Israele / Palestinesi: Religions for Peace richiama a sforzi per la pacificazione

 


Sulla inquietante situazione di guerra tra Israele e Striscia di Gaza pubblichiamo la dichiarazione di Azza Karam, Secretary General di Religions for Peace International e quella di due componenti, una Ebrea ed una Musulmana, del gruppo “Donne di Fede in Dialogo” Religions for Peace Italia.


Dichiarazione di Dr Azza Karam, Secretary General di

 Religions for Peace International.

News - Religions for Peace (rfp.org)


Traduzione italiana da  originale in Inglese.


12 Maggio 2021 – La violenza contro i civili a Gaza ed a

 Gerusalemme deve cessare. La violenza alimenta più

 violenza, aumenta la sofferenza umana e ritarda il lungo, duro

 lavoro di costruzione di una pace giusta. Questa violenza

 rappresenta l’evidenza ulteriore e micidiale del fallimento

 della leadership in tutti i sensi.


Religions for Peace crede che la pace può essere raggiunta

 solo onorando i diritti di ciascuno e di entrambi, dei

 Palestinesi e degli Israeliani, facilitando sofferti ma onorevoli

 compromessi attraverso un dialogo sostenuto e coinvolgendo

 le convinzioni morali di Ebrei, Cristiani e Musulmani che

 riconoscono la Terra Santa come loro casa comune.


Né le sofferenze di tanti Palestinesi innocenti, né gli attacchi

 che hanno come bersaglio Israeliani innocenti possono

 essere giustificati. Questi atti alimentano cicli di violenza e

 non producono alcuna soluzione efficace e sostenibile.


Ebrei, Cristiani e Musulmani, sostenuti dalle buone intenzioni

 dei seguaci di tutte le fedi debbono unirsi nei richiami e negli

 sforzi per costruire la pace.  Religions for Peace  sa dal suo

 mezzo secolo di sforzi di costruzione multi-religiosa della

 pace che la sicurezza reale è una sicurezza condivisa.


Non ci sarà pace per nessuno, se non ci sarà pace per

 ciascuno e per tutti nella Terra Santa.

 

 

COMUNICATO STAMPA

Due rappresentanti del gruppo italiano di “Donne di Fede in Dialogo” di Religions for Peace, consegnano un messaggio di pace alla luce dei recenti tragici avvenimenti in Israele / Palestina.

“Siamo due donne: una ebrea e una mussulmana: come donne appartenenti alla società civile non ci identifichiamo con i poteri forti che sono causa della tragedia che stanno affrontando e stanno distruggendo due popoli, ognuno nella propria condizione. Auspichiamo che il senso dell’umano, il fatto di essere stati creati dallo stesso Dio, ricordi ad ogni uomo, indipendentemente dal suo credo, di non perdere quella scintilla di divino che gli è stata donata, che non calpesti il proprio simile e utilizzi la ragione prima della passione. Da donne di fede che hanno a cuore quei luoghi e quelle persone non riusciamo a mostrare solidarietà ad una sola parte delle vittime perché la sofferenza di ognuno, di ogni essere umano è la nostra sofferenza. La violenza cui stiamo assistendo cancella e mette nell’ombra le azioni di pace e di giustizia messe in opera, in questi anni, da uomini e donne di buona volontà per permettere il rispetto e il riconoscimento dell’esistenza dell’altro e la possibilità di convivere e creare insieme una società più giusta e più feconda che prepari un mondo migliore per i nostri figli”.


Anna e Rosanna Maryam

“Donne di Fede in Dialogo” Religions for Peace Italia


www.religioniperlapaceitalia.org

 

https://www.rfp.org/who-we-are/

 


 VEDI ANCHE:

https://www.senzafine.info/2021/01/trattato-per-la-proibizione-delle-armi.html

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