MÅNESKIN ITALIAN ROCK 2.0 considerazioni di Renata Rusca Zargar

 


Patrizia De rossi

MÅNESKIN

ITALIAN ROCK 2.0

Fenomenologia del gruppo che ha conquistato il mondo

Momenti, racconti e immagini

Diarkos, 2022


Considerazioni sul libro di Renata Rusca Zargar


La straordinaria interpretazione di Coraline al festival di Sanremo ha evidenziato, se mai ce ne fosse stato bisogno, le magistrali qualità creative e interpretative dei Måneskin e di Damiano in particolare.

Amadeus ha affermato, nella serata sanremese, che questa band è un orgoglio tutto nostro, rimarcando il fatto che un gruppo italiano, del paese cosiddetto del “bel canto”, abbia portato il suo rock ovunque con un successo inimmaginabile. È, tra l’altro, il gruppo più ascoltato in streaming e ha ottenuto uno strepitoso successo in ben 60 paesi del mondo con un genere nel quale certamente non abbiamo mai primeggiato.

Soprattutto, però, siamo consapevoli che questi ragazzi poco più che ventenni comunichino a tutti dei valori importanti, proprio come hanno fatto nel momento quasi sacro dell’esecuzione al Festival.

Per noi, semplici ascoltatori distratti, il cammino dei Måneskin è cominciato lo scorso anno con “Zitti e buoni”, un testo che, purtroppo, ben ci rappresenta come genitori e come insegnanti, quando rispondiamo agli adolescenti di stare zitti e buoni! Noi adulti, spesso, non siamo capaci di dare ai giovani interesse e fiducia.

Ora, ci chiediamo, invece, chi siano questi ragazzi: chi sia Damiano, Victoria, Thomas, Ethan.

Per sapere quasi tutto su di loro, sui loro sogni, i loro obiettivi, i loro valori fondamentali, le tappe dei loro successi ma anche il grande impegno e fatica profusi per anni nel lavoro musicale, bisogna leggere il libro “Måneskin Italian rock 2.0” di Patrizia De Rossi, un’esperta del settore.

Dalle pagine, arricchite da parecchie foto, emergono quattro figure di giovani coraggiosi e determinati.

Spesso, la musica rock è stata veicolo di lotte contro la società corrotta, cosiddetta perbenista che per bene non è stata affatto se osserviamo come dappertutto prevalgano le ingiustizie sociali, le guerre, i pericoli per la sopravvivenza del Pianeta, lo sfruttamento degli uomini che hanno meno e delle donne.

Oggi, i Måneskin, attraverso la loro musica, combattono i pregiudizi, sollevano il problema dell’identità di genere, e tutti sappiamo quanto ci sia bisogno in Italia di cambiare la nostra mentalità da vecchi bulli, come pure all’estero. Damiano, con il reggicalze e i tacchi non è meno uomo di quanto lo sia con un completo maschile. Ripensando, in particolare, alla condizione delle donne, lo stesso Damiano ha affermato che le molestie che subisce da maschio per il suo abbigliamento non sono nulla, in confronto a quelle che subiscono le donne perché per lui i commenti malevoli si fermano all’estetica e non coinvolgono la professionalità e la competenza. Per le femmine, invece, non è affatto così: le offese scendono subito nel profondo.

I Måneskin difendono per noi, loro che sono artisti e che sanno osare, la libertà di essere se stessi, di vestirsi come si vuole, di vivere il proprio genere, quale che sia, tranquillamente, senza angoscia. L’essere umano, infatti, è esaltato solo dalla libertà, senza libertà non c’è nulla che valga davvero.

Sono ragazzi arditi perché non hanno avuto paura di esprimere questi irrinunciabili valori anche in paesi oscurantisti che non riconoscono i diritti umani come alcuni stati dell’Europa dell’Est.

Essi, dunque, promuovono battaglie di civiltà per tutti noi, per quello vale la pena di conoscerli meglio sia che apprezziamo la loro musica travolgente che in caso contrario.

Il loro mondo, dove non si accettano discriminazioni di genere, di religione, di orientamento sessuale, dove non ci sono cittadini di serie a e di serie b, dove ognuno si sente libero di esprimere la propria personalità e il proprio orientamento sessuale, deve essere anche il nostro.

In realtà, tutti quelli che possono, i grandi artisti, i grandi campioni sportivi, quelli che ammiriamo, quelli che sono alla ribalta, dovrebbero tutti aiutarci a crescere, dovrebbero tutti essere esempi di progresso per noi.

Non tutti lo fanno, anzi, spesso diventano cattivi esempi.

Perciò, vale la pena di saperne di più, di leggere la storia dei Måneskin, il significato delle strofe che creano, il senso del loro agire.

Magari, per ora, abbiamo almeno capito che non si deve dire mai a nessuno: “Zitti e buoni”!


PUBBLICATO QUI:

https://www.liguria2000news.it/societa/maneskin-italian-rock-2-0-considerazioni-sul-libro-di-renata-rusca-zargar/

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Commenti

  1. Accostare il termine Rock a questo gruppo è sintomo evidente o di malafede o di pubblicità redazionale o, in manca delle prime due, di assoluta mancanza di preparazione musicale

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