UN ABITARE COLLABORATIVO

 


SOMMARIO NOVEMBRE

 

EDITORIALE

 

La redazione - Un abitare collaborativo

pag. 3

CULTURE E RELIGIONI

 

E. Vavassori - Vangelo secondo Matteo (95)

pag. 8

LISISTRATA

 

G. Codrignani - Lisistrata, le afgane e anche i loro uomini

pag. 5

PAGINE APERTE

 

L. Berzano - Miracoli ed empatia

pag. 7

R. Orizzonti - Del Volontariato che si occupa di carceri

pag. 10

D. Pelanda - Vivere nel cohousing

pag. 12

R. Boglino - Il cohousing nelle abitazioni popolari

pag. 15

L. Giario - Neocapitalismo. Egemonia reversibile? (2parte)

pag. 17

Fam. Ugolini - Lettera di fine estate 2021

pag. 21

L. Borghi - “Zio Frank

pag. 23

ELOGIO DELLA FOLLIA




Un abitare collaborativo

Data: 01 Novembre 2021
Autore: a cura della redazione


Nel numero di ottobre di Tempi di fraternità dello scorso anno,
dedicato al dossier anziani, facemmo alcune considerazioni
critiche sull’attuale situazione abitativa di coloro (le persone anziane) che progressivamente vengono a perdere la loro autonomia, risolta il più delle volte nel ricovero in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) o simili. Com’è noto, esse sono fondate, in analogia a qualsiasi altra impresa in ambito neoliberista, sugli aspetti economici e non sulla qualità della vita della persona ricoverata.

Anche se in presenza di persone non ammalate, si fa ricorso a strutture sanitarie tendenzialmente ad alto costo, accelerando così l’isolamento dal mondo delle persone che invecchiano e perdendo, inoltre, la necessaria dimensione relazionale accompagnata spesso dai legami affettivi.

È bene ricordare che la persona anziana in generale non è una persona malata, ma piuttosto
una persona fragile, cioè con ridotte capacità di resistenza ai fattori stressanti. Spesso
nella retorica della vecchiaia non abbiamo problemi a definirla romanticamente una fase nel cammino della vita, ma dobbiamo convincerci,
allorquando la persona anziana viene a rappresentare
un concreto problema per la famiglia, che è proprio così: essa costituisce una importante e significativa parte del cammino della vita, che ci piaccia o no.

Che fare allora? Nel numero 8/2020 offrimmo la disponibilità di Tempi di Fraternità ad
ospitare le esperienze sui luoghi del vivere dedicati alle persone anziane, con l’obiettivo
di “contribuire al confronto di riflessioni critiche nate il più delle volte dalle emozioni collegate alla reale esperienza vissuta”. Sempre nel numero 8/2020 Luigi Giario richiamava
l’esigenza di pensare a un modo nuovo e diverso di vedere il problema, con il coinvolgimento,
accanto agli anziani, dell’intero
spettro delle diverse componenti della società,
dalle giovani famiglie e famiglie di migranti, ecc. Il futuro richiede il coraggio di pensare a
un abitare collaborativo, a realizzare residenze
solidaristiche innovative (social cohousing?). Anche su questi aspetti sta emergendo
la necessità di cambiare la prospettiva nella
risoluzione del problema, facendo leva sul bisogno
di comunità che sta emergendo da più parti della nostra società.

Proprio l’attuale pandemia
da Covid-19 sta dimostrando l’incapacità delle RSA italiane, troppo basate sulla redditività
economica delle strutture, a gestire in modo adeguato la qualità della vita e la socialità
delle persone anziane ricoverate. Utile a questo proposito la lettura della seconda parte del breve saggio (“Il neoliberismo. Ideologia
che si fa mito”) di Luigi Giario su questo numero
di Tempi di Fraternità.
Segnaliamo infine l’articolo di Davide Pelanda su questo stesso numero (“vivere nel
cohousing”). Il parere del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella riportato nell’articolo (“aiutarsi vicendevolmente è molto importante...”) testimonia l’importanza di questi
argomenti nei confronti della risoluzione dell’abitare
delle persone anziane (il contributo della socialità, della comunità, della cooperazione,
della condivisione) nell’ambito della ripresa complessiva del nostro paese. Costituiscono
il fondamento del cosiddetto “cohousing” (coresidenza), nato nel 1964 in nord Europa e poi passato negli Stati Uniti ed infine arrivato in Italia, dove purtroppo sono ancora
molto poche e ancora in fase sperimentale le esperienze dedicate in particolare alle
persone anziane (“senior cohousing”).

Molto interessante da diversi punti di vista è l’esperienza di Acmos di Torino riportata su questo numero da Ramona Boglino. Emergono gli obiettivi e i ruoli delle diverse componenti
del progetto di “cohousing associativo nelle abitazioni popolari”. I giovani (studenti,
lavoratori, ecc.) tra i 18 e i 30 anni costituiscono il target del progetto. In accordo con il Comune di Torino, ai partecipanti viene richiesta
- tra l’altro - la disponibilità di dare dieci ore di volontariato da offrire agli abitanti della
struttura dove vivono per il doposcuola, la pulizia degli spazi comuni, ecc. Interessante è pure il valore sociale del progetto e la richiesta
rivolta esplicitamente al mondo della politica nel suo complesso.

Viviamo nella fiducia e nella speranza in un mondo veramente nuovo. Per tutte e tutti. I temi affrontati in questo e in precedenti numeri di TdF che riguardano l’economia neoliberale, reggitrice del capitalismo predatorio
e l'abitare collaborativo, apparentemente distanti,
sono in realtà, secondo noi, uniti da un filo sottile che potremmo dire di causa effetto:
il neoliberismo costituisce l’essenza enfatizzata
sino al parossimo dell'individualismo,
l'abitare collaborativo, variamente inteso, una
reazione a questa fatale deriva. Certo, non c'è proporzione tra i due fenomeni, come tra Davide
e Golia, ma non disperiamo. Di piccole cose buone è pieno il mondo e ne costituiscono
il tessuto connettivo.

http://www.tempidifraternita.it/public/editoriali/indice_edi.htm

VEDI ANCHE:

https://www.senzafine.info/2021/06/gli-scarti-agli-scartati-da-tempi-di.html

https://www.senzafine.info/2021/09/effetti-collaterali.html

IN EVIDENZA



"Quando soffia il vento del ricordo, / il sonno va via dalla testa / e il cuore balza alla gola. [...]"

"Sussurrava intorno un’aria così sottile / che svegliava i desideri del cuore, / il vento trascinava via la mia sciarpa / e pareva accarezzare la sua pelle.[...]"

“Dio mio, / perdono / di non visti peccati / mentre il mio giovane corpo / privo di fioritura / è legato con tubi / -radiazioni-chemioterapia- / torture-dolore-sofferenza-[...]".

"Scene di crudeltà massacri spari / bombe fuoco urla pianti / Poi un lungo silenzio.../ L’uomo ha dimenticato che anche lui / era un bambino![...]"

Un ventennio di pensieri di amore e spiritualità.


LEGGI L'ESTRATTO:

https://www.amazon.it/LALBERO-MILLEFIORI-ZAHOOR-AHMAD-ZARGAR-ebook/dp/B09L58V246/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&keywords=L%27ALBERO+DEI+MILLEFIORI&qid=1636275616&qsid=262-5111819-2130545&s=books&sr=1-1&sres=B09L58V246

pag. 24






ARCHIVIO A DISPOSIZIONE

Tempi di fraternità da dicembre 1994 a giugno 2020 disponibile su Google Drive senza limitazioni o account

Link:  https://tinyurl.com/9pmv46u9

 

Oltre a tutti i fascicoli pubblicati da dicembre 1994 a giugno 2020, sono disponibili

 gli inserti estemporanei;

 i bollettini semestrali di Noi Siamo Chiesa;

 la raccolta delle rubriche periodiche ordinate per autore.

Commenti

  1. Finalmente lo vedo pubblicato...peccato solo in Kindle! Spero di vederlo anche in cartaceo, così posso acquistarlo! Danila

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