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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

ONEIRIKOS di Danila Oppio

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  ONEIRIKOS Danila Oppio, Largo libro editore, 2017, pagg. 126, euro 12,00 Da tempo, sulla Terra, scarseggiava l’acqua: i ghiacciai si scioglievano e la loro riserva dolce si perdeva negli Oceani, mentre i fiumi e i laghi si erano prosciugati. Infine, una terribile guerra, nella quale erano state usate armi nucleari e chimiche, aveva trasformato il Pianeta in un globo di cenere. Nello spazio temporale eterno, però, persistevano Adam ed Eve, due entità non corporee, rimaste, forse, a guardia del povero Pianeta martoriato dagli uomini. Eve, nella quale si manifesta l’autrice, e Adam dialogano tra di loro in forma telepatica, in una straordinaria empatia e comprensione reciproca che rivela un’amicizia mai conclusa, neppure con la fine del percorso terreno. Essi ricordano la vita sulla Terra quando discorrevano per mail, dacché vivevano in due città diverse, quando già la società umana era in decadenza e l’apparire era considerato più importante dell’essere. Svelano il bilancio della propr

QUALCUNO È USCITO VIVO DAGLI ANNI OTTANTA, recensione di Vincenzo Trama dalla rivista IL FOGLIO LETTERARIO

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  IL FOGLIO LETTERARIO La rivista de IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI dal 1999 www.ilfoglioletterario.it Numero 17 - Settembre 2020 Il Foglio Letterario  ANNO 21 – Numero 17 (NUOVA SERIE) Settembre 2020 VENT’ ANNI (+1!!!) DI EDITORIA INDIPENDENTE IL Foglio Letterario dal 1999 – Editore in Piombino dal 2003 LA RIVISTA è al link    http://www.ilfoglioletterario.it/2020/09/ INDICE EDITORIALE  Vincenzo Trama : Gordiano Lupi  LETTERATURA E CULTURA: DAVVERO NE HAI PAURA?  Giorgio Caproni, poeta   di Livorno e Genova   Gordiano Lupi  La scuola, trincea di libertà    Patrizia Raveggi  Pianeta Est: Mille scuole per il millennio   Luca Palmarini  Ma che velocità! Vincenzo Trama  Parziali ritratti d’autore: Gianfranco Franchi Antonio Messina  SULL’EDITORIA E ALTRE COSE (IN)UTILI Brandelli di uno scrittore precario: Lo stato dell’editoria. La tradizione che (r)esiste, Amazon e tutto il resto   Mirko Tondi  Storiacce editoriali: Se sia meglio pubblicare che saper scrivere Sergio Calzone  Il lavoro edi

REDDITO DI CITTADINANZA, uno studio di Samina Zargar

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“-Maestro, vorrei sapere come vivono i pesci nel mare.- -Come gli uomini sulla terra: i grandi si mangiano quelli piccoli.-” (Shakespeare) È davvero così? I più deboli vengono sfruttati e abbandonati al loro destino? Hanno gli ordinamenti posto in essere degli strumenti a tutela dell’individuo? Le sfide del futuro dell’uomo non sono solo la scoperta della vita su altri pianeti dell’universo o la realizzazione di cloni umani o robot, la più grande sfida resta la lotta alla povertà. Vivere una vita libera e dignitosa per molti è ancora un’utopia. Reddito di cittadinanza: è la via breve per la felicità umana?   Inizia così, sul sito di Amazon, la sinossi dell’ebook pubblicato da Samina Zargar ( https://www.amazon.it/REDDITO-CITTADINANZA-Ecuador-modelli-confronto-ebook/dp/B08HY3WLFF/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=reddito+di+cittadinanza+Samina+Zargar&qid=1600095313&s=books&sr=1-1 ) nell’ambito di un Progetto per la Sett

L'ABITARE BIOREGIONALE IN UN CONTESTO URBANO di Paolo D'Arpini

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Essendo vissuto per moltissimi anni in un contesto urbano (sono nato e vissuto a Roma ed ho anche abitato per diversi anni a Verona), ed avendo anche tentato un esperimento di ri-abitazione di un piccolo borgo abbandonato, Calcata, con conseguente tentativo di ricostituire o -perlomeno- avviare un processo di comunità ideale (non so con quale successo…), posso affermare che massimamente il mio procedere “bioregionale” si è svolto in un ambito sociale “cittadino”. Ma attenzione, essere un cittadino non significa abitare in città bensì vuol dire riconoscersi in un “organismo" comunitario  umano. Dal 2010 mi sono trasferito in una cittadina delle Marche, Treia, e questo è un successivo passo avanti verso la mia ricerca di una sistemazione sociologica ideale…. Infatti Roma è abitata da 6 milioni di persone, è insomma una metropoli, Verona conta quasi mezzo milione di abitanti, Calcata meno di mille… Mentre Treia arriva quasi a diecimila. Insomma sto cercando una giusta via di mezzo, a

Alimentazione bioregionale per una sopravvivenza naturale (senza arrecar danni alla natura) di Paolo D'Arpini

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  Nel  costante tentativo di portare avanti la mia pratica bioregionale nel luogo in cui attualmente vivo, cioè  a Treia,   ogni giorno compio qualche rito utile all'immersione nel luogo.     Ora, con l'avvento  dell'autunno,  passeggio sotto le mura a raccatar pigne ed arbusti per l'inverno, ripulire  i sentieri dalle immondizie (sempre più invadenti), raccogliere qualche erba commestibile, qualche fico, qualche giuggiola e qualche meletta selvatica. Tutto ciò lo faccio per restare in sintonia con il messaggio bioregionale del vivere in sintonia con il luogo in cui ci si trova. Cercando di apprendere  quel che il luogo può offrirci per la nostra sopravvivenza. E così cerco, nei limiti del possibile,  di praticare  questa arte del vivere naturale,  precisando che i miei veri maestri nel campo del reperimento del cibo quotidiano e dell'immersione nella natura  non furono i "bioregionalisti" americani, quelli che  si   inventaron  il termine  "bioreg

Fiocchi di cotone, burro di karité e quel Centrafrica che non si arrende

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  Notiziario dal Carmel di Bangui n° 28, 7 Settembre 2020 Arrendersi in Centrafrica è abbastanza facile. Capita anche ai più ostinati. Ma c’è un piccolo esercito di uomini e donne, centrafricani di nascita o d’adozione, che si rifiutano di gettare la spugna e che, senza far troppo parlare di sé, combattono per un Centrafrica migliore. Un Centrafrica diverso da quello raccontato dalle cronache di questi sessant’anni d’indipendenza da poco compiuti. Ogni viaggio, sempre in compagnia dei miei giovani seminaristi, è sempre l’occasione per incontrare alcuni di questi inconsapevoli eroi. Vorrei farveli conoscere. Nel mese di febbraio siamo stati a Bossangoa, un’importante città nel nord del Centrafrica, dove ci accoglie abbé Brice, un giovane sacerdote diocesano. Quando in Centrafrica c’è un colpo di stato – e in questi sessant’anni non sono certo mancati –  Bossangoa è la prima città a subire distruzioni e saccheggi. E ogni volta Abbé Brice e i suoi confratelli non si arrendono e raccolgo