UNO SGUARDO DA RICORDARE di Francesco Di Ruggiero

UNO SGUARDO DA RICORDARE “Disabilità cognitiva”, così hanno diagnosticato quando sono nato, ma io non so cos’è, so solo che sto bene con i miei ritmi e i miei riti, l’amore dei miei genitori, i miei compagni, lo sport in tv da vedere e la musica come amica fino all’altro giorno, quando al Parco Nord di Sesto San Giovanni, seduto su una panchina, una panchina in cui mi rifugio e passo il tempo a respirare il giorno guardando il cielo azzurro di colore, a volte grigio, a lasciarmi accarezzare del vento leggiadro e ascoltare il cinguettio degli uccelli in volo e osservarli mentre fanno acrobazie, un giovane si è avvicinato e mi ha aggredito. La colpa? Ma può essere una colpa uno sguardo? Uno sguardo di curiosità prolungato, perché avevo visto alcuni suoi amici ballare. Prima mi ha schiaffeggiato, poi mi ha coperto di pugni e calci. Non capivo il perché di tanta rabbia, ho provato a scappare, ma inutilmente. Cercavo con lo sguardo un aiuto ...