Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Allevamento

RUTTI

Immagine
  Se senti la parola metano, a cosa pensi? Beh, se pensi a rutti e flatulenze delle mucche allora sei sulla strada giusta.  Non sto scherzando:  il 31% delle emissioni di metano proviene dal settore zootecnico , ossia principalmente dalla digestione delle mucche e dal letame di mucche, maiali e polli, spesso stipati in allevamenti intensivi. Se ora ho la tua attenzione è perché voglio dirti che purtroppo è così,  gli animali allevati sono la più grande fonte di metano di origine antropica a livello globale.  Le grandi aziende produttrici di carne e latticini sono responsabili di grandi quantità di metano a causa dell'enorme numero di animali utilizzati per produrre latticini e carne, un numero sempre in aumento. Come l'anidride carbonica,  il metano è un gas a effetto serra, cioè riscalda il pianeta  ed è 80 volte più forte dell'anidride carbonica su un periodo di 20 anni dall’emissione, il che lo rende particolarmente importante da tenere in considera...

CONGELATI VIVI

Immagine
  Il primo allevamento di polpi al mondo  fa indignare gli scienziati:  un milione di queste creature estremamente intelligenti stipate in minuscole vasche.  Poi la morte atroce: congelate vive. Il piano per questa gigantesca camera di tortura per polpi è già stato presentato alle autorità locali in Spagna:  firma per chiedere il divieto dell'allevamento di polpi! FIRMA ORA: https://secure.avaaz.org/campaign/it/ban_octopus_farming_loc/?bSQTLib&v=146496&cl=20308906285&_checksum=bb32257ae3adad47d92a6075f59a6056e8a85695ee08635e856d1431fcf469a4 I polpi sono incredibilmente intelligenti. Sappiamo che possono usare strumenti e risolvere problemi complessi. Sappiamo, inoltre, che provano dolore, piacere, gioia e anche paura! Per questo  gli scienziati stanno criticando aspramente la creazione del primo allevamento di polpi al mondo in Spagna,  in cui ogni anno verrebbero rinchiuse un MILIONE di queste creature solitarie, stipate in minuscole vasch...

Bioregionalismo e corretta alimentazione. La giusta misura tra carnivorismo e veganesimo di Paolo D'Arpini

Immagine
  Di tanto in tanto, approfittando degli incontri  con vari  ecologisti, mi piace ritornare sul discorso della alimentazione in chiave bioregionale. Avevo già affrontato il tema della differenza fra veganesimo e vegetarismo e carnivorismo , me ne sono occupato ripetutamente in vari articoli. Il fatto è che noi bioregionalisti ed ecologisti, non possiamo trascurare la nostra matrice, la nostra appartenenza ad un contesto culturale, il nostro “discendere” da una famiglia frugivora e la nostra anatomia e fisiologia.  Dal mio punto di vista  considero  giusta  una “via di mezzo” fra il carnivorismo ed il veganesimo. Ecco questa parola “via di mezzo” la trovo consona e corretta. Anche perchè occorre considerare l’anatomia umana e la sua componente genetica ed osservare come l’uomo si ponga a mezza strada tra un animale carnivoro ed uno erbivoro. L’uomo era stato definito dall’anatomista Armando D’Elia “un animale frugivoro” assimilabile al gruppo che compre...

CANI E UMANI di Paolo D'Arpini

Immagine
 CANI E UMANI "CONTRO NATURA" Da certe statistiche sembrerebbe che ormai in Italia i cani  sono oltre 30 milioni (senza contare i randagi, che vivono comunque a spese della società umana), questi animali (dichiarati da compagnia) non potrebbero sopravvivere allo stato naturale. Se sono in vita  e sono diventati così numerosi è solo perché vengono nutriti e curati  artificialmente dall’uomo  che li protegge mentre sfrutta forsennatamente   a tale scopo altre specie animali. Io personalmente sono un vegetariano e perciò tendo a rispettare tutti gli animali, indifferentemente dalla loro natura,  in passato (preso da una foga "umanitaria")  cercai di far convivere  diverse  specie di animali. L'esperimento però mi insegnò che in natura prevalgono altre leggi rispetto a quelle dell'etica umanitaria.  (Vedi:  http:// riciclaggiodellamemoria. blogspot.com/2021/09/la-forza- del-destino-nel-tempio-della. html )  Qui faccio una picc...

In azione a Ravenna contro la massiccia importazione di soia che arriva in Italia

Immagine
  La foto che vedi sopra è del 24 novembre. Proprio all’alba attivisti e attiviste di Greenpeace hanno iniziato una spettacolare protesta nel porto di Ravenna contro la massiccia importazione di soia che arriva in Italia , prodotta a scapito delle foreste e destinata a diventare mangime per gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi .  I silos che vedi nella foto sono della succursale italiana di una delle più grandi compagnie dedicate alla produzione e al commercio di materie prime agricole, la Bunge. Sono alti 30 metri e vengono usati per stipare tonnellate di mangimi. Le nostre attiviste e i nostri attivisti hanno scalato i silos per srotolare due grandi striscioni. Il primo mostra un’immagine di quasi 200 metri raffigurante degli animali in fuga da una foresta in fiamme. Il secondo mostra la scritta “ Soia che distrugge le Foreste ”.  Il secondo gruppo in azione ha sbarrato l’ingresso principale dello stabilimento di Bunge, incatenandosi a uno dei cancelli...