Perché i poveri si lasciano ingannare dai ricchi che promettono la loro liberazione ad ogni elezione? da Padre Mauro Armanino, Niger, Africa
Domande di sabbia dal Sahel
Com’è potuto accadere che abbiamo smesso di contestare la
violenza del capitalismo di sorveglianza? Dove sono passati gli intellettuali
che non perdonavano proprio nulla al potere costituito? Che fine hanno fatti i
profeti che avrebbero dovuto gridare quanto restava della notte? Chi sa ancora gustare
l’amaro sapore dei segni premonitori dell’aurora? Perché i poveri si lasciano
ingannare dai ricchi che promettono la loro liberazione ad ogni elezione?
Perché permettere vengano confiscate le priorità della vita, il senso della
storia e l’urgenza della rivoluzione? Cosa è successo perché ogni cosa si
trasformasse in merce, la società in un mercato e i cittadini in consumatori
consumati ? Come le religioni hanno potuto imprigionare Dio e farne uno
strumento di conservazione del disordine che da sempre regge il mondo? Perché
abbiamo lasciato spegnere la rivolta morale e spirituale e preso le armi come
unica e perdente strategia di cambiamento? Perché è diventato così difficile
vivere da uomini e donne su questa terra? Quali scoperte ci aspetteranno e quali
nuovi paesaggi andremo ad abitare un giorno? Che abbiamo fatto del nostro tempo?
Com’è potuto accadere che questa notte saranno concepite
altre creature di sabbia e che per alcune non si troverà nessun padre? Dove
sono passati i politici che mettevano il popolo dei poveri come ragione
d’essere della politica? Che fine hanno
fatto le lettere d’amore scritte a mano e mai spedite per il timore del rifiuto?
Chi ha ancora il coraggio di guardare le stelle e piangere per bellezza tradita?
Perché c’è chi può studiare, viaggiare, curarsi e per la maggior parte non
rimane altro che sognare un mondo differente? Cosa è successo in questi anni perché
accettassimo di vivere come servi e ringraziare il cuoco di bordo per comunicare
il menù? Come abbiamo potuto permettere che ci rubassero le domande più
preziose per confonderle con la lista della spesa? Perché non abbiamo più il
coraggio di opporci ai signori del mondo e ci accontentiamo di esserne i notai
a contratto indeterminato? Perché abbiamo preferito il pane della menzogna e
abbiamo venduto la dignità a chi ci prometteva sicurezza? Quali mari e quali
deserti dovremo traversare per ritrovare
la libertà perduta? Che abbiamo fatto della stolta saggezza della morte?
Com’è potuto accadere che abbiamo accettato di abitare per
anni in una gabbia per la paura di vivere? Dove sono passati i sindacalisti che
sapevano a memoria il valore del lavoro e che per i compagni tornavano tardi a
casa? Che fine hanno fatto gli amici di un tempo che avevano promesso di non
tradire mai la causa dei senza voce? Chi sa ancora percorrere sentieri non
battuti e rischiare di perdersi per ritrovarsi diverso? Perché ci sono i poveri
e perché ci sono i ricchi e i potenti? Cosa è successo perché trasformassimo la
sete di giustizia in un’agenzia umanitaria in attesa di finanziatori? Come
abbiamo potuto accettare che ci portassero via le parole più autentiche del
quotidiano per coniare ingannevoli notizie di agenzia? Perché non abbiamo più
una politica dove i più fragili e vulnerabili siano al cuore del cambiamento
del mondo? Perché è diventato più comodo trasformare le frontiere in una guerra
permanente contro gli unici liberi che l’umana civiltà abbia prodotto? Quali poesie e utopie dovranno fallire prima
di aprire nuovi orizzonti di senso per tutti? Che abbiamo fatto dei bambini che
avrebbero potuto nascere da una ferita di donna?
Com’è potuto accadere che si sia smarrita la capacità di stupirci
dinnanzi al mistero di un vagito? Dove sono passati i santi che come i poeti e
navigatori imboccavano la stoltezza dell’umana avventura? Che fine hanno fatti
gli alberi dietro casa? Chi sa ancora contare la sabbia del mare, il germoglio
di un amore e la direzione del vento? Cosa è successo perché si installasse
senza colpo ferire una dittatura sanitaria nel pianeta? Come abbiamo potuto
accettare che i richiedenti asilo e i rifugiati non trovassero una terra e un
tetto per abitare il loro futuro mutilato? Perché non crediamo più nel tesoro
nascosto dentro i corpi delle donne e degli uomini del nostro tempo? Perché ci è diventato così difficile credere
nella bontà delle cose e delle persone? Quali storie dovremo imparare a raccontare
ai nostri figli perché la sapiente bellezza delle stagioni ritorni a fiorire?
Che abbiamo fatto del silenzio?
Mauro
Armanino, Niamey, 27 giugno 2021
VEDI ANCHE:
https://www.senzafine.info/2021/06/vite-gregarie-precarie-e-resistenti-nel.html
COME TRADIRE IL 2 GIUGNO di Padre Mauro Armanino dal Niger (senzafine.info)
https://www.senzafine.info/2021/05/lultima-regina-del-sahel-da-padre.html
https://www.senzafine.info/2021/05/una-vita-scappando-di-padre-mauro.html
https://www.senzafine.info/2021/05/schiavi-servi-e-liberi-appunti-dal.html
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https://www.senzafine.info/2021/02/antichi-e-nuovi-ostaggi-nel-sahel-di.html
https://www.senzafine.info/2021/02/la-favola-del-potere-e-i-figli-del-re.html
NEI GIORNI DELLA MEMORIA, l'Africa di Padre Armanino (senzafine.info)
http://www.senzafine.info/2021/01/proibiti-gli-aquiloni-margine-di-un.html
http://www.senzafine.info/2021/01/il-quarto-re-magio-era-originario-del.html
http://www.senzafine.info/2020/12/mauro-armanino-dal-niger.html
http://www.senzafine.info/2020/08/lettera-dal-sahel-di-padre-mauro.html
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