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GUERRA

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Francesco Strazzari   Sarà difficile, per gli storici, parlare degli Stati Uniti come della grande potenza che ha voluto, ma non ha potuto, frenare il furore bellico di Israele. Da una parte verranno rinvenute le molte parole spese ad invocare il cessate il fuoco e il richiamo del diritto umanitario bellico. Dall’altra, appena dissimulate dalle acrobazie dei portavoce della Casa Bianca, ci saranno i fatti, le linee rosse lasciate calpestare impunemente, e soprattutto ci saranno i soldi e le armi. Nell’ultimo anno un quarto della macchina da distruzione israeliana è stata finanziata dagli aiuti militari di Washington. Quasi 18 miliardi di dollari, una cifra superiore all’intero budget militare iraniano, e più o meno equivalente a quanto gli Usa nel 2022 hanno speso per le Nazioni unite, ovvero per far funzionare la macchina del multilateralismo. Eppure un anno fa, quando Netanyahu rispondeva ai massacri del 7 ottobre evocando lo sterminio biblico degli Amaleciti per scatenare l’anni...

ARMI NEGLI STATI UNITI

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  Socialist gun clubs  I socialisti Usa si armano. La frase, letta in Italia, parrebbe paradossale. Ci sono socialisti negli Usa? Le armi non sono “di destra”? Le risposte sono “sì” e, da tempo, “no”. Il socialismo americano—nuovo e piuttosto ingenuo dal punto di vista europeo—emerge dal lento scambio di ruoli in corso tra il partito Democratico e quello Repubblicano. Il primo, tradizionalmente dei “lavoratori” e vicino ai sindacati, per molti versi ora rappresenta gli interessi del Establishment tecnocratico e amministrativo. I repubblicani, una volta “i ricchi”, sono invece sempre di più—come dimostra la perdurante popolarità dell’improbabile Trump—il partito del popolino rozzo, dei marginali dalla scarsa scolarizzazione e dei “rurali” in opposizione alle grandi città. Il fenomeno assume contorni paradossali nella crescente realtà della sinistra che si arma per potersi difendere dall’ “inevitabile” golpe trumpiano... Il possesso delle armi da fuoco negli Usa non è mai...

IL COMMENTO DI ALBERTO NEGRI da IL MANIFESTO

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 IL COMMENTO di ALBERTO NEGRI Il Patto Aukus tra Stati uniti, Australia e Gran Bretagna ha provocato un terremoto diplomatico, le reazioni sdegnate della Cina ma in pratica si sta risolvendo in una sorta di bazar degli armamenti. La cancellazione del contratto dei sottomarini francesi, sostituiti da quelli nucleari americani, ha inviato un messaggio chiaro: gli europei possono vendere armi nell’Indo-Pacifico soltanto con il permesso degli Usa. L’Italia aveva già mangiato la foglia quando alla Fincantieri non fu assegnata in Australia una mega commessa da 23 miliardi di euro per le fregate Fremm, compensata poi da altri ordini negli stessi Usa, in Egitto e in Qatar. Insomma se stai allineato e coperto qualche cosa porti a casa. Così dopo la telefonata tra Biden e Macron gli americani hanno promesso alla Francia il loro appoggio a una consistente commessa militare in India: i sottomarini francesi, dopo un colloquio tra Macron e il premier indiano Narendra Modi, finiranno in parte a...