SE LO SENTI LO SAI di Chiara Macina
Ho letto da qualche parte che ogni fine anno è buona usanza fare una lista di propositi da portare con sé nell’anno venturo, affinché siano di ottimo auspicio e rileggendoli si possano utilizzare come una bussola che ci indichi la strada, il percorso, la meta.
Lo sapevo già, non lo faccio più da molti anni, mi suonano come un diktat, quegli impegni che una volta presi mi passa subito la voglia di rispettare.
Credo nei percorsi dolci e progressivi, penso che l’Universo abbia molta più fantasia e saggezza di noi e a questa mi affido, sono esattamente dove devo essere e lo stesso spero di poter dire domani e il giorno che verrà dopo.
Il mio 2022 è stato ricco di emozioni e incontri ma anche di paure e nodi che per il momento non riesco a sciogliere, se è vero che una lezione ci continua a essere amorevolmente impartita sino a che non la capiamo, gli ultimi 12 mesi sono stati buoni maestri, ho qualche consapevolezza in più, ho cominciato a togliere qualche peso dalle mie spalle, ho cercato di avere cura di me e non ho mai fatto cose che non sento, ho indossato solo abiti che mi calzassero bene, a volte ne ho pagato il prezzo, anche alto, ma la libertà è il valore più importante per me.
Il mio tesoro più grande è tra le mie mani ed è la mia penna, che trasforma, alleggerisce ed elabora le mie emozioni, è la mia stella cometa luminosissima, la mia mongolfiera e il mio conforto più grande, non esiste giornata così brutta da non potere essere addolcita con una punta di ironia dalla mia scrittura, non c’è persona così odiosa da non poter essere ridimensionata dalle parole, non esiste un dolore così grande da non potere essere abbracciato e lenito da un foglio bianco.
Scrivo, scrivo, scrivo e mi dimentico il mio cruccio oppure riesco a trasformare il battito del mio cuore in parole chiare, dirette e a volte salvifiche come spesso non riesco a fare a voce, per paura, per riservatezza, ritrosia, sono grata a mio padre per avermi dato la vita e per avermi regalato questa sua abilità, questo piccolo talento che mi salva la vita e la colora.
Quando scrivo ho cura di me e anche della bambina che sono stata, la faccio sorridere, le racconto i vestiti che indossava e scherzo un po’ sulle sue paure in modo che le riesca a ridimensionare e non le trasmetta mai ai suoi figli, perché loro devono volare in alto e liberi.
Ho scritto per me stessa e anche per gli altri, ho raccontato le loro storie ciascuna ha arricchito la mia.
Cosa vorrei nel 2023?
Essere il mio centro, essere il mio respiro, non delegare a nessuno la mia felicità, il colore della mia giornata, sono la protagonista della mia narrazione, non voglio che lo sia nessun altro.
Mi auguro la centratura necessaria per capire quali sono le mie priorità, vorrei essere io a dare il ritmo alla mia giornata e non farmelo dettare, tempo per me, per fantasticare, fare meditazione e bagni con la lavanda, capacità di discernimento tra urgenza ed emergenza, più “no non mi va” e meno ”ma sì lo faccio”.
Una cosa soprattutto vorrei abbandonare: la paura di sbagliare nei rapporti con gli altri e soprattutto quella di non capirne mai il perché.
Mi viene sempre in mente lo stesso episodio: il mio cane che è sgridato da mia mamma per qualche marachella e la guarda addolorato perché proprio non capisce che cosa ha sbagliato per farla arrabbiare tanto. Molto spesso io mi sono sentita così, come se parlassi una lingua diversa dagli altri, come quando agli esami di fronte a una domanda alla quale non sai rispondere scavi così in profondità nella tua mente da sentirti esausta e senza forze ma non trovi la risposta giusta.
Io voglio mollare questo: il senso di frustrazione che deriva dal non comprendere dove ho sbagliato. I rapporti finiscono quando hanno esaurito la loro funzione e io non voglio più lacerarmi nella ricerca della causa originaria, voglio mollare e accettare che tutto è in divenire, senza cercare colpe e soprattutto senza cucirmele sempre addosso.
Sono tante le persone che spero danzeranno con me anche nel nuovo anno: la mia famiglia e quegli amici e amiche che mi fanno sentire leggera come una piuma.
Del resto sino a che al mondo ci sarà una storia da raccontare, io sarò sempre felice.
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