MUSICA FUNZIONALE
Musica funzionale
di JAMES HANSEN
L’isterismo borsistico è un conto. È vero che gli investitori tendono a scappare - in massa e come lepri - davanti alla sola ombra di un rischio nuovo, ma ci vorrà ancora un po’ prima che Chat GPT e i suoi consimili possano generare una ‘smash hit’. Esiste però un campo particolare, la cosiddetta ‘musica funzionale’, dove la ‘AI’ può già sperare di ottenere dei risultati. Come suggerisce il nome, si tratta proprio di musica con una precisa utilità: come quella dei suoni registrati per indurre il sonno o per rilassarsi. Il ‘canto delle balene’ ne è un esempio, per quanto abbia ancora un’origine ‘naturale’. Una delle principali funzioni di questo tipo di musica è quella di sopprimere il silenzio. Pensate alla musica blanda, senza carattere, che si sente sull’ascensore di un grande magazzino, oppure a quella per far dormire un bambino… La musica ‘da non sentire nemmeno’ ha già un suo mercato, e neanche tanto minuscolo. Secondo quanto riferito dall’Agenzia Bloomberg, attualmente i servizi di streaming distribuiscono all’incirca 10 miliardi di streams al mese, spesso usati come sottofondo nei negozi. I grafici pubblicitari hanno già visto, allarmati, illustrazioni non particolarmente belle generate dai nuovi applicativi come DALL-E. L’Intelligenza artificiale non è di per sé creativa. Almeno per ora, si limita a rielaborare contenuti già esistenti con risultati abbastanza modesti. Però costa poco, e per un banale uso quotidiano, tutto sommato, può andare. Ora il mirino si sta spostando - e verso i soldi veri… Musicisti! Siete avvertiti! © Copyright 2023 James Douglas Hansen redazione@notadesign.net |
Commenti
Posta un commento