da AMNESTY Liberiamo i 5!
Cos’hanno in comune un monaco, un professore universitario, un’attivista per i diritti delle donne, un avvocato e una giornalista? Hanno parlato troppo. Questo è ciò che sostengono le autorità
cinesi. Oggi iniziano i Giochi olimpici e paralimpici invernali di
Pechino e da tempo il governo sta facendo di tutto per presentarsi come un
paese giusto e aperto. Ma
la realtà, purtroppo, è molto diversa. |
Lo sanno bene Rinchen Tsultrim,
monaco tibetano in carcere per aver criticato le politiche del governo; Zhang Zhan,
giornalista condannata a quattro anni di reclusione per aver indagato sul
Covid-19 al Wuhan; Ilham Tohti,
perseguitato per aver sfidato pacificamente le politiche del governo nei
confronti della minoranza uigura; Li Qiaochu,
femminista e attivista per i diritti del lavoro, arrestata per aver
denunciato l’uso della tortura; Gao Zhisheng,
avvocato, perseguitato per le sue posizioni contro la persecuzione religiosa
e in favore dei difensori dei diritti umani. Hanno dimostrato coraggio semplicemente esprimendosi pacificamente e rifiutandosi di cedere alla repressione e solo per questo, insieme a tanti altri, vengono perseguitati o detenuti. La Cina sta usando le
Olimpiadi per cercare di migliorare la sua immagine globale, sfruttando il
fascino, il prestigio e l’interesse pubblico dello sport e distogliere
l’attenzione dalle sue pessime
condizioni in materia di diritti umani. Tutto questo ha un solo nome:
sportwashing! Questa repressione deve finire. Chiedi alla Cina di rispettare gli ideali olimpici e di rilasciare questi cinque campioni dei diritti umani FIRMA L'APPELLO
|
Commenti
Posta un commento