FUORI L'ITALIA DALLA NATO
Operai e studenti insieme contro la Nato e il governo Draghi, per fermare la guerra e lo sfruttamento. Vasapollo: per la dignità umana
Ad astenersi dal lavoro oggi sono state, informa un comunicato, “tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori coinvolti nella raccolta, produzione, commercializzazione, trasporto, distribuzione e logistica delle merci sull’intero territorio nazionale”.
“Lo sciopero nazionale di tali settori – precisa il documento – è stato indetto sulle seguenti motivazioni:
Per l’aumento di salari e pensioni a tutela di lavoratori e pensionati dalla speculazione e dall’inflazione divenute ancora più aggressive con l’avvio del conflitto in Ucraina.
Per l’introduzione del salario minimo di 10 euro, contro il lavoro povero e contro gli appalti che permettono ai padroni di imporre condizioni di moderno schiavismo.
Per il ritorno a una politica economica fatta di investimenti pubblici e nazionalizzazione dei servizi strategici a difesa dell’occupazione e del tessuto industriale, contro gli “aiuti di stato” a vantaggio di imprese e speculatori, come nel caso di Acciaierie Italia, ITA e in base a quanto previsto nel PNRR.
Per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, più controlli, forti penalizzazioni per i padroni che non osservano le norme e più tutele per gli RSU/RLS che denunciano illeciti e situazioni di pericolo e nocività.
In questo momento vogliamo ricordare che la storia del movimento operaio italiano è lotta per la pace e la coesistenza, contro le politiche di riarmo, la guerra e per la soluzione politica dei conflitti”.
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