AGRICOLTURA E ALIMENTAZIONE BIOREGIONALE di Paolo D'Arpini
Per la difesa della salute e dell’economia
sarebbe necessario puntare
sull’agricoltura bioregionale ecologica.
(Fonte Agernova)
Da
uno studio effettuato dall’Università di Berkey, in
California, risulta che se le mamme sono state esposte ai pesticidi
usati sulle colture alimentari durante la gravidanza, i loro bambini
avranno un quoziente intellettivo più basso rispetto ai figli di
donne non esposte a queste sostanze. I ricercatori californiani hanno
valutato l’esposizione ai pesticidi attraverso la misurazione dei
metaboliti nelle urine e poi hanno fatto test per il Qi su 329
bambini. Con i pesticidi forse la mela non prende il verme… ma il
bambino si baca il cervello. (Fonte Terra Nuova)
L’Italia
ha una superficie coperta a boschi pari al 37% della totale ma questo
polmone ci è riconosciuto intorno al 10%, pare per il cattivo stato
dei boschi. Iniziative per l’efficientamento dei boschi o l’impiego
di coltivazioni che bonificano l’aria, riducono nel tempo
l’inquinamento, azzerano il debito e sono, di fatto, interventi già
finanziati, non dovendo dirottare fondi Italiani verso la CE, oltre a
fare un servizio per l’intera umanità. (Fonte Vetiver Lazio)
Da
tutto ciò si evince che lo sviluppo dell’agricoltura bioregionale
ecologica porterebbe inevitabilmente all’incremento delle diete
frugivore che recenti studi scientifici dimostrano essere le più
salutari.
Per lo sviluppo dell’agricoltura
contadina, ed a favore di una dieta più equilibrata, la Rete
Bioregionale Italiana, unitamente ad altre associazioni, ha
presentato una proposta di legge che gioverebbe anche alla
rivitalizzazione di zone rurali oggi abbandonate, come i terreni
pedemontani, che molto si prestano ad un sistema misto
agricolo-pastorale. Tale rivitalizzazione garantirebbe la sovranità
alimentare del paese. Infatti è noto (fonte FAO) che in tutti i
sistemi agricoli mondiali, con l’aumentare delle superfici medie
delle aziende agricole diminuisce notevolmente la produttività per
ettaro di terreno, dal momento che l’industrializzazione non rende
possibili le consociazioni colturali e i corretti avvicendamenti.
Molti sistemi policolturali di “Agricoltura Sinergica” consentono
produzioni doppie e triple di quelle industriali, risultando nel
contempo protettive dell’ambiente, della salute e della fertilità
dei terreni. E produttive di posti di lavoro dignitosi in una
agricoltura nel contempo moderna e tradizionale.
Paolo D’Arpini e Caterina Regazzi
Referenti Rete Bioregionale Italiana
Questi temi verranno discussi all'incontro che si tiene a Roma il 17 giugno 2023, alle ore 18, presso il Centro SHIN (via Terni n. 44-46) in occasione della presentazione del libro “Alimentazione Bioregionale. Nutrirsi con il cibo naturale che cresce nel luogo in cui si vive”.
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