ROSE E BURLANCHI di CLAUDIO CARRIERI in mostra ad Albissola Marina fino al 30 ottobre


 


COMUNICATO STAMPA 

Mostra personale di Claudio Carrieri, “Rose e burlanchi”, alla Kélyfos Contemporary Art&Design Gallery di Albissola Marina in via Isola, 15 dal 9 ottobre fino al 30 ottobre: nelle splendide tele dell'artista tutta l'energia dell'universo in una minuscola polla d'acqua, dove fiori e antiche tradizioni contadine si contaminano in una visione dell'arte contemporanea volta alla ricerca dell'essenzialità della vita Albissola Marina – 

 La Kélyfos Contemporary Art&Design Gallery di Albissola Marina in via Isola 15 ospita una bellissima personale di Claudio Carrieri dove l'artista savonese, apprezzato da anni sulla scena artistica contemporanea nazionale, espone il suo ultimo ciclo pittorico dedicato a “Rose e burlanchi”, oltre ad alcune ceramiche rappresentative del suo percorso espressivo: parliamo, oltre che dell'antico fiore dai mille risvolti simbolici, di quelle polle d'acqua così chiamate nell'entroterra savonese e presenti tra orti e fasce per la raccolta dell'acqua piovana o delle sorgive che, nelle opere di Carrieri, diventano microcosmi di contemplazione e meditazione sulla bellezza e il significato della vita. 

Sarà possibile ammirare in galleria le recentissime tele dell'artista sino al 30 ottobre 2021, con orario dal martedì al sabato dalle ore 16,30 alle ore 19,30 e domenica mattina dalle ore 10,30 alle ore 12,30 (lunedì giorno di chiusura), con ingresso libero e nel rispetto delle vigenti norme anti-covid. 

Afferma Gianluca Cutrupi, titolare della Kélyfos Contemporary Art& Design Gallery “Claudio Carrieri ha un percorso straordinario sia nella scultura ceramica che nella pittura, per i valori espressi che mettono insieme estetica e contenuti profondi a dimostrazione di un impegno costante nel suo modo di interpretare il ruolo di artista. E' un onore poter esporre le sue opere nella nostra galleria”. 

Testo critico di presentazione a cura di Roby Giannotti. 

Per contatti: Gianluca Cutrupi: 349.5105042 Kélyfos Gallery, via Isola 15, Albissola Marina (SV) Rose e Burlanchi, alle origini dell'essenziale Il messaggio di Claudio Carrieri, una delle personalità più belle dell'arte contemporanea che questa terra tra Savona e Albisola ha saputo far emergere negli ultimi decenni, è chiaro e profondo: è possibile vedere l'energia dell'universo anche in quelle minuscole polle d'acqua che un tempo si trovavano più frequentemente di oggi in mezzo agli orti e che nell'entroterra savonese vengono chiamati “burlanchi” da chi coltiva e conosce i ritmi della terra. Nella sua casa-studio in San Bernardo in Valle, tra fasce ad orti e ulivi, muretti a secco contornati da alberi di fico e allori profumati, di questi fossi dall'età indefinibile ma che sono lì da sempre ce n'è più di uno, ciascuno con la sua rana saltellante, frutto della sapienza antica che entrava in simbiosi con la natura anche nella regimentazione delle acque piovane e delle sorgive. Questi microcosmi pieni di vita insieme alle rose multicolori che sono ovunque tra le fasce grazie all'amorevole cura di Marilena, sono i protagonisti delle opere di Carrieri alla Kélyfos Gallery. Per metterne su tela il caleidoscopio di emozioni, frutto delle combinazioni fragili e allo stesso tempo potenti di Madre Natura, ci vuole singolare energia creativa e una straordinaria sensibilità poetica, aspetti che ritroviamo in tutto il percorso artistico di Carrieri mai disgiunti da un costante impegno sociale che l'artista ha sempre associato al proprio fare: proprio questa sua capacità di “leggere” le vicende degli uomini e della natura gli ha permesso di affrontare nel tempo argomenti di grande respiro: dagli “Abissi di speranza”, imponenti tele traboccanti non solo di sofferenza ma anche di sogno e di futuro sul tema dei migranti, alle sue Odalische, monumentali sculture ceramiche “arcaiche” realizzate a colombino che ci riportano nella spiritualità dell'universo femminile primordiale e che ho avuto l'onore di esporre già nel 2003 a Santa Teresa Gallura; dal tema rivisitato dell'Ultima Cena, reso ancora più intenso dalla sua freschezza gestuale unita ad una tavolozza piena di luce, passando attraverso il mito e la leggenda del suo drago fiammeggiante, singolare e affascinante forno open air in ceramica...per ceramica che sembra appena uscito da un antico bestiario medievale. La sua ricerca etica continua oggi tra rose e burlanchi, tele dove l'artista scava, scarnifica, cancella per togliere la ridondanza dei colori, comunque forte e gestuale, per arrivare all'essenziale dell'immagine, per invitare alla meditazione e all'umiltà, per ricordarci che ogni situazione ha più di un unico punto di osservazione, come in quella tela dove lo spettatore ha la stessa visuale di un pesce rosso nello stagno che guarda da sotto attraverso la superficie verso il cielo e la luna. Mai come oggi l'arte contemporanea ha una pluralità di strade davanti a sé. Parte di essa, pur continuando a testimoniare legittimamente e nobilmente i contrasti, i dubbi e le domande dell'umanità, indugia in un minimalismo che si traduce, consapevolmente o inconsapevolmente, in una sorta di minimalismo culturale autoreferenziale e avulso da quello che sta accadendo attorno a noi. Ma c'è anche un'altra strada, che costruisce ponti che uniscono, propone, rielabora la storia e immagina un nuovo futuro, attraverso il senso rivoluzionario e la forza della poesia. Allora nel burlanco di Carrieri, tra profumi di basilico e rosmarino, si viaggia nel tempo per ritrovare la poetica universale dei voli mano nella mano di Chagall o l'infinito cosmico dello stagno di Monet, dove ogni ora del giorno e ogni angolo d'osservazione diverso diventano nuovi mondi tra atmosfere, luci e colori perennemente cangianti che ci riportano all'universalità del bello, alla parte migliore di noi che è capace di creare colore, parola, suono, sinfonia armoniosa che nasce dalla molteplice diversità degli uomini. Servirà a poco collegare il pianeta con i fantascientifici satelliti in linea di Elon Musk che già oggi nascondono le stelle alla nostra vista quando passano sopra le nostre teste rendendoci più connessi tra di noi ma un po' più ciechi degli antichi, se non riusciremo a riconoscere noi stessi specchiandoci in questo piccolo stagno nella valle del Santuario. Carrieri ci indica, con le sue splendide tele alla Kélyfos, che un'altra via è possibile e si può far combaciare il proprio respiro con quello della natura, invitandoci, sono le sue parole, a “sedersi all’ombra del ciliegio o del caco per gustare the verde, vino fragola e crostate dolci, chiacchierare d’arte e agricoltura” e per ritrovare insieme, anche solo per un attimo, il senso più vero del nostro operare e delle nostre giornate. Roberto Giannotti Direttore Artistico Kélyfos Contemporary Art&Design Gallery


  

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