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Visualizzazione dei post con l'etichetta colonialismo

ASSEDIATI E ASSEDIANTI di Padre Mauro Armanino

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  Assediati e assedianti a nord del Sahel Non ci sono assediati senza assedianti. L’uno e l’altro vanno assieme e non è sempre agevole definire i confini tra le due complementari realtà. Se qualcuno ha letto la storia umana come lotta di classe si potrebbe anche interpretarla come antagonismo tra oppressi e oppressori o allora tra assediati e, appunto, assedianti. Il recente ed ennesimo dramma che proprio in questi giorni ha contribuito ad allungare la lista dei morti nel mare Mediterraneo di Lampedusa, ne rende difficile se non impossibile la determinazione. Chi, in questo caso erano gli assediati o gli assedianti rimane una questione aperta secondo da quale punto di vista si legga la vicenda e si usino le parole per descriverla. A nord del Sahel c’è il deserto del Sahara, il Maghreb, il Mediterraneo come ‘Mare Nostro’ e poi le prime avvisaglie dell’Europa meridionale. Chi assedia e chi è assediato è da precisare o scongiurare ogni volta. L’assedio è inteso come un’operazio...

NOTIZIE di Paolo D'Arpini - LA RAGIONE DEL CAPITALISMO GENERA I MOSTRI DELLA GUERRA da Il Manifesto

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  Notizie già dette... - Scrisse Paolo D'Arpini : “I giacimenti di gas TAMAR e LEVIATHAN … vero “motivo” della guerra... I latini si chiedevano “cui prodest?”… e Gaza significa “gas”. Già nel 2010 avevamo annunciato la strategia israeliana adesso confermata dalla carneficina contro la Palestina, con il recondito scopo di togliere di mezzo ogni concorrente ed appropriarsi del gas e del petrolio scoperti nelle acque del Mediterraneo orientale...” - Continua:   http://www. circolovegetarianocalcata.it/ 2014/07/25/tamar-e-leviathan- i-latini-si-chiedevano-cui- prodest-e-gaza-significa-gas/ E qui un aggiornamento del 2020: Dopo la scoperta di Tamar e Leviathan... Povera Italia, da regina del Mediterraneo a hub del gas israeliano:  https://paolodarpini.blogspot. com/2020/01/dopo-la-scoperta- di-tamar-e-leviathan.html Nota - Lemme lemme le previsioni già da me anticipate una decina di anni fa si stanno avverando. L'immenso giacimento di idrocarburi nascosto sotto i fondali del ...

CAMPI DI CONCENTRAMENTO

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  Israele, una società frammentata che non conosce più l’altro MEDIO ORIENTE.  Etnia, classe e religione: gli ultraortodossi separati dai laici, gli ashkenazi dai mizrahim, i ricchi dai poveri in un enorme gap sociale. Nel paese delle start-up il 27% della popolazione vive sotto la soglia della povertà. E l’occupazione era scomparsa dall’orizzonte: «Pensavamo di poterla ignorare» Chiara Cruciati , DI RITORNO DA TEL AVIV «Sai chi ha costruito Tel Aviv? I lavoratori gazawi». Gadi Algazi siede al tavolino di un bar, dietro di lui i cantieri dei nuovi grattacieli sono fermi. Tel Aviv non ha mai smesso di crescere, una città che ha appena cent’anni di vita: lo dice la sua architettura, un misto di palazzi da capogiro, strade a quattro corsie e decadente edilizia residenziale. La bellezza accecante di Gerusalemme a Tel Aviv non la trovi, devi spostarti una manciata di chilometri più a nord, a Giaffa, la città-porto che era cuore pulsante dell’economia palestinese prima della Nakba d...

GAZA

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  Dalla parte di Medici Senza Frontiere. Dalla parte di Medici Senza Frontiere. – RETE Ambientalista (rete-ambientalista.it) Comunque la si pensi sulla questione Israele e Palestina, comunque si interpretino le vicende storiche, nessuno di noi vorrebbe vedere persone morire così brutalmente che siano Israeliani o che siano Palestinesi. Eppure ci tocca vedere persino gli ospedali colpiti. Giusto per dare il colpo finale a chi c’è dentro. Abbiamo scelto di affiancare  Medici Senza Frontiere , i soli rimasti fra le realtà organizzate a operare in condizioni terribili. Ci consola sapere l’esistenza di queste meravigliose realtà fatte di persone coraggiose che rischiano la loro vita e in più sono costrette a toccare con mano sofferenze atroci. Vedere e operare corpi martoriati compresi quelli di bambini innocenti non è certamente impresa facile.   Oggi parte la nostra raccolta fondi per dare una mano a quei medici eroi che stanno tentando disperatamente di salvare vite ...

ISRAELE

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  Non ci sarà mai pace senza giustizia. Facciamo pace a Gerusalemme. Non ci sarà mai pace senza giustizia. – RETE Ambientalista (rete-ambientalista.it) A trent’anni dalla firma degli Accordi di Oslo, dopo decenni di denunce e allarmi inascoltati, i responsabili delle istituzioni e della politica internazionale devono recitare il “mea culpa” e riconoscere la necessità pressante di fare quello che non è ancora stato fatto: la pace tra i “nemici”, la pace a Gerusalemme. C’è un solo modo per mettere fine a questo incubo che sta insanguinando la Terra Santa  e minaccia di infiammare il mondo intero: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la  stessa libertà e gli stessi diritti che riconosciamo agli israeliani.  Tanti lunghi e dolorosi decenni di occupazione militare, uccisioni mirate, bombardamenti, guerre, arresti, repressione indiscriminata, abusi, umiliazioni, deportazioni, apartheid e violazione di tutti i fondamentali diritti umani, ampiamente documentati dell...

Vittoria nonviolenta e laica... una vittoria per tutti! di PAOLO D'ARPINI

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  Treia  –  In una precedente manifestazione sparuta contro la guerra  eravamo tre gatti ma quest’anno, che ce ne sarebbe proprio bisogno di una grande manifestazione di massa, sono rimasto solo ed ho deciso di manifestare “in assenza”.  Per questa ragione quest’anno il 4 novembre non mi esporrò al ridicolo,  per rispetto verso me stesso e perché non posso obbligare nessuno a scendere in piazza. La situazione che stiamo vivendo, l’incertezza ed il timore di andare contro un sistema che stringe i cuori,   non mi  permette di fare di più. Posso solo scrivere questa lettera.  L’orizzonte sociale è troppo tormentato e troppo deluso, anche se inconsciamente  prende forma un’aspirazione orientata ad uscire dal ciclo della negatività che  rischia di sommergerci. Treia. Ostensione di una corona in memoria dei caduti Nel ricordare il 4 novembre, definito il giorno della “vittoria”,  ho considerato l’ipocrisia di ogni  ...

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie (UNGARETTI)

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                                COME LE FOGLIE D'AUTUNNO                      SUGLI ALBERI Come le foglie d'autunno sugli alberi (memoriacondivisa.it) Può un popolo che si è appropriato dei territori dei palestinesi, portare a termine la distruzione di una intera etnia nel nome dell' olocausto subito ad opera dei nazisti. Noi conosciamo il dolore e non possiamo vedere quello degli altri. Li vedete i morti bambini, avvolti in piccoli lenzuola e stretti ai due capi come una caramella. Stretti al petto dai loro genitori, parenti, amici e sepolti in buche a più piani e su palate di deserto... Non un cimitero, un luogo sacro, come se non fossero mai esistiti. Il Mondo civilizzato guarda e non fa nulla per fermare la follia di Israele. Aria, mare e terra, un unico bagliore che distrugge qualsiasi cosa incontra.  L’intolleranza e la discriminazione contro ...