RICORDI di Teresa Oppo e Vittoria Sguerso

 


UN RICORDO

Un giorno venne mio nipote Simone e mi disse che voleva prendere un cane, io ero felice perché adoro i cani. Così decisero di prendere un cucciolo meraviglioso un GOLDEN RETRIEWER, lo chiamarono Simba, il nome del re leone, la fiaba che lui da piccolo adorava. Un nome forte. Tutti i giorni me lo portavano a vedere e io lo coccolavo e mi faceva tante feste. Io gli davo i biscottini, era buono, dolce, festoso, io lo adoravo, tutto quesro durò sei anni. 

Un giorno mio figlio mi disse: “Simba non sta bene”, fecero tutte le cure possibili, ma in tempo di dieci giorni volò nel paradiso dei cani, leucemia fulminante. 

 Cucciolo mio, tu non sai quanto dispiacere ho avuto e il vuoto che hai lasciato a tutti. Non pensavo di soffrire così, ti vedo sempre arrivare ma purtroppo è solo un’illusione, di forte avevi solo il nome, non sei stato fortunato. 

Adesso è arrivata una cucciola che si chiama Luce di nome e di fatto, ci ha rasserenato un po’. Noi non ti dimenticheremo mai, ora riposi per sempre in un piccolo cuore di ceramica. Ciao Simba.



                                                            Teresa Oppo



Un ricordo della giovinezza

 

Ero felice perché era il mio  primo giorno di lavoro, all'istituto per l'infanzia, quello che mi portò  alla mia indipendenza.

Entrai in un'antica villa nobiliare, al centro c'era una palazzina a tre piani e, adiacente, una struttura più piccola. Varcato il cancello, nel mezzo troneggiava una enorme aiuola con arbusti di rose che, pochi mesi dopo, sarebbe diventata un trionfo di colori.

Poco più avanti c'era un grande prato dove portavano i bambini a giocare.

Entrai nella palazzina e incontrai le future colleghe, una di loro mi disse che dovevo  andare  nella palazzina più piccola a dare il cambio a una collega che era con i bambini  malati di scabbia.

La mia felicità finì di colpo, non so se avevo capito bene, ma dovevo andare in mezzo a bambini malati e oltretutto  malati di una malattia inusuale e molto contagiosa.

Mi prese una angoscia profonda, avrei voluto scappare.

Andai dalla direttrice che mi confermò quello che mi era stato detto.

Mi porse un paio di guanti e mi salutò.

Quei pochi metri che mi separavano dalla palazzina li feci con le gambe che mi  tremavano, arrivai  lì esitai un attimo, ferma.

Con uno sforzo sovrumano entrai  e vidi pochi bambini  ridotti male.

Per un po',  ebbi i guanti e curai le piaghe in sicurezza, dopo non me li dettero più e continuai a curare le piaghe, spalmando la crema con le mani nude.

Per fortuna, il destino mi risparmiò questo contagio e io ricominciai a lavorare  in una atmosfera serena con i bambini sani.


Vittoria Sguerso



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Dinosauri, Atlantide, Uomo del Similaun, Civiltà di Golasecca, Ercolano, Liguri, Pompei…: Racconti d'amore (ROMANZI STORICI)

RACCONTI D’AMORE
La nostra civiltà ha origini antichissime.
L’uomo della Storia ha lottato per sopravvivere ma anche per permetterci l’evoluzione di cui siamo discendenza.
Un tempo, esisteva l’amore? O, meglio, esisteva come lo pensiamo adesso?
Le emozioni profonde e i sentimenti dell’essere umano sono sempre state le stesse. Per sete di potere, ricchezza, o consuetudini tribali, spesso l’amore è stato impedito, soffocato e castrato, come succede ancora oggi da qualche parte nel mondo.
I protagonisti di queste vicende ambientate in vari periodi di una Storia molto Antica
 hanno, invece, sconfitto gli stereotipi delle loro epoche e sono diventati eroici.
Perché, nonostante tutte le avventure e i pericoli affrontati, hanno scelto l’Amore.

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