LA GUERRA IN AFRICA
La “guerra lontana” che nessuno racconta (don Dante Carraro)
Il Covid-19 ha indebolito il sistema sanitario e fatto regredire gli indicatori di salute; la siccità ha inaridito gran parte delle terre meridionali e generato una carestia diffusa. Infine, da qualche mese, la crisi in Ucraina, dove anche come Cuamm stiamo dando un aiuto concreto, con il suo impatto devastante e cruento. Sta penetrando in tutto il paese e colpendo i prodotti di largo consumo, quelli alimentari in testa. E a pagare sono sempre i più poveri.
Il 75% del grano di cui l’Etiopia ha bisogno proviene dall’Ucraina e quel grano ora non c’è. Il prezzo del gasolio per litro è raddoppiato e a luglio hanno annunciato che aumenterà di quattro volte. L’inflazione galoppa, il Birr, la moneta locale, si svaluta di giorno in giorno, la povertà si sta aggravando.
I salari non bastano più per arrivare a fine mese, gli ospedali fanno fatica. Anche quello di Wolisso. Farmaci, trasporti, gasolio per il generatore, equipaggiamenti, esami di laboratorio, materiale sanitario, tutto costa di più e l’equilibrio finanziario è sempre più difficile. Le preoccupazioni sono tante, non ti fanno dormire di notte perché non ce la fai e non vuoi caricare i costi sui più deboli, su mamme e bambini. Questa è la guerra in Ucraina vista dall’Africa.
Faccio a voi, carissimi amici, un appello accorato: abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per non far pagare il prezzo della guerra ai più poveri, ancora una volta. A Wolisso, in Etiopia e in tutta l’Africa, il bisogno è profondo. Ed è l’ospedale di Wolisso, insieme a quelli del Centrafrica e del Sud Sudan, che vogliamo presentare a Papa Francesco. Lo faremo dal 5 al 7 luglio quando andrà in visita in Sud Sudan, dove anche noi lo accoglieremo come profeta di pace. E successivamente quando come grande famiglia Cuamm ci riceverà a Roma, in Vaticano, sabato 19 novembre, al mattino. Siamo felicissimi e tutti invitati. Sarà un incontro tra “amici” che condividono la stessa passione per i più fragili.
Sarà un momento di festa, ma soprattutto di impegno, di “resistenza”, per dare voce a chi non ne ha, per denunciare la malvagità della guerra e delle sue conseguenze, anche lontane, e per ribadire la nostra ostinazione nel costruire pace e futuro. Frutto di una quotidianità fatta di solidarietà e di vicinanza con i più poveri in Africa.
Don Dante Carraro, presidente CUAMM
La “guerra lontana” che nessuno racconta (don Dante Carraro) - FarodiRoma
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