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Visualizzazione dei post con l'etichetta Niger

PERCHE' NULLA CAMBI di Padre Mauro Armanino

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  Perché nulla cambi La cosa migliore è quella di cambiare tutto. Lo scrisse in un noto passaggio Tomasi di Lampedusa ne 'Il gattopardo’ . Dal mio arrivo, nel 2011, il Niger viene classificato agli ultimi posti nell’Indice dello Sviluppo Umano. Il rapporto annuale, pubblicato recentemente dalle Nazioni Unite, seppur sfumando i dettagli, conferma che l’Africa subsahariana conserva in classifica le posizioni di coda. I fattori presi in considerazione per stilare la graduatoria sono tre. Si tratta della speranza di vita, l’indice di istruzione e il prodotto interno lordo pro capite. I regimi militari seguono quelli civili che sfociano in colpi di stato a loro volta creatori di periodi di eccezione e terminare, per ora, nella ‘rifondazione’ del Paese. Tutto ciò passa e il Niger rimane, nel rapporto citato, non lontano dall’ultimo posto della lista. Paese incastonato nel Sahel Centrale, il Niger, per la sua posizione geografica, è una Terra di Mezzo, uno degli spazi di passaggio ve...

PER I DETENUTI E' VIETATO RISORGERE di Padre Mauro Armanino

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  Nel Niger, per i detenuti è vietato risorgere Per la seconda volta in quattordici anni di permanenza nel Niger non passerò la Pasqua in prigione. Sembrerà strano non trovarmi tra i detenuti della casa di arresto e correzione di Niamey la mattina di Pasqua, dietro i muri. Sarò meno libero del solito perché solo in carcere si capisce cosa voglia dire una tomba aperta e una pietra rovesciata. La prima volta fu a causa delle misure restrittive legate all’improbabile gestione del Covid e la presente in seguito all’applicazione della nota ministeriale sulle prigioni. E’ dal 29 maggio del 2024 che il ministro della giustizia, della giunta militare, aveva vietato le visite e le attività di enti o associazioni nelle prigioni del Paese. Una misura ‘provvisoria’ e giustificata per motivi di sicurezza, ordine e controllo negli istituti penitenziari da parte delle autorità militari al potere da fine luglio 2023, in seguito al colpo di stato. Secondo l’ong ‘Prigionieri senza frontiere’...

SABBIA, VENTO E TEMPESTA di Padre Mauro Armanino

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  Sabbia, vento e tempesta.  14 anni di polvere nel Niger Ci siamo intesi subito fin dall’inizio. La sabbia sembrava offrire più che una metafora del Paese ‘scoperto’ al mio arrivo, un 5 aprile del 2011. Conoscevo la sabbia della riva del mare Mediterraneo e, con minore cordialità, quella analoga dell’oceano Atlantico durante il soggiorno in Costa d’Avorio e Liberia. Un breve passaggio nel Benin mi ha fatto conoscere la ‘Porta di Non ritorno’ degli schiavi detenuti prima del viaggio verso le Americhe. Il monumento in questione è piantato nella sabbia di fronte al mare. Non si tratta però della sabbia che avrei esperimentato nella capitale Niamey, coi migranti e in generale durante il soggiorno nel Paese. La vita, la storia, le migrazioni, la politica e i colpi di stato che hanno caratterizzato il transito in questione sono, della sabbia, simbolo, espressione e contenuto. Troppe volte, ascoltando le storie dei migranti di ritorno dal ‘Sud di Lampedusa’, non rimaneva che lei,...

QUANDO LE PAROLE (RI)FONDANO LA REALTA' NEL SAHEL di Padre Mauro Armanino

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  Quando le parole (ri)fondano la realtà nel Sahel Il primo colpo di stato nel Niger è stato operato nel 1974 da un gruppo di militari riuniti sotto il segno del Consiglio Militare Supremo, CMS condotto dal colonnello Seyni Kountché, capo di stato maggiore delle Forze Armate Nigerine. Il gruppo ha rovesciato il primo presidente del Paese, Diori Amani la cui sposa fu uccisa al momento del  putsch . Il secondo golpe è sopraggiunto nel 1996. Un altro gruppo di ufficiali, guidati dal capo di stato maggiore delle Forze Armate Nigerine, operando in nome del Consiglio Nazionale di Salvezza, CNS, ha rimosso il presidente Mahamane Ousmane, eletto tre anni prima. Il colonnello Ibrahim Baré Mainassara che prese il potere per la circostanza, fu assassinato all’aeroporto di Niamey nel 1999 dal terzo colpo di stato. Un gruppo di militari, riuniti nel Consiglio di Riconciliazione Nazionale, CRN, diretto dal capo della guardia presidenziale, il comandante Daouda M...

IL POTERE DEI SENZA POTERE di Padre Mauro Armanino

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  Il potere dei senza potere Nel mondo comandano le armi e il denaro al quale tutto è funzionale. Le guerre sono concepite per rigenerare e perpetuare l’economia dei ricchi, della quale le cicliche crisi del capitale svelano i meccanismi di espropriazione. La ‘distruzione creativa’ è in realtà un gioco al massacro nel quale le categorie umane più fragili, cominciando dai bambini, sono, fin dall’inizio della rivoluzione capitalista, le prime vittime. Comandano i militari, con o senza uniforme e sono presi, abbastanza spesso, come liberatori dalle ‘inutili’ e ‘corrotte’ democrazie dei partiti politici di cui le Costituzioni sono considerate pietose espressioni. Dio non ha più nessun potere. Viene usato, abusato, manipolato, integrato e soprattutto pregato di lasciar fare a coloro che ne difendono gli interessi, i valori e la credibilità. Si trova ad essere ostaggio di chi si arroga il diritto di difendere la sua causa. Non da oggi in esilio volontario, ha preferito allontanar...

LA MILITARIZZAZIONE DELLA POLITICA OSSIA LA POLITICA MILITARIZZATA di Padre Mauro Armanino

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  La militarizzazione della politica ossia la politica militarizzata In vari stati dell’Africa Occidentale (e non solo) i militari sono al potere e la militarizzazione della politica che scaturisce da questo binomio dipinge dell’inconfondibile colore kaki le foto di famiglia di ministeri, governi e istituzioni. L’avvenuto colpo di stato alla politica non nasce affatto per caso perché si è estesa l’applicazione del molto citato detto di Carl von Clausewitz ... ‘ La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi’. Nella nostra epoca hanno apparente vinto i guerrafondai, i fabbricanti di armi e di guerre perché alla base l’economia si è ridotta ad un campo di battaglia. La politica che avrebbe dovuto orientarla al servizio del bene comune ha scelto di camuffarsi come sua ancella obbediente e sottomessa. Con una democrazia schiava del denaro il fascino delle divise ...

STRANEZZE DA COLPO DI STATO NEL SAHEL di Padre Mauro Armanino

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  Stranezze da colpo di stato nel Sahel I n Costa d’Avorio ero stato testimone del passaggio dal partito unico al multipartitismo degli anni ’90. Per la prima volta il ‘saggio’ e padre della nazione era stato sfidato da un altro candidato che qualche anno dopo sarebbe diventato il presidente della Repubblica. In Argentina ci si trovava nell’epoca della svolta liberista del peronista Carlos Menem. La dittatura dei militari era ancora nell’aria e la memoria degli ‘scomparsi’ faceva fatica ad affermarsi. Nella provincia di Cordoba, nella quale ho vissuto per qualche anno, prima di passare ai ‘pesos’ la moneta era rappresentata da tagliandi stampati dalla Provincia per contenere l’inflazione e il debito. In Liberia ho assistito alla conclusione della lunga guerra civile e l’attacco di Monrovia da parte del LURD, Liberiani Uniti per la Riconciliazione e la Democrazia. Per la prima volta i miei occhi hanno visto una guerra e soprattutto le...

POLVERE, FUOCO, CENERE E VENTO. A DIECI ANNI DELLE CHIESE INCENDIATE NEL NIGER di Padre Mauro Armanino

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  Polvere, fuoco, cenere e vento.  A dieci anni delle chiese incendiate nel Niger Fin dall’inizio c’è la polvere nella quale siamo stati impastati una mattina. Poi arrivò il soffio di vento e la creatura umana divenne vivente, Adama, fango che cerca la vita. Nel Sahel la polvere nasce con noi, ci avvolge, accompagna e diventa inseparabile compagna del nostro vivere quotidiano. La polvere prima osserva e poi, con sapienza millenaria, copre le umane vicende. Sui fatti e le parole scende una coltre di polvere che seppellisce imperi, dittature, regni, repubbliche, monarchie e avvenimenti. La polvere ha coperto, da tempo, quanto accaduto a Zinder, la prima capitale del Paese e a Niamey, l’attuale. Il 16 e 17 gennaio del 2015, in relazione con quanto pubblicato dalla rivista francese Charlie Hebdo e un contesto politico nazionale teso, furono bruciati buona parte dei luoghi di culto, istituzioni e case di cristiani. Quel venerdì e sabato marcarono, a suo tempo, una sorta di fronti...

SOVRANITA' SENZA SOVRANI. FINZIONI E REALTA' DEL SAHEL di Padre Mauro Armanino

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  Sovranità senza sovrani. Finzioni e realtà del Sahel C’era una volta un re. Cominciavano così le favole che un tempo si raccontavano ai bambini. La fantasia senza limite dei bimbi creava mondi, situazioni, scenari inverosimili e tanto veri da sembrare reali. Le favole, adesso, si raccontano tutti i giorni perché, grazie anche ai mezzi di comunicazione e manipolazione più sofisticate, tra realtà, favola e fantasia le frontiere si sono imbrogliate. Com’è noto dalla psicologia non è necessario che qualcosa sia vero in sé. Diventa vero se è creduto tale da una parte della società, quella che ‘conta’ e racconta. Vero, falso, verosimile e credibile si confondono. Ad esempio col tema, molto attuale nel Sahel e in altre parti del mondo, della Sovranità. Con la ‘maiuscola’ questa parole assume un’identità e portata considerevole secondo il contesto nel quale essa si coniuga e si traduce. La parola stessa deriva dal latino e fa allusione al ‘superiore’, al sovrano inteso come autorit...

MIGRANTI E MIGRAZIONI NEL SAHEL di Padre Mauro Armanino

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  Migranti e migrazioni nel Sahel Dice che voleva andare a pregare in Israele. Nato nella minuscola Guinea Bissau, Pascal aveva già viaggiato molto nell’Africa costiera. Di professione imbianchino aveva trovato lavoro in Costa d’Avorio, Ghana, Togo e Benin. Di ritorno al Paese era passato in Gambia e infine nel Senegal. Ha messo da parte una somma di franchi locali e si è avventurato nel Mali e, attraversando la città di Gao, ha raggiunto l’Algeria. A Tamanrasset il suo viaggio alla volta di Israele si è concluso con l’arresto, la confisca del suo telefono cellulare, i soldi che rimanevano e la sua agenda di viaggio mentale. Con l’aiuto di compassionevoli viandanti arriva ieri a Niamey con la compagnia di bus Sonitrav. Per solidarietà un senegalese gli offre un precario riparo sotto la veranda della sua casa e Pascal solo desidera, adesso, di tornare al suo Paese natale. Loro sono invece una ventina. Tra bambini, madri e giovani raggirati da un venditore ambulante di sogni. Nel...

LE MASCHERE DEL POTERE di Padre Mauro Armanino

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  Le maschere del potere Non c'è nulla di assolutamente autentico a questo mondo. La cosa da capire non è se siamo con una maschera o senza ma il tipo di maschera che indossiamo. L'intera storia della civiltà si fonda sulla fabbricazione e sulla sostituzione di maschere. (Alexander Zinoviev, filosofo e dissidente russo) Certo l’uso e il senso delle maschere cambia a seconda delle culture. Ad esempio in alcune etnie dell’Africa Occidentale la maschera diventa un simbolo di presenza e potenza spirituale, qualcosa di sacro che unisce il visibile e l’invisibile nelle cerimonie rituali. Altrove nel mondo la maschera si usa nelle rappresentazioni teatrali e in genere per nascondere e rivelare allo stesso tempo altre identità. Spesso diventa sinonimo di doppiezza, falsità, commedia o semplicemente come un gioco delle parti. In alcune culture le maschere sono le protagoniste della festa di carnevale. Quanto scrisse Alexander Zinoviev va dunque interp...

IL PAESE INVISIBILE di Padre Mauro Armanino

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  Il Paese invisibile ossia i contadini scacciati  dai loro villaggi Tutto è a rischio di ‘banalizzazione’. La banalità del male e della violenza è una realtà quotidiana del nostro paesaggio rurale. Non più tardi della settimana scorsa è stato il turno del villaggio di Golidjo Koara, non lontano dalla prefettura di Torodi, ad appena 50 kilometri dalla capitale Niamey. I circa 350 /400 abitanti del villaggio hanno ricevuto l’ordine perentorio di partire. Lo ‘stile’ dei gruppi armati si riproduce ormai da tempo nella zona detta delle ‘Tre Frontiere’ (Burkina Faso, Mali e Niger). Pagare una tassa, convertirsi alla regione islamica come interpretata dalla armi, oppure partire abbandonando tutto sul posto. Il momento scelto, non casuale, sarà quello dei granai ben riempiti di miglio. Chi paga o si ‘converte’ affianca dunque gli abitanti di etnia ‘Peul’ che sono residenti stabili. Tutto ciò dura da anni. L’abitudine alle notizie di ulteriori sfollati non interessa la cronaca e ...

SABBIA MIGRANTE di Padre Mauro Armanino

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  Sabbia migrante, ossia il mondo visto da qui Sbarcando a Niamey il mese di aprile del 2011 la parola ‘migrante’ non faceva parte del lessico locale. Si parlava piuttosto di ‘avventurieri’ oppure più semplicemente di ‘esodanti’. Queste due parole nominavano altrettante visioni del migrante, come gli occidentali lo chiamavano. L’avventuriero è una delle figure tipiche dell’immaginario culturale dell’Africa Occidentale perché andare lontano e di preferenza al mare era come un cammino iniziatico. Il giovane diventava ‘uomo’, avventurandosi verso il totalmente sconosciuto per i Paesi del Sahel, il mare! L’immenso, l’ignoto e cioè la grande sfida. La seconda parola che definiva il migrante era, appunto, ’esodante’. Una parola evocativa che suona come un esilio scelto, un andare senza conoscere come e se il partente sarebbe tornato. In effetti nel Niger, da tempo, si praticava una migrazione stagionale che a volte si trasformava in definitiva. I Paesi della costa atlantica o il ...

POLVERE DIVINA

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  Disuguaglianze di polvere divina nel Sahel di Padre Mauro Armanino All’inizio di tutto c’è la polvere con un soffio di vento. E' questa l’uguaglianza fondamentale che accomuna persone e cose di questo mondo. Poi, col tempo, la storia e gli avvenimenti, le condizioni della polvere cambiano e si può affermare che, qui come altrove, c’è polvere e polvere. Alcuni son più polvere di altri malgrado il soffio originario conservi tutta la sua creativa bellezza e fragilità. Col tempo c’è chi dimentica di non essere che polvere, aspira alla vita e presume di diventare potente. Così si sono formate le classi sociali, i gruppi di potere, le élite che governano e il popolo che altro non dovrebbe fare se non aderire a quanto si decide per suo bene. La sovranità di polvere si coniuga con l’indipendenza del vento che ad essa si affida. La polvere si trasforma in aristocrazia o dittatura. Dalla polvere di natura ugualitaria alla società delle disuguaglianze il passo è assai breve e notabile....

GLI OSTAGGI DEL SAHEL di Padre Mauro Armanino

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  Gli ostaggi del Sahel Pierluigi Maccalli, detenuto come ostaggio da gruppi di ispirazione salafista per oltre due anni, è  tornato nel Niger, luogo del suo rapimento, per qualche giorno. Il ritorno al Paese è caduto alla stessa  data d’inizio della prigionia nella savana del Burkina Faso prima e nell’immenso deserto del Sahara  poi. L’inizio e la fine. Tra questi simbolici momenti, due anni di cattività in solitudine, con tanto di  catene durante le lunghe notti stellate del deserto. Pierluigi è da allora molto attento agli sviluppi  delle trattative per altri ostaggi come lui, detenuti nel Sahel e altrove. Le sue sono state catene di  libertà perché lo hanno trasformato in ostaggio della pace, delle parole e delle mani disarmate. Accade però, per chi non ha avuto lo stesso drammatico privilegio dell’amico e confratello citato, che  si viva come ostaggi senza saperlo o volerlo. Oppure può succedere che si preferisca vivere da ostaggi  per n...