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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

DIMMI DOVE NASCI E TI DIRO' CHI DIVENTI di Padre Armanino, Niger

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                           Dimmi dove nasci e ti dirò chi diventi. Dissidenze nel Sahel Si nasce sempre   per caso da qualche parte. Questo basta per decidere una vita. La durata compatibile, il numero dei figli, gli anni di scuola, la distanza dal rubinetto d’acqua più vicino, il tipo di malattia che contaminerà   la salute, come curarsi se ammalati, il dio da pregare, la lingua da parlare e il mondo da cambiare. Tutto giocato dall’inizio o quasi. Basta nascere in un qualsiasi Sud del mondo e rimane molto meno all’inventiva della mobilità sociale. Si diventa quello che la nascita ha destinato, o poco più a seconda delle circostanze. Si nasce con la guerra, si convive con lei e a lei la morte si rivolge per mancanza di spazio. Per la miseria è la stessa filastrocca che cantavano le nonne ai nipoti per farli addormentare sereni e affamati. Si nasce sempre...

da RELIGIONI PER LA PACE, ITALIA

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Accanto alle organizzazioni internazionali ed insieme a molti altri movimenti, Religions for Peace vuole operare per promuovere , all’interno della nostra umanità , una convivenza pacifica e giusta fondata sul rispetto reciproco e su una migliore ripartizione delle risorse della terra, mediante un impegno di educazione alla pace e al dialogo, la diffusione di ideali di fraternità e di riconciliazione, la promozione del disarmo nucleare e della collaborazione fra i popoli. La sua specificità è quella di perseguire tali fini utilizzando i mezzi spirituali propri delle religioni. E’ un movimento multireligioso in quanto ad esso partecipano in piena uguaglianza persone che provengono dalle grandi tradizioni religiose del mondo ( Baha’i, Buddismo, Cristianesimo, Ebraismo, Giainismo, Induismo, Islam, Sikh, Zoroastrismo, Taoismo, Shintoismo ed altre tradizioni locali), nel rispetto delle convinzioni di ognuna, per mettere a frutto la saggezza spirituale delle diverse fedi religio...
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RIFUGIATI Conversazioni su frontiere, politica e diritti Filippo Miraglia con Cinzia Gubbini, Edizioni Gruppo Abele, 2016, pagg. 112, euro 8,50; prefazione di Alessandro Leogrande e Luigi Manconi    Per rendere l'idea definirei questo libro "un compendio di perle di saggezza". - " Quali? " mi chiederete. - " Innanzitutto il titolo. Denominare i migranti " rifugiati " capovolge il problema, cambia la prospettiva. Non ci sentiamo più in pericolo di fronte all'invasore ma in dovere di aiutare colui che, in pericolo di vita, si rifugia da noi. Poi "la voce fuori dal coro"  inaspettata e provvida: la denuncia coraggiosa delle false notizie diffuse dai mass media strumentalizzati dalla politic ; il ridimensionamento del problema che, dati alla mano, non è così incontrollabile; incontrollato, invece, lo è fin dall'inizio e ciò è la causa dei gravi disagi a cui noi e rifugiati siamo sottoposti e all'imperare incontr...

IUS SOLI: NOI INDIGENI ITALIANI CI SIAMO SVEGLIATI TARDI, COME AL SOLITO di Renata Rusca Zargar

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Chissà perché sarà venuto in mente proprio in questo periodo di rispolverare la legge sullo Ius soli (che poi Ius soli non è) già approvata alla Camera alla fine del 2015 e da allora in attesa di essere calendarizzata al Senato. Una legge impopolare tra la gente dal dente avvelenato contro i migranti anche perché, quando i telegiornali ne parlano, mostrano immagini dei barconi che non hanno assolutamente niente a che vedere con questo problema. Sono  messaggi subliminali di cattivi giornalisti che vogliono aumentare lo share. Invece, probabilmente, la maggioranza di governo e parlamentare, un po' come chi sta per morire e vuole raccomandarsi l'anima con l'ultima buona azione, ha deciso di far approvare definitivamente  una legge sui diritti umani, rammentandosi, finalmente, che la terra è popolata di creature umane. E chi è più creatura umana di tutti quei bambini e ragazzi innocenti che sono nati in Italia o sono venuti da piccoli, ne frequentano l...

I VACCINI: BUFALE E TUTTOLOGI CI CONFONDONO di Renata Rusca Zargar

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Una mia amica, Angela  Fabbri, ha scritto in un post ( http://senzafine.zacem-online.org/#post598 ) che, negli anni 50-70, le vaccinazioni si facevano volentieri anche se, presumibilmente, saranno state   meno avanzate e più forti di quelle di oggi. Anzi, le ha definite “misure da cavallo”.   A quei tempi, si avevano ancora negli occhi, anche qui in Occidente, le persone morte o divenute disabili (allora si diceva paralizzate) causa malattie che oggi neppure ricordiamo più. Quando ero piccola, mia madre andava a trovare, portandomi con lei, un’ex segretaria di mio padre che era stata colpita, molto giovane, dalla poliomelite e non si muoveva più dal letto. L’unica cosa che poteva fare erano dei centrini all’uncinetto che poi ci regalava. Infine, non eravamo più andati a trovarla perché era morta. Allora circolavano anche, come libri di lettura per ragazzi delle elementari e medie, testi sui grandi studiosi scopritori dei vaccini come Edward Jenner, R...

UNA MORTE DIGNITOSA PER TUTTI I DETENUTI O SOLO PER I RICCHI CAPI DELLA MAFIA? di Renata Rusca Zargar

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Il difensore di Totò Riina ha chiesto nuovamente il differimento della pena o, in subordine, la detenzione domiciliare per gravi motivi di salute del suo cliente. La Corte di Cassazione ha accolto l’istanza, invitando i giudici di sorveglianza del tribunale di Bologna a esprimersi ancora su questo punto, il 7 luglio. In questi giorni, dunque, arde la discussione tra esperti, tuttologi, persone comuni. Ci si chiede se un condannato che sta scontando 17 ergastoli per una enorme quantità di delitti, oltre che per aver condotto centinaia di persone alla delinquenza, un capo mafioso, possa avere un tale beneficio. Non si può dimenticare che tutto il Meridione, tanto ricco di bellezze artistiche, paesaggistiche, di agricoltura, allevamento, di meraviglie dell'artigianato, gioielli, oggettistica, rimane sottosviluppato a causa di mafia, camorra, ‘drangheta. Quante famiglie non hanno lavoro a causa di questo sistema? Quante famiglie hanno perso i figli perché si sono affiliati...

L'ISIS SEGNA UN GOAL A TORINO di Renata Rusca Zargar

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Ho ascoltato, domenica sera, alla televisione, il concerto di Ariana Grande e dei suoi ospiti a Manchester. Ho molto apprezzato che 50000 persone si siano riunite per un concerto nella stessa città dove pochi giorni prima c'era stato un vile attentato. Molti dei cantanti, poi, richiamavano il concetto di Amore per gli altri ed esprimevano frasi contro la violenza: messaggi tanto importanti da ribadire a tutti. Così, mi sono venuti in mente gli anni della mia giovinezza, dopo il '68, quando si lottava per i diritti umani e contro le guerre. Anch'io andavo ai concerti di allora. Ancora ricordo, ad esempio, gli Emerson Lake & Palmer, nel 1972, a Genova, e tanti altri. Eppure questi folli terroristi vorrebbero impedirci di ascoltare le canzoni, di andare ai concerti, di sognare amore e felicità quando siamo in fiore e ancora la vita ci appare tutta da plasmare. Per questo, penso che ormai i giovani del pianeta debbano ricominciare la nostra lotta  di un tempo...

COMBATTERE IL TERRORISMO CON LA PROLIFERAZIONE DELLE ARMI di Renata Rusca Zargar

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Mi ha colpita molto il fatto che, nel momento tragico e   affannato dell’ennesimo attentato, la primo ministro inglese, Theresa May, abbia chiesto aiuto a Trump. I maligni potrebbero dire che un bell’aiuto preventivo Trump l’ha già dato all’Europa tutta concludendo un’importante vendita di armi all’Arabia Saudita (110 miliardi) che, come tutti sanno, non ha mai avuto niente a che vedere con il terrorismo (!) ed è altresì nota come paradiso dei diritti umani e della democrazia (tanto è vero che non ha neppure un Parlamento). Invece, re Salman userà le armi contro i (fratelli) musulmani, oltre che in Siria e in Iraq (più che per contrastare l’Isis per combattere gli sciiti e l’Iran in particolare), in Yemen dove, secondo il presidente dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, la coalizione a guida saudita ha causato il doppio delle vittime civili rispetto a tutte le altre forze messe insieme, quasi tutte in conseguenza degli attacchi aerei. Clin...

SOLDATO UMANO SEMPLICE di Angela Fabbri, Ferrara

SOLDATO   UMANO   SEMPLICE Nella mia vita (ho 65 anni) non ho mai scelto nessuna religione. Quando verrà il momento di morire, non avrò il conforto di andarmene come Cristiano (*) o come Musulmano (*), le 2 religioni che si battono e si dibattono per il primato nel mondo. Morirò come semplice essere umano. Non so ancora come si muore da essere umano semplice, ma ci si sono trovati tutti i soldati caduti in tutte le guerre del mondo. Nota   L’ordine che ho dato ai due (*) è solo alfabetico. Per me pari sono. (Angela Fabbri, Ferrara notte fra 25 e 26 maggio 2017)