VEGLIA DI RIFLESSIONE E PREGHIERA IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE IL 21 marzo
VEGLIA DI RIFLESSIONE E PREGHIERA
IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE
Il testo che segue è un semplice
strumento che poniamo all’attenzione dei nostri associati, viene incontro
all’esigenza di quanti desiderano celebrare la giornata della Memoria e
dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie accompagnandola con
un momento di riflessione, di silenzio, di ascolto in un contesto che noi, per
semplicità chiameremo, “Veglia”.
Il “vegliare” di LIBERA, il 21
marzo, è fortemente connotato dal sentirci familiari di tutti coloro che hanno
visto i loro cari travolti dalla violenza mafiosa. Desidera essere una forma di profonda attenzione, quasi uno
stare in guardia, perché nulla più vada perduto, un proteggere, un aver cura. E’ un fare memoria
silenzioso e discreto, fermandoci, lasciando che i nomi e le vite di quanti
sono stati uccisi possano farsi presenti al nostro cuore, alla nostra stessa
vita.
E’ un “vegliare” qualche istante insieme, per offrire il nostro affetto, la nostra presenza e il nostro impegno a coloro che sentiamo anche nostra famiglia. Insieme perché quanto è successo ci riguarda tutti, perché dal profondo dolore possa scaturire, ancora, la forza di reagire, trasformando la sofferenza in impegno. Insieme, per fare memoria che non ci lascia mai un istante l’amore dei nostri cari; insieme perché è precisa responsabilità di ciascuno non lasciare soli quanti già hanno sperimentato la intempestiva mancanza dai loro cari.
L’equipe nazionale settore memoria
“A ricordare e riveder le stelle"
E’ lo slogan scelto per questo 21 marzo 2021.
E’ una frase densa di significati che ci teniamo a raccontarti.
“A ricordare”, per richiamare nel cuore
coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa – il 21 marzo è per i nostri cari. Il passaggio dal ricordo
alla memoria ci dà la possibilità di interrogare insieme il passato, per
esprimere la cura e la responsabilità di cui è intriso il nostro impegno
nell'oggi e nel domani.
e “Riveder le stelle” citando l’ultimo verso
dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla
sua morte. “E quindi uscimmo a riveder
le stelle”, così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio
nell’inferno.
Il desiderio di ‘riveder le stelle’
e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e
distanziamento, è un desiderio forte tra tutti i cittadini. La parola stessa
desiderio ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle, sidus
in latino, quindi sentire forte la necessità di buoni auspici, di luce che
illumina e dà energia.
E in questo senso le stelle
sono le persone che abbiamo perso, ma di cui costruiamo una memoria comune. Ma
anche le
persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità
democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare. A loro
dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo.
“L'istituzionalizzazione della Giornata della memoria
e dell'Impegno, avvenuta con legge dello Stato nel 2017, è stata da noi fortemente voluta. Questo importante
riconoscimento si inserisce nel solco già tracciato a partire dal 21 marzo del
1996, un primo giorno di primavera in cui abbiamo per la prima volta ricordato
i nostri cari in Piazza del Campidoglio a Roma. Sono trascorsi 26 anni ma
l'emozione profonda che accompagna la preparazione delle iniziative organizzate
per il 21 marzo è intatta, anzi con il tempo è diventata sempre più
consapevole. Siamo anche noi familiari delle vittime innocenti più consapevoli
del nostro ruolo di cittadini che hanno vissuto sulla propria pelle la violenza
mafiosa. Abbiamo attraversato il dolore della perdita, coscienti che quei colpi
di arma da fuoco, quelle esplosioni micidiali, hanno ucciso i nostri cari ma
anche una parte di noi che non tornerà più. Eppure,
proprio da questo dolore, così profondo e tangibile, abbiamo tratto la forza di
reagire, trasformandolo in impegno.
Abbiamo raccontato le storie dei nostri cari e quelle storie sono diventate
parte integrante della storia dei nostri territori. Il riconoscimento
istituzionale della Giornata della Memoria e dell'Impegno può e deve permettere
al nostro Paese di risvegliarsi, il primo giorno di primavera, ogni anno con la
speranza sempre più forte che il mondo può cambiare, che le mafie possono
essere sconfitte, fuori da ogni retorica e fermi al nostro non volere mere
celebrazioni per i nostri cari. Lo dobbiamo alle nostre vittime. Lo dobbiamo a
noi stessi.”
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LEGGI L'ESTRATTO:
https://www.amazon.it/LETTERE-RICORDO-SONO-DIVENTATE-RACCONTI/dp/B08MSKDBHZ
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