COLESTEROLO E CANCRO
Lo sai che esiste un legame tra colesterolo e cancro?
Siamo abituati a pensare che il colesterolo sia legato a problemi di cuore e dei vasi sanguigni, ma gli studi più recenti stanno chiarendo il ruolo di questa molecola anche in oncologia.
In questo articolo
risponderemo alle domande:
1. Cos’è il colesterolo e qual è il suo ruolo nelle
cellule?
2. Quali sono i legami tra colesterolo e tumori?
3. Quali sono i meccanismi alla base dell’associazione
tra il colesterolo e il cancro?
4. Ridurre il colesterolo può essere utile anche contro i
tumori?
Per formare una
molecola di colesterolo servono 27 atomi di carbonio, 46 di idrogeno e uno di
ossigeno (C27H46O). La formula chimica semplificata descrive una molecola che dal punto di vista biologico ha
un’importanza enorme, tanto che più di
dieci fra gli scienziati che l’hanno studiata da diversi punti di vista hanno
ricevuto il premio Nobel.
Solo per citarne alcuni,
si possono ricordare il Nobel per la chimica del 1927 assegnato a Heinrich Otto Wieland,
per gli studi sulla composizione degli acidi biliari e la loro somiglianza
strutturale con il colesterolo; oppure quello dell’anno successivo, il 1928,
quando fu insignito Adolf Otto Reinhold
Windaus per il suo contributo alla comprensione della
costituzione degli steroli e della loro connessione con le vitamine.
Nel primo Novecento questi due ricercatori tedeschi
diedero un enorme contributo alla conoscenza del colesterolo e delle sue
funzioni all’interno dell’organismo.
Una molecola
indispensabile
Il colesterolo era in
realtà già stato identificato nel 1769 e in un certo senso “riscoperto”, dopo
quasi mezzo secolo, nel 1815, col nome di colesterina. Ma i risultati cruciali
per le conoscenze genetiche e molecolari sono stati ottenuti nella seconda metà
del Novecento da Joseph Goldstein e
Michael Brown, due scienziati premiati nel 1985 con il Nobel per la
fisiologia o la medicina per avere scoperto i meccanismi di regolazione
del metabolismo del colesterolo.
Oggi sappiamo che
il colesterolo è presente in tutti gli animali e, seppur con qualche modifica
nella struttura, nelle piante; Negli esseri umani l’80 per cento circa del colesterolo viene
sintetizzato dall’organismo, mentre il restante 20 per cento viene assunto con
la dieta.
Sempre Goldstein e
Brown hanno identificato le lipoproteine, High Density Lipoprotein (HDL) e Low
Density Lipoprotein (LDL), responsabili del trasporto del colesterolo. Proprio
in base al legame con una o l’altra di queste lipoproteine, il cosiddetto colesterolo “buono” si distingue da quello
“cattivo”. La forma “buona”
è infatti quella legata alle HDL, che trasportano il colesterolo dalla
periferia verso il fegato dove verrà poi smaltito, mentre la forma “cattiva” è
quella legata alle LDL, anche responsabile della formazione delle placche
aterosclerotiche che possono creare problemi a cuore e vasi. Per questa
ragione, quando si eseguono gli esami del sangue, è importante valutare
entrambe le componenti del colesterolo se si vuole avere una stima più precisa
del rischio cardiovascolare e della salute in generale.
Dal punto di vista delle funzioni, il colesterolo è
indispensabile alla crescita e al funzionamento delle cellule dell’organismo
umano: è una componente
essenziale delle membrane cellulari, contribuisce alla formazione degli acidi biliari, è un precursore degli
ormoni steroidei e della vitamina D e ha inoltre un ruolo nella formazione dello sperma, nel funzionamento del sistema nervoso centrale e nelle difese immunitarie.
Colesterolo e
cancro: cosa si dice in clinica
Se inizialmente i
livelli di colesterolo nel sangue venivano associati quasi esclusivamente alla
salute cardiovascolare, oggi si riconosce a questa molecola un ruolo di primo
piano anche in altre patologie, incluso il cancro.
Negli esami
clinici, molti pazienti con tumore presentano livelli alterati di colesterolo e
numerosi studi hanno messo in luce un rapporto tra l’aumento del colesterolo alimentare e un rischio più
elevato di ammalarsi di tumore della mammella, dello stomaco, dell'ovaio e del
pancreas. Tuttavia le
domande aperte sul tema sono ancora molte. Per esempio, gli esperti ancora non
sanno dire se riduzioni della concentrazione di colesterolo in alcuni tumori
come quello gastrico siano una causa o una conseguenza della malattia
oncologica. Inoltre, a seconda del tipo di studio, i risultati ottenuti possono
essere contrastanti anche per lo stesso tipo di tumore.
Per il tumore del colon, ci sono ricerche che mostrano un’associazione tra aumento del colesterolo
e del rischio di malattia, mentre altre dimostrano la relazione opposta e altre
ancora sembrano suggerire che il legame non esista. Come si legge in un articolo di revisione
pubblicato nel 2021 sulla rivista Translational Oncology, simili
discrepanze sono state rilevate anche per il tumore della mammella, del polmone, del pancreas, dell’ovaio e anche per alcuni tumori del sangue.
Altri filoni di
ricerca importanti sono quelli che hanno trovato un’associazione tra i livelli
di colesterolo e la risposta alle
terapie oncologiche. Come già
osservato, il metabolismo del colesterolo influenza le risposte
immunitarie contro il tumore e di conseguenza anche l’efficacia delle
immunoterapie.
Studi sul tumore
ovarico hanno mostrato che alti livelli di colesterolo nell’ascite (il liquido
che si forma in conseguenza del tumore e si raccoglie nell’addome) sono
correlati a resistenza alla chemioterapia. In cellule
di carcinoma del fegato, un trattamento con colesterolo è associato a
una riduzione della morte cellulare indotta dal farmaco sorafenib. L’effetto è
simile a quello osservato nelle cellule di tumore di polmone che, se trattate
con colesterolo, sono meno sensibili alla chemioterapia con cisplatino e
oxaliplatino.
Gli esempi potrebbero continuare, ma è importante
ricordare che, a oggi, gli esperti stanno ancora cercando le ragioni alla base
di queste osservazioni.
Alla scoperta dei meccanismi
molecolari
Le prime
osservazioni su un possibile legame tra colesterolo e cancro risalgono ai primi
anni del secolo scorso, ma i dettagli molecolari della relazione pericolosa non
sono ancora chiari. Conosciamo però alcune delle caratteristiche dei meccanismi alterati che regolano
il metabolismo del colesterolo nei pazienti oncologici.
In un organismo
sano, la sintesi del colesterolo da parte del fegato si riduce se il
colesterolo introdotto con la dieta aumenta, e viceversa. Nelle cellule
tumorali, invece, questo tipo di regolazione non funziona a dovere e, inoltre,
come riportato in un recente studio,
queste cellule soddisfano il proprio bisogno di nutrienti e crescono in modo
incontrollato sfruttando anche il colesterolo.
Inoltre i risultati
di numerosi esperimenti con cellule e animali di laboratorio hanno mostrato
modifiche nel metabolismo del colesterolo, che portano a maggiore sintesi,
assorbimento e accumulo della molecola e alla promozione della proliferazione
delle cellule tumorali, della loro capacità di dare metastasi e della
resistenza alle terapie.
Il legame tra
colesterolo e cancro è complesso e i fattori in gioco sono numerosi. È stato
osservato che il colesterolo, o alcuni prodotti intermedi del suo metabolismo,
possono attivare
direttamente vie di segnalazione coinvolte nello sviluppo dei tumori. Potrebbero tuttavia avere un ruolo anche altri
fattori, come il tipo
di tessuto (con le
relative diverse richieste di colesterolo), e inoltre l’alimentazione e lo stile di vita, che possono modificare l’espressione di alcuni geni,
sostenendo la crescita del tumore.
Infine, in uno studio i cui risultati
sono stati pubblicati su Nature Communications, è stato
identificato un nuovo meccanismo attraverso il quale il colesterolo potrebbe “aiutare”
il tumore a resistere a un tipo
di morte programmata chiamata ferroptosi. Le cellule tumorali potrebbero diventare così più efficienti nella loro
capacità di dare origine a metastasi.
Regolare il
colesterolo per contrastare i tumori?
Giunti a questo
punto, appare piuttosto chiaro che mantenere sotto controllo i livelli di questa molecola può essere utile a
mantenersi in salute. La conclusione,
epidemiologica, vale anche se l’associazione tra il colesterolo e il cancro non
è ancora stata definitivamente chiarita in tutti i suoi aspetti meccanicistici
e molecolari.
Peraltro i dati
dell’Organizzazione mondiale della sanità non sono molto incoraggianti e
dimostrano che le persone con concentrazioni troppo elevate di colesterolo
stanno aumentando nel mondo, in parallelo all’aumento di sovrappeso e obesità,
altri noti fattori di rischio oncologico.
Molti ricercatori
stanno studiando l’impatto della riduzione dei livelli di colesterolo sulla
prevenzione e il trattamento del cancro: una riduzione che potrebbe passare
dall’uso di farmaci molto comuni come le statine e utilizzati in clinica per
ridurre i rischi cardiovascolari, ma che nella maggior parte dei casi può
essere raggiunta anche con modifiche mirate sull’alimentazione e su
comportamenti e abitudini sedentari.
Una dieta sana e senza eccesso di grassi è senza dubbio il primo passo per raggiungere il traguardo, al quale
sarà più semplice arrivare grazie all’attività fisica costante. Senza mai
dimenticare un secco no al fumo.
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