RACCONTO VERISTA E RACCONTO SURREALE di Giuseppina Montemezzani

UN ESERCIZIO DEL  mio corso LEGGERE E SCRIVERE... PER DIVERTIMENTO che tengo a Quiliano (UNIQUI, notizie al link I CORSI PER TUTTI A QUILIANO (DUE SONO MIEI) (senzafine.info), è stato SCRIVERE UN RACCONTO IN STILE VERISTA E POI ANCHE IN STILE SURREALE


Traccia: la signora Filomena va al mercato a fare la spesa. Domani sarà festa e avrà otto invitati.



Filomena aveva i capelli neri appena appoggiati sulle spalle minute, gli occhi grandi e scuri, su un incarnato chiaro che le conferiva un'aria delicata. Il piccolo naso e la bocca carnosa facevano di lei una bella donna. Gli anni passavano pigramente su Filomena, ma non poteva e non voleva permettersi il lusso di comportarsi diversamente. Sul comodino aveva tre libri iniziati, avrebbe voluto mantenere viva questa sua passione, ma quando riprendeva a leggere dal punto del segnalibro, aveva già perso il filo della lettura, ed era costretta a tornare indietro di parecchie pagine.

- Ha finito la mia Penelope di tessere la sua tela ?- le diceva il marito accarezzandola quando la vedeva incerta sui libri. Piano piano Filomena, con l'aiuto del marito e della sorella, cercava di mettere insieme i cocci del suo cuore straziato per la perdita del giovane figlio. Bettina, con l'innocenza dei suoi pochi anni, talvolta riusciva a far sorridere la zia.

-Oggi ti regalo questa piccola borsetta rosa, è della mia Barbi, ho capito zietta che i miei regali ti aiutano a guarire, perché ad ogni regalo i tuoi occhi luccicano come la luna! -

Qualche giorno dopo, le sorelle si trovarono a bere il tè in casa di Filomena, come spesso accadeva. 

-Filomena- disse la sorella -sarebbe bello che quest'anno pensassi tu al pranzo per l'anniversario di matrimonio di mamma e papà!- 

La sorella che, negli ultimi due anni e più, si era rifiutata di festeggiare qualsiasi evento, non andava a casa di nessuno e nessuno doveva frequentare la sua casa, presa alla sprovvista da una domanda cosi perentoria, sentì il sangue gelarsi nelle vene. Abbassò il viso, mentre un pianto silenzioso scuoteva il suo gracile corpo. Anna prese le mani tremanti e fredde tra le sue calde, poi, lentamente le alzava il viso, gli occhi scuri delle sorelle si specchiavano gli uni negli altri con intensità, e con sguardo implorante, una voce fievole come un soffio d'alito usciva dalla bocca di Filomena: - Non puoi chiedermi questo Anna!- 

-Filomena, non è questa la mamma che lui avrebbe voluto! Pensaci cara.- salutandola chiuse la porta dietro di sé. 

Ora le parole grevi della sorella le rimbombavano nella testa; automaticamente cercò un block notes, strappò un foglio per stilare un menù, ma la matita le tremava tra le mani scivolandole, si sentiva stanca e invasa da uno strano torpore. Poggiò la testa ciondolante sul tavolo, chissà forse si era addormentata.

L'indomani mattina all'ora di colazione il foglio era ancora lì intatto come l'aveva lasciato. Per un bel po', Filomena rimase a rimirare il foglio bianco, ora ricordava le parole della sorella, ma non ricordava più i gusti gastronomici dei propri cari. Ci pensò a lungo e, ad un tratto, la matita sembrava scivolarle tra le dita e il foglio. 

 Ma certo!  

- A papà piaceva l'anatra all'arancia! Mamma andava pazza per lo stufato! E Anna per ...- 

Ora era pronta a stilare il menu e l'indomani mattina sarebbe andata senz'altro al mercato. Menu: antipasti, primi piatti, secondi, salse varie, insalata e dolci. 

Infatti, il giorno dopo si era alzata prima del solito, Carlo la guardava estraniato, nel viso della moglie vi era una luce diversa, una luce che Carlo oramai non conosceva più.

- Stai bene Filomena?

- Sì, mio caro, ho deciso di invitare la famiglia per l'anniversario dei miei genitori. 

-È fantastico Filomena!- E mentre l'abbracciava, Filomena asciugava le lacrime del suo caro Carlo.

Finalmente Filomena era fuori casa e mentre trascinava il carrello della spesa pensava a quanto era bello sentire l'aria sul viso e le persone che le passavano accanto. Era bello sentire le voci dei venditori che gridavano esaltando i propri prodotti, le sembrava strano rimanere in fila e sentire le persone così vicine davanti e dietro a sé, chi parlava del tempo, del mal di schiena, e di come avrebbe cucinato le verdure che stavano comprando: parole semplici che creavano un senso di normalità. 

Piccole cose di cui ora Filomena era pronta ad appropriarsi. Era arrivato il suo turno e cominciò a ordinare, dunque pensava Filomena: per il brasato servono le cipolle bianche, carote, sedano, rosmarino e timo, per l'anatra all'arancia le patate che avrebbe cucinate al forno e ovviamente le arance. Ora Filomena era concentrata sulla spesa e non pensava ad altro, -Gli asparagi spinaci e carciofi mi serviranno per le torte salate- e mentre riponeva la verdura nel carrello, pungendosi con la punta di un carciofo, si accorse che il carrello era pieno zeppo. La sensazione della puntura risvegliava in lei un senso sconosciuto, pensò stupita, "Forse è il senso della vita? Il senso della vita!" 

Era confusa, non si ricordava di quando era stata l'ultima volta che aveva pulito i carciofi, di quando aveva cucinato veramente, cosa aveva fatto ieri, l'altro ieri, settimana scorsa e la settimana prima! Filomena si sentiva in una nuvola... stava bene? Stava male! Neppure lei lo capiva, prese il telefono dalla borsa per telefonare a Carlo, forse lui l'avrebbe capita... 

-Vengo subito cara!- Carlo vide la moglie estraniata, -Come stai cara!- 

 -Guarda caro quanta spesa, sono contenta di essere riuscita a farla!- - Anch'io Filomena sono contento !- 

-Vuoi che ti svuoti il carrello?- 

- Si, Carlo non ho ancora finito.- 

Carlo era talmente felice che avrebbe potuto ballare per strada con le borse in mano! Filomena si sentiva molto più sicura, doveva andare ancora dal macellaio e poi da "Susanna pasta fresca”. Ora sarebbe andata dal signor Gino, il macellaio, anche li c'erano persone davanti e dietro a lei. Filomena non parlava, ma le piaceva ascoltare, alla fine diceva fra sé e sé, erano discorsi ingenui, le persone parlavano per sentirsi unite, per essere meno sole, pensava Filomena. Ora era il suo turno, Filomena cominciò a parlare di stufato facendosi consigliare se era meglio la noce o lo scamone, poi un bel pezzo di carne che le serviva per il bollito, per fare i ravioli in brodo. Per comprare i ravioli sarebbe andata da Susi dove avrebbe trovato anche l'occorrente per le tartine compreso i vol-au-vent. Per farcire le tartine servivano i funghi, il tonno, il salmone, il patè, lo spek, prosciutti vari, gorgonzola, formaggi misti, serviva anche la pasta brisè, i gamberetti sia per le tartine che per il risotto, poi ancora uova e farina per le torte. Il carrello si era riempito di nuovo, certo, doveva preparare per nove persone!! 

Solo qualche ora prima avrebbe voluto morire al pensiero di tutto ciò, ma ora qualcosa era cambiato dentro di lei, si sentiva libera e più leggera.

A un tratto sentì una mano calda accanto alla sua, sollevò il viso verso la sua sinistra e il suo amato ragazzo... era lì, accanto a lei col suo bel sorriso.


Giuseppina Montemezzani



-Ummm !!!Le corse mi fan correre, quante corse per fare la spesa!!! Ci ho messo due ore, dal supermercato a casa mia, e che stanchezza! Dista ben diciotto metri! - pensava tra sé Filomena, appoggiando la spesa sul tavolo della cucina per poi riporla al fresco nel forno. Aveva preso la borsa di Barbie che le aveva regalato la sua nipotina, pensando che fosse l'occasione giusta per usarla. L'indomani si sarebbe festeggiato a casa sua il compleanno del bisnonno di nonno Carlo. 

La spesa era tanta: otto persone!! -Per me sono troppe! Troppe!-borbottava Filomena - E poi tutta questa spesa traboccata dalla borsa! Sembrerà incredibile, ma è caduta proprio su..., sì sulle orecchie di cane! Da prima sulle orecchie di un Coker, poi su quelle di un Alano, passava un Bassotto e ancora un Setter Gordon!! 

È stata una strage di orecchie!! I Cani guaivano mentre i loro padroni mi sbraitavano contro come se fosse stata colpa mia!! A nessuno interessava la mia povera borsa rosa nuova di zecca! Si era sgualcita, rovinandosi irreparabilmente, per sempre, per sempre!!- singhiozzava la povera Filomena.


Oooh! Si era svegliata con un rumoroso sbadiglio. -Toh! Mi sono addormentata. Caspita per un ora! Del resto ero tanto nervosa! E se penso alla mia borsetta rosa... Vabbè! - Ora Filomena doveva pensare al menu, con malavoglia prese un foglio di carta velina e cominciò a scrivere: Antipasto: tartine e vol-au-vent da farcire. 

Ne farò di tutti i colori per rallegrare la tavola! Questi li riempirò con tartufi di sale e sabbia del prezioso Madagascar, che priverò delle cascate per non renderli troppo pesanti, poi prezzemolo in salmì, questi invece li farcisco con scaglie di ortensie in agro dolce, naturalmente più agro che dolce, essendo tartine per antipasto! Carpaccio di lumaca saltato in padella per renderlo fluttuante, maionese fritta nel succo di cicala spremuta a freddo, basilico marinato del mar mosso. Avrebbe concluso tutto con una mousse di colore “can che scappa”, il suo colore preferito.

Per il primo piatto, cucinerò qualcosa di leggero: capelli d'angelo alla diavola, farfalle al volo, paglia e fieno alla stalla, linguine mozzate, ziti parlanti, penne spennate, pipe rigate agli anelli di fumo e in fine un buon brodo minerale con ditalini otturati, giusto per non appesantire lo stomaco.

Secondo: preparerò delle belle cosce di rana al forno, baffi di gatto impanati, uova all'occhio di tartaruga, uccelletti scappati dalla gabbia, pappa reale abdicata e condita con pesto al sangue. 

- Bene bene bene. - si disse Filomena fregandosi le mani soddisfatta.

Dolce: Per il dolce andava sul sicuro conoscendo i gusti dei commensali, avrebbe fatto una gigantesca torta “Boterica” (Fernando Botero) al prezzemolo con candeline scintillanti di stecchi di cannella fritta. Ora la testa di Filomena si muoveva lentamente da sinistra verso destra mentre scorreva gli occhi sul suo menu per assicurarsi che tutto andasse bene. 

-Sì, sono soddisfatta, certamente i miei ospiti saranno contenti per l'impegno che ci ho messo. Sono sicura che il nonno Carlo salterà di gioia come un pazzo sulla sua sedia a rotelle.- disse Filomena con entusiasmo.


Giuseppina Montemezzani


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