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Visualizzazione dei post con l'etichetta Armi

MORTI E MORITURI

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  Il commento della settimana Alessandro Portelli Il 12 maggio 1996, a un intervistatore televisivo che le chiedeva se mezzo milione di bambini morti in Iraq fossero un prezzo che valeva la pena pagare, Madeleine Albright – ambasciatrice degli Stati uniti all’Onu e segretaria di stato durante la guerra in Iraq – rispose: «È una scelta difficile ma pensiamo che fosse un prezzo che valeva la pena». Il 10 agosto scorso, Kamala Harris – prossima, speriamo, presidente degli Stati uniti – ha detto che i civili uccisi a Gaza sono «far too many», davvero troppi. In modo più confuso e ambiguo, anche il presidente uscente Joe Biden ha detto la stessa cosa nel suo discorso alla convention democratica a Chicago. RICONOSCIAMOLO : ci vuole del coraggio, con l’aria che tira, a suggerire che possa esistere un limite a quello che lo stato di Israele ha diritto di fare in qualunque momento e in qualunque parte del globo. Però forse, visto che ci sono, Harris e Biden potrebbero fare un passo avanti e...

DOV'E' FINITO IL MOVIMENTO PACIFISTA? (da Il Manifesto)

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  Dov’è finito il movimento pacifista? Quaranta anni dopo.  C’è silenzio, un silenzio di tomba. Missili da crociera  Tomahawk, missili SM-6 e missili ipersonici vengono dispiegati in Germania, il  paese rimane in silenzio, l’Europa tace. Nessuna protesta, nessuna manifestazione Heribert Prantl* C’è silenzio, un silenzio di tomba. Missili da crociera Tomahawk, missili SM-6 e missili ipersonici vengono dispiegati in Germania, il paese rimane in silenzio, l’Europa tace. Nessuna protesta, nessuna manifestazione. La Germania è l’unico Paese in Europa a cui questi sistemi d’arma statunitensi sono destinati. Sono puntati contro la Russia. Perché c’è tanto silenzio? Perché è estate, perché ci sono le vacanze? Perché la dichiarazione di Stati uniti e Germania sul dispiegamento è incredibilmente concisa e asciutta? È lunga solo nove righe. Il silenzio ha forse a che fare con il fatto che sembra esserci ancora tempo? Dopotutto, il dispiegamento non inizierà prima del 2026. Opp...

NO ALLE ARMI

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  Il Vaticano dice no a Leonardo: rifiutato 1 milione e mezzo destinato al Bambin Gesù. “Inopportuno in questo periodo di guerre” L’ Ospedale pediatrico Bambino Gesù  di  Roma  ha rinunciato alla donazione di  un milione e mezzo  di euro offerta da  Leonardo , società pubblica italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Le ragioni? “ Donazione inopportuna , grazie lo stesso ma non possiamo accettarla”. Così il denaro – destinato all’acquisto di  macchinari di ultima generazione  per curare bambini e bambine affetti da malattie rare – è stato rifiutato senza giri di parole dai vertici dell’Ospedale, di proprietà del Vaticano. Il  rifiuto pontificio  – ispirato dalla Segreteria di Stato su input dello staff di Papa Francesco e raccontato da  La Repubblica –  ha creato non poche  perplessità tra i dirigenti  aziendali di Leonardo, che ogni anno – come ci tengono a far sapere i vertic...

ARMI AL CAIRO

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  Raddoppia l’export di armamenti al Cairo. L’Italia complice della repressione I DATI SULL’EXPORT DI ARMAMENTI.  «Contatti nel settore della sicurezza» fra Egitto e Russia.  I nuovi dati presentati oggi: si passa da 35 milioni nel 2021 a  72 nel 2022   di           Alessandra Fabbretti Raddoppia l’export di armamenti al Cairo. L’Italia complice della repressione | il manifesto «L’export di armi italiane all’Egitto non solo non si è ridotto, come qualcuno sostiene, ma dal 2018 osserviamo un trend di crescita costante». Lo assicura Alice Franchini, responsabile campagne di EgyptWide, associazione che alla Stampa estera di Roma oggi presenta in anteprima nuovi dati sull’export di armamenti all’Egitto. Il più importante: il volume è passato dai 35 milioni di euro del 2021 ai 72 milioni del 2022: praticamente il doppio. Lo studio, realizzato incrociando ben cinque fonti diverse, integra il rapporto “Made in Italy per reprimere in...

POVERI UCRAINI

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  La sperimentazione delle nuove armi si fa sulla pelle degli ucraini La sperimentazione delle nuove armi si fa sulla pelle degli ucraini - FarodiRoma L’Ucraina è diventata un laboratorio per la ricerca e l’innovazione in campo militare. Lo ha affermato la sottosegretaria alla difesa per la strategia, i piani e le capacità degli Stati Uniti, Mara Karlin (nella foto). L’Ucraina è ora un “laboratorio” per testare l’innovazione militare, in particolare nel campo dell’applicazione dell’intelligenza artificiale, ha detto la sottosegretaria vvKarlin. Durante un panel di discussione che ha avuto luogo mercoledì alla Ronald Reagan Presidential Foundation and Institute, la sottosegretaria ha sottolineato che ci sono cose che “inevitabilmente” i paesi imparano quando c’è una guerra. “L’abbiamo visto quando le nostre truppe erano in Iraq e Afghanistan. La grande innovazione che stava avvenendo perché erano in grado di prendere certe cose, metterle su un campo di battaglia e capire come fare c...