RICICLAGGIO DELLA MEMORIA, recensione di CATERINA REGAZZI
Riciclaggio della Memoria (Edizioni Tracce) è un libro della Rete Bioregionale Italiana, curato da Paolo D’Arpini, con gli interventi di numerosi bioregionalisti doc. In forma narrativa ho partecipato anch’io a questa avventura editoriale. Vorrei però dare una mia definizione dei temi trattati: bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica.
In due parole per me bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità
laica, rappresentano un modo di sentire e di affrontare la vita, che ci permea
a vari gradi e livelli ed in tutti i settori del nostro vivere: i rapporti con
gli altri esseri viventi e la natura, i rapporti sociali, quelli familiari,
l’atteggiamento sul lavoro, qualsiasi esso sia, con la salute e
l’alimentazione, con l’ambiente civile, col luogo che ci ospita, ma prima di
tutto con noi stessi; un percorso che prima di tutto, ci porta a conoscere la
nostra vera natura, priva di condizionamenti. Solo così potremo tornare, non al
primitivismo, ma ad un’integrazione naturale con il mondo di cui facciamo
parte.
Il livello di consapevolezza dell’essere umano sta aumentando, i modelli
consumistici ed economicistici stanno mostrando il loro fallimento, la gente è
sempre più stanca di essere presa in giro e comincia a farsi molte domande e a
cercare a volte disordinatamente e troppo facilmente soluzioni a portata di
mano ma che non sempre sono vere.
Si tratta a volte semplicemente di spostare l’attenzione da un’illusione ad
un’altra. L’essere umano ha bisogno di vincere la noia e la solitudine e ritrovare,
momento per momento, nella sua vita, un nuovo giochino. Secondo me invece
bisogna imparare navigare nel mare della vita, con gioie e dolori, per trovare
un giusto equilibrio e riscoprire un amore per noi stessi, e uno “stupore” come
quello di un bambino.
I motivi di riflessione sono tanti, gli spunti dentro e fuori di noi si
sprecano. Ogni momento può essere vissuto con un sentire “spirituale” e questo si può e si deve trasferire
nel nostro modus vivendi, qualsiasi sia la situazione che stiamo attraversando.
La raccolta di scritti in Riciclaggio della Memoria secondo me ha il merito
di aver puntato un faro su questi aspetti del vivere che ad un piccolo
cercatore come me può illuminare un percorso accidentato ma entusiasmante e che
una volta intrapreso, anche non conoscendo il traguardo (che forse non esiste),
non si può più arrestare.
Caterina Regazzi, etologa
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