QUANTI MORTI IN ITALIA PER IL CORONAVIRUS NEL 2020? da WIRED.IT
Quante sono state davvero le morti causate dal coronavirus in Italia nel 2020?
da https://www.wired.it/scienza/medicina/2021/05/20/decessi-coronavirus-italia-2020-istat/
(foto: Panuwat Dangsungnoen/EyeEm via Getty Images)Secondo uno studio su Bmj, nel 2020 rispetto al 2019 ci sono stati circa
89mila decessi in più, causati direttamente e indirettamente dal coronavirus.
Solo in apparenza questa cifra sembra più alta di quella ufficiale: se letti
correttamente i dati non sono più alti delle stime ufficiali Istat, anzi
Numeri, dati, statistiche hanno accompagnato la
nostra quotidianità durante la pandemia, in particolare nell’anno del tutto eccezionale,
purtroppo in negativo, 2020. Le anomalie sono state numerose,
inclusa la mortalità in
Italia, che stando ai dati ufficiali Istat fa registrare un aumento
significativo rispetto al 2019, pari al 18% con 75.891
morti in più causati direttamente da Covid-19. Ora uno
studio internazionale, cui ha preso parte anche l’università Statale di Milano,
riprende in mano questi dati e indica che in vari paesi le cifra dei decessi da
associare al coronavirus potrebbe essere stata un po’ sottostimata.
In Italia, in particolare, l’aumento dei morti potrebbe anche sfiorare quota 91mila.
Ma bisogna prestare attenzione alle cifre in ballo: i quasi 76mila decessi in
più erano pazienti malati di Covid-19 mentre anche secondo Istat l’aumento
complessivo delle morti che potrebbe essere associato in vario modo anche alla
pandemia è di ben 112mila unità. La nuova stima deriva da un
modello statistico utilizzato dagli autori, che hanno pubblicato i risultati su The
British Medical Journal (Bmj).
I dati Istat
Secondo un recente rapporto Istat
nel 2020 in Italia ci sono stati circa 746mila morti, una cifra che supera
di ben 112mila unità quella dell’anno precedente 2019. Di questi
112mila, 75.891 sono quelli attribuibili in maniera diretta a Covid-19 e
registrati dalle autorità sanitarie. Riguardo alla restante parte di decessi in
esubero, pari a 36mila, gli autori del documento Istat scrivono “è
anche concreta l’ipotesi che una parte ulteriore di questi sia stata causata
da altre patologie letali che, nell’ambito di un Sistema
sanitario nazionale in piena emergenza,
non è stato possibile trattare nei tempi e nei modi richiesti”. L’eccesso
di mortalità, inoltre, ha riguardato di più gli anziani, gli uomini (53mila
uomini e 46mila donne) e ha colpito maggiormente il Nord Italia.
Lo studio statistico
Nello studio odierno, il
gruppo internazionale, cui ha preso parte anche il ricercatore Gianfranco
Alicandro della Statale, ha calcolato l’aumento dei decessi in diversi
paesi ad alto reddito, osservando che in alcuni il fenomeno è stato più
marcato, e fra questi, nel loro modello, c’è anche l’Italia. Per valutare
l’impatto della pandemia sulla mortalità, gli autori hanno stimato l’eccesso di
decessi, nel 2020, rispetto all’anno precedente, tenendo conto dei trend
temporali e della variabilità della mortalità a livello stagionale (ovvero
il fatto che i decessi non si distribuiscono in maniera uniforme nelle varie
stagioni).
Quanti sono davvero i decessi in
più?
Dal modello
statistico è emerso che le cifre dei decessi del 2020 sono un po’ più
alte di quelle nazionali rilevate da molti paesi, inclusa l’Italia. In
particolare, in Italia l’eccesso di decessi, attribuibili secondo gli autori a
Covid-19, sarebbe pari a una stima media di 89.100 morti in più (precisamente
in un intervallo da 87.500 a 90.700) rispetto al 2019. Nel modello
i paesi con maggiore eccesso di mortalità rispetto all’anno precedente
risultano essere, nell’ordine, Stati Uniti, Italia, Regno Unito,
Spagna e Polonia. Gli autori scrivono nello studio che secondo il loro modello
in molti pesi, le stime dell’eccesso della mortalità superano in maniera
rilevante i numeri dei decessi da Covid-19 riportati nelle stime nazionali.
Questa differenza
riguarda anche l’Italia? Per capirlo bisogna stare attenti a come definiamo e
intendiamo queste cifre. Solo apparentemente i morti ufficiali, 75.891, sono di
meno di quelli rilevati nello studio del Bmj. I numeri dello studio
sul Bmj non sono più alti dei nostri dati ufficiali
(anzi, sono più bassi) se consideriamo che la ricerca considera sia i decessi
causati direttamente da Covid-19 sia quelli indiretti, legati al fatto che il
sistema sanitario era in emergenza o magari anche alla paura del contagio,
dunque ai tentennamenti e ai ritardi dei pazienti nel recarsi in ospedale.
Stando ai dati Istat, infatti, l’esubero di decessi nel 2020 sarebbe pari
a 112mila casi in più e non soltanto a 75.891.
I decessi indiretti
Il fatto che i servizi
fossero in affanno, infatti, potrebbe non essere l’unica causa di morti
indirette in qualche modo collegabili alla pandemia. Secondo uno studio condotto
dalla Società italiana di cardiologia, infatti, la mortalità
per infarto si è triplicata nella prima fase della pandemia. E le
ragioni secondo uno degli autori, Ciro Indolfi, sono da ricercare
sia nel fatto che la sanità era concentrata su Covid-19 sia nei timori del
contagio dei pazienti che arrivavano in ospedale spesso in condizioni molto
critiche.
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