LA ZONA MORTA

 


Menù “La Zona Morta” – Newsletter 196

Ecco il nuovo numero della Newsletter de “La Zona Morta”: ogni mese tante notizie, anticipazioni, classifiche, aggiornamenti… e molto, molto di più! Seguiteci su www.lazonamorta.it...

BUONE FESTE A TUTTI


ANTIPASTI

Premio Italia 2021: la Zona Morta torna sul podio a cura della redazione

Creative Network numero 16 a cura della redazione


PRIMI PIATTI

47 Metri: Great White di Davide Longoni

Il futuro contro il virus di Roberto Guerra

Guerrilla Metropolitana: intervista di Gordiano Lupi

Michael Segal a caccia di favole pulp a cura della redazione


SECONDI PIATTI

Fantascienza Story 266 di Mario Luca Moretti

Fantascienza Story 267 di Mario Luca Moretti

L’uomo dei ghiacci – The Ice Road di Davide Longoni

Dice Angelica di Elena Romanello


CONTORNI – LE CRONACHE DI PROFONDO ROSSO

Uiel Qeta – Investigatore interplanetario a cura della redazione

Il libro dei misteri a cura della redazione


FRUTTA

Crudelia di Elena Romanello

De Sade fra leggenda e storia di Gianfranco Galliano


DESSERT

Venom – La furia di Carnage di Davide Longoni


BEVANDE

Effectus Event 2021

XXVIII Trofeo RiLL

Giallo Berico 2022

Lucca Comics & Games 2021: conclusioni

Trieste Science+Fiction Festival 2021: i vincitori


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EXTRA LA  ZONA  MORTA

Siamo ormai sotto Natale, la neve e il freddo imperversano per la Penisola e il nuovo anno sta arrivando: tempo di godersi finalmente un po’ di riposo. Eccovi allora i nostri consueti consigli di lettura extra, giusto per darvi qualche dritta per trascorrere al meglio il vostro tempo libero e, perché no, per fare qualche regalo dell’ultima ora! Approfittatene!

Iniziamo con una segnalazione del nostro Gordiano Lupi.

In Il leone di Belo Horizonte (193 pagine; 15 euro) a cura di Paquito Catanzaro, pubblicato da Homo Scrivens, per la prima volta Luis Vinicio De Menezes, il Leone di Belo Horizonte, dove è nato il 28 febbraio del 1932, si racconta, e lo fa a Napoli, città di elezione, dove è approdato dopo una lunga carriera calcistica, prima da centravanti goleador e poi da allenatore pioniere del gioco totale. Vinicio debutta nel Botafogo, dove tutti lo chiamano Vinicius, segna un gol contro l’Olaria, gioca insieme a Garrincha (del tutto analfabeta, ma lui gli insegna a scrivere) e Dino Da Costa, tridente offensivo che tremare il mondo fa. Il primo contatto con l’Italia è del 1955, quando ha solo 23 anni, nel Napoli di Amadei e Pesaola, con i partenopei è subito amore, il nomignolo di o’ lione viene proprio dalla curva più sfegatata dei tifosi azzurri, nella città del golfo resta cinque anni e segna caterve di gol (circa settanta), anche ad avversari importanti e storici come la Juventus. A 28 anni la sua carriera pare finita, perché passa al Bologna dove trova davanti a sé il più giovane Harald Nielsen, che gioca quasi sempre, mentre o’ lione ruggisce in panchina. Vinicio torna in Brasile, ma l’Italia chiama ancora, è Lanerossi Vicenza, dove torna il bomber di sempre e trascina la provincia veneta ai primi posti della serie A, incantando il pubblico per tre stagioni. Nel 1966 vedo Vinicio giocare persino nella mia Inter, quella di Helenio Herrera, ché sono un bambino, va bene che fa solo otto gare (e segna un gol), ma ha ben 34 anni e davanti a sé una squadra di campioni. Finisce la carriera a Vicenza, dove segna le ultime reti e tocca quota 150, portando ancora una volta i berici in alto, alla fine segnando più gol di tutti gli attaccanti biancorossi della storia, persino di Paolo Rossi. Cominciano gli anni da allenatore, in C con l’Internapoli (squadra che non esiste più), poi Brindisi, Ternana, ancora Brindisi, finalmente Napoli, poi Lazio, Avellino, Pisa, Udinese, ancora Avellino, per terminare in C2 con lo Juve Stabia, che ha 60 anni.

Paquito Catanzaro raccoglie la vita e i ricordi di Vinicio in un libro scritto in prima persona, ricco di immagini d’epoca e di contributi originali, presi dalla viva voce di Agostinelli, Brancato, Bruscolotti, Burgnich, Carnevale, Carratelli. Coppola, De Maggio, Improta, La Palma, Pinto, Rivieccio, Saranataro e Wilson. O’ lione si racconta a cuore aperto, l’infanzia, il Brasile, l’amore per Napoli, la Lazio e l’Avellino, le parentesi di provincia, l’Inter di HH, il Vicenza … La vita di un uomo e di un grande calciatore, bomber straordinario, pioniere del calcio all’olandese, innamorato del gioco più bello del mondo. Per me resta l’eroe del mio Pisa nerazzurro, ma anche l’attaccante di riserva dell’Inter più grande della storia”.


E un’altra ancora…

Paquito Catanzaro è uno scrittore che leggo volentieri, leggero ma non superficiale, affronta i grandi temi esistenziali con il sorriso sulle labbra conferendo ai suoi personaggi il tono scanzonato della commedia all’italiana. In L’aritmetica del noi (Edizioni Homo Scrivens; 185 pagine; 15 euro) ci porta nel mondo del calcio femminile, settore in sviluppo anche a Napoli dove esiste una squadra piuttosto seguita che annovera tra le sue fila piccole campionesse. Il personaggio di fantasia di Catanzaro si chiama Marta, è il centravanti cannoniere della Napoli Women (una via di mezzo tra Goldoni e Popadinova), in lotta con la Juventus per la conquista del tricolore, combattuta tra l’amore per il suo uomo (oltre a un figlio che proprio non vuole) e la passione per il calcio, in un momento cruciale della sua carriera. Il protagonista maschile è il giornalista Hugo Sanchez Bottino, che per colpa della passione del padre si trova a dover portare il nome del più grande attaccante messicano degli anni Ottanta anche se non ama il calcio. Il cronista si districa tra eventi culturali che vedono partecipazioni ridotte, scrive articoli sulle pagine letterarie dell’Eco di Napoli, segue scrittrici alle prime armi. Non vado oltre con la trama, ricca di colpi di scena, incentrata su una storia d’amore complessa e sui possibili scenari che si aprono dopo una lite furibonda, portata avanti con dialoghi intensi e credibili come se fosse una sceneggiatura cinematografica. Le parti calcistiche della storia sono scritte con competenza, così come le sequenze ambientate nel mondo della letteratura - due passioni dell’autore - e l’uso della prima persona aiuta a immedesimarsi nella voce narrante, percorrendo insieme al protagonista le sue vicissitudini. Tra i personaggi di contorno incontriamo Luis Vinicio, ‘o lione dell’area di rigore, grande centravanti dell’Inter di Herrera e ottimo allenatore degli anni Ottanta, che Catanzaro conosce bene per aver scritto la sua autobiografia. Un romanzo che si legge con rapidità, scritto con stile fluido e scorrevole, fuori dalle mode, originale e vero, ambientato in una realtà contemporanea mai artefatta. Homo Scrivens è un buon editore partenopeo che pubblica solo dieci libri all’anno di narrativa, scelti con cura e passione. Paquito Catanzaro - giornalista culturale come il suo personaggio, noto per il blog Il lettore medio - è uno degli autori di punta; di lui consigliamo Due di picche (2020) e Otto e un quarto (2019), oltre al calcisticamente irrinunciabile Il Leone di Belo Horizonte (2021). Cominciate da L’aritmetica del noi, intanto. Non ve ne pentirete”.


Sempre il nostro Gordiano Lupi poi si pone una domanda ben precisa per parlarci di Pro.Vocazione, una rivista per tutti ma di sole donne: “è ancora il tempo di pubblicare riviste letterarie su carta? Pare proprio di sì, sembra che gli scrittori italiani non si possano staccare dal supporto cartaceo, anche se la rivista esce online, in digitale, l’edizione collaterale stampata piace molto. Una rivista longeva come Il Foglio Letterario - nata nel maggio 1999 - da alcuni anni è risorta in digitale grazie a Vincenzo Trama, all’indirizzo www.ilfoglioletterario.it, ma 4 volte all’anno esce anche su carta, come free press per chi acquista un libro dell’omonima Casa Editrice. Davide Ricchiuti, invece, si è inventato Pro.Vocazione, una rivista monografica per tutt*, diretta da un uomo, che pubblica solo autrici. Emblematico il titolo che può essere letto alla latina pro vocazione (per vocazione, il solo motivo per cui ci si occupa ancora di letteratura) e in italiano come provocazione (qualcosa che è destinato a scatenare dibattiti e discussioni). Provocatore per eccellenza, Ricchiuti, che si avvale della collaborazione di Raquel in Dreams (illustra e impagina) e di Stefania Massari (consiglia libri e si batte per la parità di genere nel mondo editoriale), ha già dato alle stampe due numeri (settembre e dicembre 2021) di un trimestrale molto originale. Rivista gratuita, sia in digitale che su carta, nel primo numero pubblica un racconto inedito di Manuela Montanaro (L’asina zingara) e consiglia la lettura di L’orchestra rubata di Hitler di Silvia Montemurro, Quel luogo a me proibito di Elisa Ruotolo e L’unica persona nera nella stanza di Nadeesha Uyangoda. Il secondo numero ospita La vecchia di Giulia Sara Miori e invita a leggere il romanzo La stanza dei canarini di Giulia Contini, Le ore piene di Valentina Della Seta e Adorazione di Alice Urciolo. Verrebbe da dire che Ricchiuti è un razzista al contrario, perché discrimina gli uomini nei confronti delle donne, in realtà non è così, perché lo scopo è evitare il cameratismo maschile e rimuovere la disparità di considerazione di cui sono oggetto uomini e donne. Il motto della rivista è: le donne non dovranno sempre proteggersi dagli uomini. Richiedetela a provocazione.rivista@gmail.com oppure sfogliatela su pro-vocazione.onuniverse.com. Vi assicuro che ne vale la pena”.


Chiudiamo il capitolo Gordiano Lupi e parliamo stavolta della sua casa editrice. Sono usciti in questi giorni, per i tipi del Foglio Letterario Edizioni, due piccoli libri di poesie di due amiche piombinesi, Lucilla Lazzarini con Frettoloso garrire e Maria Gestri con Infinito inseguire, che, durante i giorni bui della pandemia e nonostante la distanza, invece di abbandonarsi alla depressione, alla noia, magari farsi sopraffare dal disagio che la situazione comportava, hanno unito le loro forze, le loro fantasie e la loro scrittura e hanno trasformato quel momento di grande difficoltà in un momento di ricerca e di creatività. Ne sono venute fuori due eleganti raccolte di versi, che si diramano e si allargano in varie direzioni.

Maria Gestri non è una “professionista” della poesia ma non è neppure una neofita; ha cominciato a scrivere, in prosa e in versi, fin da giovanissima, arrivando a pubblicare solo adesso, una volta raggiunta la piena maturità anagrafica, cui fa da supporto una analoga di tipo stilistico ed emotivo. Suggestivo il titolo della silloge: Infinito inseguire, in cui si dipana una concezione esistenziale nella quale, spesso, sembra che, ad emergere, sia soprattutto una sorta di “pessimismo della ragione” che porta a credere che, in un mondo devastato dalle guerre e dove si aggira lo spettro della morte, prevalgano odio, egoismo, paure. Ma, proseguendo la lettura, ci si accorge che il richiamo alla morte è, in realtà, un inno alla vita, dove c’è spazio per l’amore e per la speranza. In quell’Infinito inseguire è racchiuso il vano e ineluttabile affannarsi dell’essere umano che, per tutta la vita, corre dietro al miraggio di qualcosa cui non riesce a dare neppure un nome. L’uomo di Maria Gestri però guarda sempre, istintivamente, verso il sole e non gli sfugge che, pur in presenza di un destino imperscrutabile, non ci sarebbero la luce senza le tenebre e la vita senza la morte.

Lucilla Lazzarini, praticamente da sempre, è immersa nel mondo variegato e polimorfo della letteratura e della poesia, prima come studentessa poi come insegnante, infine, da tempo, come docente del laboratorio di scrittura creativa presso l’Unitre di Piombino. È persino scontato che si sia dedicata alla scrittura, interpretandola come ideale punto d’arrivo delle sue passioni. Anche in questo caso, l’autrice avrebbe potuto insistere sul disagio, sulle frustrazioni, sull’effetto traumatico che il virus ha avuto sulla personalità di molti, abbandonandosi a una visione totalmente pessimistica dell’esistenza, invece tiene a sottolineare, da una prospettiva completamente diversa, come la natura è solo apparentemente estranea ai nostri drammi, (nel suo seguire, ad esempio, indifferente e inesorabile, i suoi eterni ritmi) e che invece sono smisurati l’attenzione e l’Amore del Creato nei confronti dell’uomo. Così, nella lirica Frettoloso garrire, che dà il titolo a tutta la raccolta, il ritorno della rondine al solito nido sotto il tetto, diventa un segno evidente di speranza, della vita che va avanti, nonostante tutto.

Entrambe le raccolte sono una sintesi di emozioni profonde, di scampoli di vita, vissuta, come è per tutti, fra gioie e dolori, sogni e disillusioni, dubbi, rovelli, amori, (terreni e trascendenti), con spesso la difficoltà ad essere sempre coerenti con i propri sogni e con i propri ideali.


Proseguiamo ora con una bella carrellata di uscite di vario genere per Kimerik Edizioni.


Si parte con In piedi (230 pagine; 15 euro) di Donato Di Capua, in cui il giovane protagonista, Donato, racconta il suo percorso di vita, segnato in tenerissima età da un grave incidente. La sua famiglia è protettiva e ricca di calore umano, ma sempre attenta a trasmettergli l'importanza della forza di volontà e del duro lavoro nel conseguimento di qualsiasi obiettivo. Diventato ormai un ragazzo, è ansioso di nuove esperienze, di conoscere il mondo e di misurarsi con la vita, anche al di fuori dell'ambiente protetto in cui è vissuto. La sua avventura come atleta paralimpico inizia quasi per caso, ma l'entusiasmo e la grinta sono il motore che consente al ragazzo di inaugurare una carriera costellata di traguardi eccezionali, benché non priva di momenti difficili. Sebbene Donato sia un ragazzo forte, che rifugge la commiserazione e cerca sempre di non demordere, non è al riparo da insicurezze e momenti di fragilità. Il suo punto di forza, perfino nei momenti di rabbia o delusione, è la capacità di far prevalere sempre la sua natura luminosa e volitiva, la sua fiducia in un Bene che in qualche modo accompagna e sostiene la sua esistenza, che si tratti della sua fede religiosa o degli affetti terreni.


Diamo ora uno sguardo a Verso l'orizzonte (78 pagine; 12 euro) di Maria Cuono: questo libro è un omaggio a Lorella Cuccarini, ballerina, showgirl, cantante, attrice, donna di successo e benefattrice. A lei Maria Cuono dedica un’intensa silloge di poesie, scritte durante l’arco di tutta la sua vita. Fra le pagine scorrono ricordi, momenti di vita vissuta, persone importanti, episodi della fanciullezza o dell’adolescenza, riflessioni profonde sul senso della vita, sui sentimenti, su fatti d’attualità.


Il pettirosso del mio amore (70 pagine; 15 euro) di Cosimo Mazzoni rappresenta un insieme di poesie dal tema amoroso scritte dall’autore protagonista per un’interlocutrice femminile. Attraverso i singoli componimenti si istaura una corrispondenza con la donna, talvolta presente talvolta, invece, sfuggente; si tratta di una figura alla quale il poeta dedica le sue riflessioni più intime e profonde, tra i sentimenti che sbocciano con la persona amata nel calore della propria casa. Lo sfondo della poetica è spesso naturale: tra boschi e metafore vegetali si intrecciano le parole dell’autore e trascinano lentamente il lettore nel suo immaginario. Un inno amoroso per una donna che incarna lei stessa la Natura.


Ancora la poesia troviamo in Diapositive (106 pagine; 15 euro) di Patrizia Lova: una volta Marilyn Monroe disse: «C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé… Io credo di aver già scelto… Mi sono salvata da sola». Nonostante siano passati ormai quasi sessant’anni dalla dipartita della famosissima attrice, cantante e modella statunitense, anche oggi una donna deve quotidianamente lottare per “dimostrare” (a chi, poi?) il proprio valore, per esporre la propria opinione, spesso – purtroppo – per sopravvivere. Patrizia Lova, in questa raccolta di poesie e aforismi, si rivolge a tutte le donne “vere”, a tutte coloro che non si fanno scrupoli a dire ciò che pensano, che si amano per quello che sono, che si rispettano e pretendono rispetto, che vivono la propria vita come meglio credono. Diapositive se da una parte è un inno alla donna, dall’altra è un’ode all’amore per se stessi. Accettarsi per ciò che si è e cercare di comprendersi, nel bene e nel male, infatti, sono aspetti fondamentali, necessari per rinforzare la propria salute mentale. Perché, se non ci si prende prima cura di se stessi, come si può cercare di prendersi cura degli altri?


Continuiamo con la poesia con Un gatto ha invaso la malinconia (86 pagine; 14 euro) di Yolanda Podejma-Eloyanne: evocazione poetica di spiriti, il volume nasce dall’esperienza dell’autrice, dalla sua solitudine, dai suoi sentimenti, dai ricordi di persone defunte, che si tratti di un personaggio della cultura polacca come Andrzej Żuławski o di un amato, un cugino, un amico o un insegnante. Come afferma il critico letterario Leszek Żuliński nella postfazione, i testi presenti in questo libro «ricordano un retino acchiappa farfalle, perché Yolanda coglie la fugacità di emozioni, sogni e desideri». Ed è proprio il realismo con cui la scrittrice parla dei suoi sentimenti, quasi come se fossero tangibili, che riesce a catturare l’attenzione del lettore e a coinvolgerlo emotivamente.


In Le mie notti scritte in blu (172 pagine; 16 euro) di Antonio Lo Giudice ogni pagina, che sia una poesia, una filastrocca o un racconto, rappresenta uno spaccato di vita contemporanea. Si tratta di testi nati per caso, quasi per gioco, traendo spunto da fatti di cronaca, da vicende autobiografiche o da scene della vita di tutti i giorni. Testi che parlano dell’autore, ma anche di ciascuno di noi, dell’amore, dell’amicizia, della famiglia, dei sogni e della vita in tutte le sue sfaccettature


Parliamo adesso di Due di cuori (170 pagine; 15 euro) di Silvano Bordignon: questo libro, frutto di tanti incontri pubblici e privati dell’autore con centinaia di coppie, intende illustrare con metafore ed esempi quanto complessa, articolata, ma anche affascinante sia l’avventura della costruzione di una relazione piena e appagante. In ognuno di noi c’è un sogno antico e attuale, quello di vivere in libertà la propria progettualità, la propria autorealizzazione, e contemporaneamente quello di vivere in due le emozioni di un unico cuore. L’autore cerca di dimostrare che anche in una società complessa come l’attuale, pur con tante difficoltà, questo non solo è possibile, ma… ne vale la pena.


Chiudiamo con I giorni e l’amore (430 pagine; 25 euro) di Luisa Sisti, che ci racconta la storia di Guido, un eroe silenzioso e tormentato del ’900, complesso nei suoi rapporti con gli altri e con la Storia. Un uomo che da sempre insegue la Bellezza e la Poesia e, improvvisamente, quello che era il tema dei suoi studi prende vita. Quei termini d’amore nei poeti provenzali, la fin-amor, il desio, la jòi si incarnano tutti nella sua “musa” vitale: Laura! “L’amore” è lo spirito che contraddistingue le loro vite, che è anche amore per lo studio, per il lavoro, per il prossimo fino a realizzare una Fondazione culturale destinata agli altri, alla memoria e al futuro. Nello svolgimento di una complessa vicenda a più voci, l’autrice riesce ad amalgamare bene la ricostruzione degli eventi storici (“I giorni”) con la lunga storia dei due protagonisti.


Tantissime sono le novità in arrivo in questo periodo anche per EdizioniVociFuoriScena. Iniziamo con il romanzo L’ottimismo necessario (190 pagine; 14 euro) di Luca Fancello, storia impegnata che tocca elementi psicologico e di grande attualità.

Tomás, ancora bambino, viene portato via dall’Argentina dalla madre adottiva Carmen per non incorrere nella stessa fine della madre biologica, desaparecida durante il regime del generale Videla.

Il romanzo si snoda sotto la luce di due stelle polari. Una, ormai quasi spenta, è quella di Carmen, la rivoluzionaria, che ha spostato la propria lotta dall'impegno politico alla missione, non meno eroica, di far crescere Tomás libero e consapevole. L’altra stella è la quotidianità fatta di impegno, lavoro, ideali, che guida l’esistenza della nuova famiglia, dopo la fuga, in Galizia. Una sorta di nido in cui Tomás cresce, vive le prime esperienze sentimentali e matura la sua vocazione di videomaker.

La telecamera in spalla, Tomás attraverserà barriere e confini, entrerà in contatto con persone e popoli, documentando i piccoli e grandi drammi dei nostri anni. E anche la vita di Tomás, come quella delle sue madri, sarà costellata da scelte difficili e radicali, a cui dovrà imparare a rispondere coltivando il necessario ottimismo.

Tre storie che si annodano come cerchi inanellati insieme. Storie private, rese universali dall’eterno riproporsi di una trama fatta di amore, morte, dramma e redenzione che Luca Fancello sa proporre in una forma nitida, luminosa di immagini, commovente nei suoi chiaroscuri.


Altra interessante uscita per questa casa editrice è il romanzo storico drammatico Non è un vento amico (246 pagine; 15 euro) di Vincenzo Zonno, che ci porta nella fredda Russia a metà dell’Ottocento.

Quando viene strappato dalla sua frivola esistenza sanpietroburghese e inviato in missione in Prussia per ordine dello zar, il tenente Georges Stroganov sa bene che un buono stipendio e la prospettiva di un avanzamento di carriera non riusciranno a togliergli di dosso l’inquietante sensazione che qualcuno stia cercando di manovrarlo per i suoi fini. È il 1854: lo zar Nicola è da tempo succeduto a suo fratello, il fanatico Alessandro Romanov, morto in circostanze poco chiare, e lo sterminato impero russo è conteso tra gli anacronistici privilegi dell’aristocrazia e il vento modernista che spira dall’Europa occidentale. È in questo delicato frangente che Georges giunge in qualità di console nell’exclave russo di Cypel Koszalin, e trova un ambiente immoto, sospettoso, schiacciato dall’ossessione per il peccato e dal peso dell’ortodossia. Una matassa che il tenente dovrà dipanare al più presto, se vuole evitare l’orribile fine del console suo predecessore, la cui carcassa dissanguata porta ben impressa, sulla pelle, l’impronta della mano dell’Angelo dell’Abisso.


Segnaliamo poi Cronaca del Baltico in fiamme (584 pagine; 28 euro) di Balthasar Russow con traduzione e a cura di Piero Bugiani.

Scritta verso la fine del Cinquecento in un disinvolto e fluido medio basso tedesco da uno storico affidabile e di forte tempra come Balthasar Russow, nativo di Tallinn (Reval), la Chronica der Prouintz Lyfflandt (1584) è la storia di un Baltico in fiamme, in balia di potenze che si combattono per accaparrarsi terre e porti fondamentali per il commercio e per il predominio politico. Oltre a un compendio, che parte dal Medioevo, delle crociate del Nord nel Baltico orientale, Russow offre una vivida rappresentazione della Guerra di Livonia, che nel XVI secolo vide sanguinosamente coinvolti l’Ordine teutonico, la Svezia, la Danimarca, la Polonia-Lituania e soprattutto la Russia di Ivan IV il Terribile, del quale si dipinge un ritratto davvero unico, straordinario, a tinte cupe e fosche.


E siamo arrivati anche alle nuove uscite per Camelozampa, per lettori di tutte le età. Si comincia dai piccolissimi, con le novità della collana “A bocca aperta” e con due titoli molto attesi in Italia di Tana Hoban, grande fotografa statunitense pioniera degli albi per la prima infanzia: Che cos’e? e Giallo, rosso, blu sono i due volumi proposti.

Per la collana di albi illustrati “Le piume” torna Sven Nordqvist, amatissimo autore di Passeggiata col cane, con un altro capolavoro “brulicante” tutto da scoprire: Dov’è mi sorella è il titolo..

Conclusa la serie Madelief continuiamo poi a leggere Guus Kuijer (stavolta con Olle), autore vincitore dell’Astrid Lindgren Memorial Award, mentre per la collana young adult “Le Spore” arriva un nuovo romanzo brillante, diretto e sincero firmato da Derk Visser, autore anche di Zucchero filato, intitolato Drama Queen.

E non scordiamoci anche delle nuove produzioni italiane, con Magari! di Bruno Tognolini e Giulia Orecchia e il nuovo albo di Bimba Landmann, Enciclopedia dei miei amici immaginari, e delle riscoperte di classici internazionali per bambini, come Ossaspasso di Janet & Allan Ahlberg e L'orso di Raymond Briggs, per terminare con due maestri della narrativa per ragazzi come Pino Pace e Gaia Guasti (Mamma in polvere e Insalata mista), senza dimenticare la nuova edizione ad alta leggibilità del primo romanzo di Alice Keller, Nella pancia della balena.


Passiamo ad altro. L’audiobook Geronimo, la furia rossa (1h 26m) di Richard J. Samuelson è il titolo del nuovo audiolibro pubblicato da LA CASE Books nella collana I SIGNORI DELLA GUERRA con la voce di Antonino Barbetta. Tratto dall’omonimo libro dell’autore statunitense pubblicato da LA CASE Books, racconta la vita dell’ultimo grande guerriero apache, un uomo divenuto suo malgrado il simbolo di un mondo che è stato spazzato via dalla modernità.

A questo proposito sono emblematiche le parole dello stesso Geronimo: «Io sono nato nelle praterie dove il vento soffia libero e non c'è nulla che ferma la luce del sole. Io sono nato dove non c'erano costrizioni. Sono stato scaldato dal sole, irrobustito dal vento e riparato dagli alberi.Tutto come un qualsiasi bambino indiano».

Quella di Geronimo è una storia che merita di essere raccontata e ricordata” sottolinea Jacopo Pezzan, general manager di LA CASE Books. “Qui negli Stati Uniti c’è ancora molto da lavorare sulla memoria dei nativi americani e da questo punto di vista la vita di Geronimo è esemplare. Era perfettamente consapevole che non poteva fermare il nuovo mondo che stava spazzando via il suo popolo dalla Storia, ma non ha smesso di lottare. L’epopea di Geronimo e degli Apache, inoltre, può insegnarci molto anche per comprendere i nostri tempi: stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti profondissimi, proprio come quella vissuta dal vecchio guerriero Apache, che scelse di lottare come una tigre per difendere la sua civiltà e il suo popolo. Per questo non abbiamo voluto ricordarlo come una vittima ma come un guerriero, perché questo è stato Geronimo, un guerriero straordinario.”.

La vita e le imprese di Geronimo, l'ultimo grande capo militare Apache, vengono narrate da Richard J. Samuelson con straordinaria intensità. Quella di Geronimo è stata una parabola esistenziale leggendaria, una vita spesa a combattere una battaglia purtroppo già persa in partenza contro l'Occidente e contro la modernità, inseguendo un mondo che ormai stava definitivamente sparendo.

Le imprese straordinarie dell'uomo che fu il maestro della guerriglia “mordi e fuggi”, si fondono con quelle di un popolo che viveva in rapporto simbiotico con il suo territorio e che è stato spazzato via dalla colonizzazione degli Stati Uniti. Il risultato è un affresco suggestivo e affascinante che emoziona per la sua forza epica.


Altro giro, altro libro, altra casa editrice. Bonfirraro Editore ci segnala l’uscita del libro sulla cucina siciliana dal titolo Storie e sapori di Sicilia – Viaggio dalla tradizione all’innovazione con diciannove chef scritto dalla giornalista gastronomica Roberta D’Ancona, con la prefazione di Francesca Spanò. Immergersi nelle sue pagine sarà come partire per un viaggio gastronomico nella storia della Sicilia, tra passato e presente, un viaggio che si snoda lungo le sue nove province siciliane: si potrà così conoscere la bellezza autentica della cucina dell’Isola, le tradizioni ed i costumi che l’hanno scalfita nel tempo e ancor oggi la caratterizzano nonché le numerose produzioni agricole, alla base della sua apprezzata qualità. Nel libro, l’autrice racconta la storia della cucina siciliana partendo dalla preistoria per giungere ai giorni nostri affidandosi alla voce narrante di un grandissimo conoscitore di questa complessa ed affascinante storia ossia il palermitano Gaetano Basile, giornalista e scrittore, profondo studioso della cultura gastronomica siciliana.

Gli chef presenti con le proprie ricette nel libro sono Piergiorgio Alecci, Gaetano Basiricò, Giuseppe Biuso, Nunzio Campisi, Vincenzo Candiano, Giuseppe Costa, Pietro D’Agostino, Massimo D’Anna, Patrizia Di Benedetto, Paolo Di Domenico, Anna Fichera, Giuseppe Geraci, Alessandro Ingiulla, Tony Lo Coco, Gaetano Nanì, Giovanni Santoro, Angelo Treno, Marcello Valentino, Alfio Visalli. Ai loro piatti sono stati abbinati i vini di alcune cantine siciliane come le aziende Vinisola e Colosi. La scelta è stata affidata ai due sommelier Fisar di Roma Rosario e Luca Improta.


Parliamo adesso di Labirinto Bosè di Giovanni Verini Supplizi, edito da Crac Edizioni, che racconta in questo libro la personalità poliedrica di Miguel Bosé. Il volume si fregia della prefazione di Enzo Gentile, giornalista, scrittore e critico musicale, mentre l’immagine di copertina è firmata da Andrea Fumagalli.

Esistono dei personaggi straordinari nella Storia del Novecento che c’hanno traghettato nel nuovo secolo con classe ed eleganza, attraversando diversi linguaggi artistici. È il caso di Miguel Bosé, figlio della bellissima attrice Lucia e del torero Luis Miguel Dominguín.

Dall’esordio cinematografico nel 1973, Giovanni Verini Supplizi ci accompagna lungo la carriera di Miguel Bosé, raccontandoci quarantacinque anni di musica, cinema, teatro e tv attraverso un’analisi dettagliata dell’attività del poliedrico artista spagnolo che tanto successo ha avuto in Italia. Il libro è corredato da schede dettagliate della discografia di Bosè e dei film ai quali ha partecipato, arricchito da dichiarazioni dell’artista e di suoi colleghi e amici tratte da riviste, trasmissioni TV, comunicati stampa, interviste, ma soprattutto con interviste originali realizzate appositamente per il libro a: Luigi Faccini, Red Canzian, Janis Ian, Lindsay Kemp, Danilo Vaona, Mauro Sabbione, Oscar Gómez, Russ Ballard, Graham Preskett, Maurizio Fabrizio, Steve Kipner, Peter Hammill, Guido Harari, Sergio Cossu, Paolo Gianolio, Daniele Tedeschi, Carlo Massarini, Luisa Corna, Gary Clark, Martin Ansell, Alan Childs, Arturo Soriano, Larry Mitchell, Carlo Marrale, Graziano Accinni, Luca Vittori, Simon Toulson-Clarke, Emilio Farina, Giovanni Boscariol, Paolo Costa, Maurizio Sgaramella, Pedro Andrea, Noa, Spankox, Nicolás Sorin, Davide Rampello.


Segnaliamo anche l’uscita del libro Twin Flames, il viaggio delle Fiamme Gemelle di Federica Botto Editore (210 pagine) pubblicato da Phasar Edizioni.

Definirlo colpo di fulmine sarebbe fuorviante. Catalogare la relazione coi parametri che si usano nei rapporti affettivi non sarebbe abbastanza. Non bastano neppure più il concetto di “anima gemella”, di “affinità elettiva”, o usare la metafora della “metà della mela” persa nel mondo. È esploso negli Stati Uniti il fenomeno delle Twin Flames, diventato globale dopo che persino Megan Fox (con Machine Gun Kelly) e Alicia Keys (con Swizz Beatz) hanno spiegato di aver trovato la loro “fiamma gemella”; senza dimenticare il tormentone tra Brad Pitt e Jennifer Aniston. Sono o no Twin Flames? E per spiegarlo non bastano le categorie relazionali ed emozionali esistenti, come quelle delle “soul mates”, le anime gemelle. Serve creare dei nuovi paradigmi.

Lo ha fatto Federica Botto nel suo libro. L’autrice è riuscita a trovare la sua “fiamma gemella” in un momento deciso dal destino, nel libro racconta come è avvenuto e cerca di spiegare attraverso la numerologia e l’analisi emozionale come sia possibile che due individui siano attratti da una forza ineluttabile finalizzata a migliorare il mondo. Il tutto corredato da immagini spettacolari, molte delle quali scattate in stupendi ambienti naturali italiani dalla stessa autrice, capace di trovare dei segni tangibili nella realtà dell’esistenza delle Twin Flames.

Ma chi sono le Fiamme Gemelle? In cosa si differenziano dalle Anime Gemelle? Rappresentano il famigerato amore che alcuni anelano? “Il libro ci accompagna lungo un viaggio di riscoperta dell’amore e della bellezza del vivere, svelando come tutto ciò che cerchiamo al di fuori di noi in realtà esista già in noi”, spiega l’autrice. “E come tutto ciò che è destinato a noi trovi sempre il modo di raggiungerci, complice l'Universo, anche nel pieno di un lockdown per la pandemia”.

La trama, che si articola in otto capitoli, sembra un film, ma la “storia di T e F” raccontata dall’autrice è vera. E risponde con precisione a tutte le domande che si stanno ponendo a livello internazionale sul tema, ora che molte star dello spettacolo ne stanno parlando sui loro social network, tanto che anche la stampa di settore ha iniziato ad approfondire il tema delle Twin Flames.

Il più grande viaggio d’amore è quello di un’anima alla scoperta di sé stessa, della luce che è”, spiega l’autrice. “In un periodo storico in cui ogni certezza vacilla e tutto sembra si distrugga, il messaggio delle Twin Flames va controcorrente: c’è ancora meraviglia, c’è ancora vita, c’è ancora speranza. Spero di riuscire a convincere le persone ad aver fede in loro stesse, nell’amore, nel bene, nella vita, nella bellezza. E se esistessero i miracoli? Li compie Dio, ma possiamo manifestarli anche noi, a partire dal riconoscimento dell’amore che siamo e dalla volontà di portare quest’amore nei gesti che compiamo. Nel libro tolgo tutte le etichette religiose alla spiritualità, per permettere al bene di farsi strada nella materia e nella semplicità. C’è bellezza in ognuno di noi. E non è dettata dal nostro aspetto fisico o dalle nostre condizioni, ma dalla luce che siamo”.


Parliamo ora di cinema. Daniel Craig porta in scena “il miglior Bond che abbiamo mai avuto” (IGN) ed un “finale epico e sorprendente” (Empire) in No Time To Die, lo straordinario 25° capitolo della saga di James Bond, disponibile dal 15 dicembre in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD grazie a Universal Pictures Home Entertainment.

Con oltre 700 milioni di dollari al botteghino mondiale, i fan possono ora godersi a casa No Time To Die, giusto in tempo per le Feste con oltre un’ora di contenuti speciali esclusivi alla scoperta dell’azione, dello spettacolo e degli stunt. Con focus speciali tra cui Essere James Bond, una retrospettiva di 45 minuti in 4K UHD, e quattro esclusive ed emozionanti featurette, potrete finalmente immergerci dietro le quinte del film ed esplorare a fondo il retaggio “emozionante e commovente” (Deadline) dello 007 di Daniel Craig.

No Time To Die vede il ritorno di Daniel Craig nei panni del James Bond di Ian Fleming, al fianco del vincitore del Premio Oscar Rami Malek. Dopo aver lasciato i servizi segreti, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica. Tuttavia, la pace conquistata si rivela di breve durata quando il suo vecchio amico Felix Leiter gli chiede aiuto. La missione di salvare uno scienziato rapito si rivela molto più difficile del previsto, portando Bond sul sentiero di un misterioso antagonista armato di una nuova pericolosa tecnologia.


Infine parliamo di fumetto con le uscite di Nicola Pesce Editore a partire da Freeky Mouse di Alexandre Arléne, Gyom e Mista Blatte, che ci presentano i personaggi Disney come non li avete mai visti con una parodia cinica dei classici dell'animazione in una serie di sketch irriverenti.

Il libro è un'eccentrica, folle e divertente raccolta di parodie dell'universo Disney e dei personaggi più amati del mondo dell'animazione in oltre 100 coloratissime ed esilaranti pagine. Il black humour degli autori sovverte i codici tradizionali tanto cari ai classici disneyani lasciando spazio a un cinismo del tutto insolito per i personaggi che hanno segnato l'infanzia (e non solo) di milioni di persone in tutto il mondo. Da Topolino a Tarzan, da Biancaneve ad Alice nel paese delle meraviglie e ancora cult come Il Re Leone e Nightmare before Christmas e i più recenti Frozen e Up, tutti deformati dall'umorismo e dallo stile caricaturale degli autori francesi. Un volume dissacrante che in maniera anche spietata sostituisce il buonismo tipico di certi film e storie, e dei loro protagonisti, con una sana dose di sarcasmo.


Passiamo ad altro per segnalare che in occasione dell’uscita del film “Il materiale emotivo”, tratto dall’omonima graphic novel di Ettore Scola e Ivo Milazzo, Nicola Pesce Editore ci ha regalato l’ennesimo capolavoro a fumetti, Un drago a forma di nuvola. «Ettore Scola fu conquistato dalla sensibilità e dalla maestria di Ivo Milazzo, tanto da affidare ai suoi acquerelli una sceneggiatura: quella di “Un drago a forma di nuvola”». A dirlo è Gigliola Fantoni, moglie del grande regista, testimone di un magnifico sodalizio artistico tra cinema e fumetto. Scola aveva 76 anni ed era al lavoro su una nuova storia che sarebbe stata prodotta da Medusa Film. Dì li a poco, colui che era a capo di quest'ultima divenne guida di un noto partito. Per evitare ipotetici conflitti tra pubblico e privato, il regista decise di rinunciare al film. Il progetto rimase dunque nel cassetto, fin quando non conobbe Ivo Milazzo. Da questo incontro nacque un incantevole racconto per immagini, pubblicato da Edizioni NPE in un'elegante edizione cartonata. Questo piccolo capolavoro ambientato a Parigi è diventato recentemente anche un film dal titolo “Il materiale emotivo” appunto, diretto da Sergio Castellitto e scritto da Margaret Mazzantini a partire dalla sceneggiatura di Ettore Scola, Furio Scarpelli e Silvia Scola che vede come protagonista lo stesso regista assieme a Bérénice Bejo e Matilda De Angelis. Nel cast anche Clementino, Sandra Milo e Alex Lutz.


Altra succosa notizia per NPE Edizioni riguarda ancora il grande maestro del fumetto italiano. Era dal 2015 che, dopo l'epilogo delle avventure di Ken Parker, Ivo Milazzo non si cimentava nella narrazione di una storia. Nel 2018 ha scritto il saggio “L'emozione delle immagini” (sempre per Edizioni NPE), in cui ha affrontato la complessa dinamica del significato iconografico, in particolare della Nona Arte, ma da tempo mancava un suo fumetto inedito.
Finalmente tornerà in libreria con un nuovo graphic novel per Edizioni NPE:
Tina o Maria - Riflessi di una vita dedicato alla figura di Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana. Nel corso della sua breve vita, Tina Modotti espresse la sua idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile, soprattutto in Messico dove divenne una vera e propria icona. I suoi celebri scatti compongono attualmente le collezioni dei più importanti musei del mondo.
«Ho impiegato venti anni a realizzare l'opera, - ha dichiarato il fumettista genovese - non tanto creativamente, ma per trovare l'occasione editoriale adeguata e per individuare lo scopo migliore che desse la giusta motivazione nel raccontare con un graphic novel le vicende controverse di una donna straordinaria». Il volume inedito mette infatti al centro l'essere umano, prima ancora degli aspetti artistici e politici dibattuti nel corso di decenni. «Raccontare a fumetti la vita di una persona reale, nel passato come nel presente, presuppone la visione di qualcosa che induca il lettore ad osservarla sotto una luce nuova e differente da ciò che può trovare in altri volumi nei temi che ne hanno caratterizzato la vita».


Altro grande maestro e altra grande uscita per NPE è San Francesco d’Assisi (128 pagine; 19,90 euro) di Dino Battaglia.

Nella città di Assisi, Francesco – figlio di un ricco mercante – spera di entrare a far parte della cavalleria: come i giovani nobili della sua età, sogna la gloria militare. Ma il destino deciderà diversamente e il giovane si ribellerà contro la famiglia e gli amici, rinunciando ai privilegi della sua vita… In questa opera il maestro veneziano Dino Battaglia ci racconta – attraverso il suo inconfondibile tratto e grazie ai colori di sua moglie Laura – la vita straordinaria del più famoso santo italiano, che parlava con gli animali e che rifiutò ricchezze e orpelli per dedicarsi ai poveri e ai diseredati. Il volume, realizzato nel 1974 con il titolo Frate Francesco e i suoi fioretti, fu pubblicato per la prima volta su «Il Messaggero dei Ragazzi» e vide la collaborazione ai testi di Giovanni M. Colasanti e Laura Battaglia, moglie del maestro veneziano e autrice anche della colorazione delle tavole.


Arrivederci nell’aldilà!


Davide Longoni


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