UN KASHMIRO ALLE OLIMPIADI DI PECHINO
Pechino, dal tormentato Kashmir l’unico sciatore olimpico dell’India
Pechino (AsiaNews) - Proprio mentre imperversa lo scontro sull’hijab nel Karnataka alle Olimpiadi invernali di Pechino entra in gara come unico atleta indiano uno sciatore di nome Mohammad cresciuto nel Kashmir, la regione da decenni scossa dall’indipendentismo musulmano. Dopo aver portato la bandiera nella cerimonia di apertura di venerdì 4 febbraio, il 31enne Mohammad Arif Khan competerà domenica 13 nel gigante e mercoledì nello speciale. Si tratta della prima partecipazione olimpica per Arif Khan, che ha conquistato il suo posto a novembre in una gara di qualificazione disputata sulle nevi artificiali nel cuore del deserto che da qualche anno ormai sono una delle attrazioni dei resort di Dubai.
L’atleta indiano è originario di Gulmarg, una cittadina a 2600 metri ai piedi dell’Himalaya a una cinquantina di chilometri da Srinagar. Ad avviare agli sport invernali il piccolo Mohaddaf Arif è stato il padre, Yasin Khan, che ha un negozio di materiali per lo sci in quella che alcuni decenni fa le autorità indiane sognavano di trasformare in una stazione sciistica di fama internazionale, con uno degli impianti di risalita più alti al mondo. Le tensioni politiche non hanno mai fatto decollare davvero il progetto; ma Mohammad Arif passo dopo passo è arrivato alle Olimpiadi, nonostante dalla fine degli anni Novanta il governo indiano abbia smesso del tutto di investire sugli sport invernali.
Si allena e gareggia principalmente in Europa, pagandosi di tasca sua le proprie trasferte. Ha già partecipato ai Campionati mondiali e avrebbe potuto arrivare anche alle Olimpiadi già nel 2018; proprio una nuova fase di instabilità in Kashmir, però, con un crollo del turismo interno portò a drastica riduzione delle risorse messe a disposizione dall’impresa di famiglia, impedendogli di partecipare alle gare decisive per la qualificazione. Così stavolta è ricorso al crowd-funding per riuscire a completare con successo la sua impresa.
Mohammad Arif Khan non ha alcuna prospettiva di medaglia, ma già il fatto di essere a Pechino è un grande successo per lui e per il Kashmir, la cui autonomia speciale è stata cancellata nel 2019 da un contestato decreto del governo Modi. A una domanda su questa situazione politica l’atleta indiano ha risposto: “Se succede qualcosa di sgradevole a casa mia certamente ci penso. Ma voglio aver successo per portare un messaggio ai giovani del Kashmir, ispirarli a raggiungere i loro obiettivi. È sempre stato questo il mio sogno”.
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