LA VIOLENZA NELLA PANDEMIA

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La violenza degli uomini contro le donne nella pandemia


Nel 2020 sono state 15.387 le donne che hanno chiesto aiuto e iniziato un percorso presso un centro antiviolenza. A dirlo è l'Istat che in occasione del 25 novembre 2021, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, comunica i risultati dell'indagine condotta per l'anno 2020 sui servizi offerti dai centri antiviolenza in Italia.

Le donne prese in carico hanno un'età compresa tra i 30 e i 49 anni nel 56 per cento dei casi e nell'89 per cento dei casi hanno subito violenza psicologica, nel 67 per cento violenza fisica, nel 49 per cento minacce, nel 12,7 per cento violenza sessuale, e nel 9 per cento dei casi stupro.

Le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2020 in Italia sono state 116, dice l'istituto, lo 0,38 per 100.000 donne. Nel 2019 erano state 111. Delle 116 donne uccise nel 2020, il 92,2% è stata uccisa da una persona conosciuta. Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale, in particolare il 51,7% dei casi, corrispondente a 60 donne, il 6,0%, dal partner precedente, pari a 7 donne, nel 25,9% dei casi (30 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nel 8,6% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (10 donne).

"La pandemia Covid-19 e le misure adottate per il contenimento della sua diffusione, ad esempio il confinamento tra le mura domestiche, così come il dispiegarsi delle conseguenze socio-economiche della crisi innescata dall’emergenza sanitaria, possono aver accentuato il rischio di comportamenti violenti", conferma l'istituto, che fa una previsione sugli scenari possibili "dall’aumento delle vittime della violenza, i nuovi casi, alla recrudescenza della violenza preesistente alla pandemia, la maggiore gravità, all’aumento delle sole richieste di aiuto per violenze insorte in precedenza. Scenari, questi, che possono essere anche compresenti e diversamente interrelati".

Per misurare la violenza contro le donne, anticipa l'istituto "soprattutto l’ampia parte sommersa vissuta nel quotidiano delle mura domestiche, e come questa si sia modificata a seguito della pandemia, è fondamentale avere dati tratti direttamente dalle indagini sulla popolazione. A tale scopo l’Istat condurrà nella primavera del 2022 una nuova edizione dell’Indagine sulla 'sicurezza delle donne', prevista dall’Accordo con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio".

Leggi tutto il report di Istat


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Per capire e sconfiggere la violenza sulle donne ma anche la quotidiana sopraffazione e gli stereotipi che tormentano le donne.

La donna è soggetta a qualsiasi capriccio del maschio e spesso è la donna stessa a perpetuare questa mentalità.
Perché si possa cambiare, deve cambiare prima di tutto la donna.
Deve educare maschi e femmine allo stesso modo, non deve più sentirsi padrona del mondo solo se ha partorito un essere con il pene.
Ognuno ha le sue particolarità.
È bello nascere maschio ed è meraviglioso nascere femmina: essere accogliente e poter dare la vita.
Come deve essere ugualmente magnifica qualsiasi identità sessuale, quando si possa liberamente vivere la propria natura.
Questi racconti trattano di donne che hanno amato molto, in Occidente o in Oriente, ma hanno incontrato il dolore della rinuncia o della crudeltà del maschio e della società.


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