LA NUOVA SILLOGE con GENTILEZZE INATTESE di Marina Zilio



Marina Zilio ha completato un ciclo di poesie composte durante i mesi più duri del Covid, durante i quali si era ritirata in una piccola località di montagna, Frabosa, in provincia di Cuneo.

Tutte le liriche si concludevano con due versi:

Sí. Io  Credo.

PRIMAVERA TORNERÀ!”

che erano auspicio-testimonianza-fiducia che il sereno sarebbe tornato in questa umanità travagliata e colpita.

La natura della montagna, le piante, i corsi d’acqua, gli uccelli, le cime verdi o innevate, hanno dato pace e speranza al suo cuore.

In questo blog, si possono trovare le tante poesie pubblicate, semplicemente cliccando la lente CERCA e mettendo il suo nome.

Oggi, non siamo ancora arrivati alla Primavera di Marina, il Covid non è ancora definitivamente vinto, ma non ci troviamo più nella notte buia e fredda che abbiamo vissuto.

Allora, la poetessa inizia una diversa serie di liriche che sarà il suo testamento spirituale.

La conclusione nei due versi questa volta è:

“Sì. Piccola mia.

ROSE ROSSE PER TE.”

In questa nuova silloge, Marina si rivolge a se stessa, a quella bambina che è stata e che conserva dolcemente dentro di sé. Ma si rivolge anche alla signora che era diventata e che si occupava di bimbi. Essi la ricordano ancora con affetto perché è stata la loro maestra e li ha condotti sul giusto sentiero. Infine, parla alla sé stessa di oggi, con Amore e Accettazione dell’esistenza passata e di quella presente.

L'autrice ci offre la dovizia di un cammino dignitoso, con il coraggio di credere e mantenere i propri valori senza mercanteggiare, rivolgendosi, inoltre, in particolare, alle donne. Attraverso le sue parole,  possiamo, infine, comprendere e migliorare noi stessi, cercando, sempre, di superare i nostri scogli, le difficoltà, le angosce, che tanto ci pesano sull’anima.

La prima lirica della serie la potete leggere al link:

https://www.senzafine.info/2021/09/lacrime-copiose-di-marina-zilio.html

La figura che ho scelto per "Lacrime copiose",  cioè un cavalletto che porta le parole "è bello che tu sia qui", rappresenta perfettamente il mio pensiero. Perché è bello che lei ci racconti delle manine di bimbo che ha stretto, dei meravigliosi ricordi che ha, ora che è sola.  È bello che sostenga, per noi tutti, la speranza che comportarsi bene, amare il proprio lavoro, essere buoni e generosi ma anche giusti, allevierà sempre lo struggimento dell'ultimo tratto di vita.

Quando si ha davanti a sé il tramonto, le cose da poco non esistono più; l'egoismo, la prepotenza, l'odio di questo mondo sono alle spalle. Conta, ormai, solo l' Amore per gli altri e il Bene che si è fatto.

La lirica seguente, "Gentilezze inattese", ribadisce alcune di queste emozioni. Noi siamo assetati nel deserto e aneliamo un gesto di solidarietà, di conforto, in questo tragico mondo di odio dove, spesso, si preferisce litigare e dileggiare piuttosto che tendere una mano.


Gentilezze Inattese


Reduce

da Conflitti

e Ingiustizie,


Vagante

in Deserti

Disumani


Porto

le Membra

Stanche


Sulle Vie

della Quotidianitá.


Gentilezze

Inattese


Mi Ritemprano

e Confortano.


Un Sorriso

di Bimbo,


le Fusa 

di una Micetta,


la Leccatina

Affettuosa

di una Cagnolona,


il Pensiero

Solidale

di un Amico,


il Saluto

Cordiale

di un Conoscente,


l' Aiuto

Insperato

da uno Sconosciuto.


Malgrado

i Miei Esecrati

Capelli Bianchi


La Vita 

Mi Riserva


Ancora


Piccole

ma

Preziose


Gioie.


Di Ciò

Rendo


Grazie


a Maria Assunta.


"Sì, piccola mia

Rose Rosse per Te."


(POESIE di Marina Zilio

CONSIDERAZIONI di Renata Rusca Zargar) 

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