LA PRIMAVERA E' UNA PROMESSA DI FELICITA' di Anna Chiara Macina

 DALL'1 AL 12 MARZO SU QUESTO BLOG SARANNO PUBBLICATI QUASI ESCLUSIVAMENTE POST CHE RIGUARDINO IL MONDO FEMMINILE PER RICORDARE A TUTTI L'8 MARZO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA


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La primavera è una promessa di felicità

di        Anna Chiara Macina




Senza l’inverno, non ci può essere primavera. Senza errori, non ci può essere apprendimento. Senza dubbio, non ci può essere fiducia. Senza paura, non ci può essere coraggio. I miei errori, le mie paure e i miei dubbi sono il cammino che mi conducono verso la saggezza. -Antonia Gravina

Amo moltissimo la primavera, al pari della giovinezza è un’invitante promessa di felicità e…una promessa è una promessa!

Gli alberi sono rosa, il colore dei fiori in boccio, tutto ha una parvenza di grazia ed eleganza, gli uccellini cantano sui rami dei ciliegi con tutta la gioia e la gratitudine di chi è tornato, l’aria profuma, il clima in talune giornate è caldo ma mai afoso, mite, un calore tiepido che riscalda il cuore, la promessa di ciò che verrà. In questa stagione a me capita sempre di guardarmi intorno e di pensare che tutto è perfetto e bellissimo, i bambini crescono, i ragazzi e le ragazze si innamorano ricambiati o no, come da copione.

Le Signore in attesa senza cappotto mostrano le loro pance rotonde un vero inno alla vita che verrà, gli anziani sorridono e si siedono sul gradino davanti alla porta di casa a godersi il sole.

In questa stagione i balconi dei terrazzi si fanno civettuoli, colorati, ospitano i fiori, amo moltissimo le finestre delle case con i gerani in bella mostra, soprattutto nelle case vecchie, quelle con l’intonaco della vernice un po’ scrostato, un po’ rovinate dalle intemperie e dalle stagioni che si sono succedute ma che ci provano a dare ed essere la miglior versione possibile di loro stesse, quello che dovremmo imparare a fare tutti noi.

Ogni primavera io acquisto tanti fiori, di solito le surfinie, a volte presa dall’entusiasmo lo faccio troppo presto e li espongo a rischio gelate, le pianto in almeno una quindicina di vasi e poi le dissemino per tutto il giardino intorno alla mia casa e quando le guardo mi sento più felice perché è in loro la promessa del bello , la speranza di una fioritura, la cura che voglio regalare loro per avere in cambio profumo e bellezza, poi l’estate mi sveglio prestissimo riempio di acqua un gigantesco innaffiatoio e faccio sosta davanti a ogni vaso per dare loro da bere, è il momento più bello della mia giornata, curando loro io dono nutrimento alla mia anima, mi prendo cura di me stessa.

La primavera non si può fermare e non la ferma nulla, questa stagione che ne sa dei nostri dispiaceri? Nulla, arriva, alterna giornata di sole ad altre piovose com'è nella sua naturaLa primavera ci regala un messaggio: dobbiamo avere fiducia e cercare tutto il bello che c’è anche nelle difficoltà.

Sereno è, seren sarà. E se non è sereno si rasserenerà.


https://www.zoomma.news/la-primavera-e-una-promessa-di-felicita-2/

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PUBBLICITA'

L’8 marzo è lGiornata internazionale dei diritti della donna, celebrata per la prima volta nel 1911, in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera. Nel 1908, infatti, 15.000 donne avevano marciato per New York chiedendo orari di lavoro più brevi, una paga migliore e il diritto di voto e, nel 1909, il Partito Socialista d’America aveva dichiarato la prima Giornata Nazionale della Donna. Allora, Clara Zetkin, attivista comunista e sostenitrice dei diritti delle donne, aveva suggerito la creazione di una giornata internazionale. Nel 1910, aveva presentato la sua proposta a una Conferenza internazionale delle donne lavoratrici a Copenaghen e le 100 donne presenti, provenienti da 17 paesi, avevano accettato all’unanimità. Non c’era, però, ancora una data fissa. Durante la guerra, nel 1917, ci fu uno sciopero delle donne russe che chiedevano “pane e pace”. Quattro giorni dopo lo sciopero, lo zar era stato costretto ad abdicare e il governo provvisorio aveva concesso alle donne il diritto di voto. Lo sciopero era iniziato l’8 marzo, perciò quella data è diventata la Giornata internazionale della donna. I colori di IWD (International Women Day) sono: il viola che significa giustizia e dignità, il verde che simboleggia la speranza, il bianco che rappresenta la purezza. Questi colori hanno avuto origine dalla Women’s Social and Political Union (WSPU) nel Regno Unito nel 1908, che ha lottato fortemente per ottenere il voto alle donne con la sua leader Emmeline Pankhurst

L'UDI (Unione Donne in Italia), creata nel 1944, a Roma, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoroaveva celebrato l'8 marzo nel 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell'Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosasia perché fiorisce tra febbraio e marzo che perché è un fiore economico, secondo un'idea di Teresa Noce, Rita Montagnana Teresa Mattei. Solo dagli Anni ‘70, però, la Festa è stata accettata ufficialmente. È un po’ difficile, quest’anno, pensare a una Festa quando vediamo ovunque donne e madri colpite dalla guerra, con figli uccisi e feriti, vittime o soldati. A chi possiamo donare la mimosa? Ai profughi che hanno perso casa, lavoro, speranza, o a chi ha mariti e figli a combattere?

I diritti della donna, infatti, possono esistere solo in un mondo pacifico perché non ci sono diritti se la propria vita e quella dei propri cari non sono salve. Possiamo, comunque, lottare per la pace e perché nel mondo si raggiunga la parità di genere, quale che sia il proprio genere.

Per tutta la vita io mi sono impegnata nella società per i diritti delle donne enel 2021, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 di novembre, avevo voluto che uscisse il libro “Che te ne fai di un’altra femmina?”, una raccolta di storie di donne occidentali e orientali che amano eppure subiscono violenza. In uno dei racconti, avevo persino immaginato un altro Pianeta dove, però, si perpetuava la stessa mentalità terrestre: la donna è un oggetto e come tale può essere distrutta. (qui si può leggere l’estratto: CHE TE NE FAI DI UN'ALTRA FEMMINA?: storie di donne del mondo orientale e occidentale con una puntata su un nuovo Pianeta (RACCONTI DI DONNE) eBook : RUSCA ZARGAR, RENATA: Amazon.it: Kindle Store)

Per l’8 marzo 2022, ho, inoltre, pubblicato “Storia della strega di Savona e altri racconti di violenza”, testo che, come il precedente, fa parte della collana “Racconti di donne”.

In occasione del 25 novembre 2022, è uscito "VOGLIO IL TUO UTERO" sulla maternità surrogata (qualcuno cioè che fa un figlio per altri), un soggetto di cui si parla molto poco, forse, per non dar fastidio a nessuno.

                                                        

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