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I DIRITTI DEVONO ESSERE DI TUTTI GLI UOMINI, ALTRIMENTI SONO DEI PRIVILEGI da MEMORIA CONDIVISA

 "i diritti devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti. Altrimenti sono privilegi"

Sabato 21 Agosto 2021 16:02

Morte di Gino Strada si apre la camera ardente. Raccolte 50mila firme per intitolargli una via: "Ma ricordiamo con lui anche la prima moglie Teresa Sarti"

Da oggi a lunedì l'omaggio al medico di guerra nella sede milanese di Emerency. Sui social la proposta di intitolargli anche l'ospedale Maggiore di Crema
 
GENTILISSIME/I,
 
LA FOTO CHE HA SCATTATO  GINO STRADA, ALLA POLITICA E AI  POLITICANDI DI PROFESSIONE, CI METTE NELLE CONDIZIONI DI NON ARRENDERCI AL RAZZISMO E AL REGIME IMPERANTE, ALLA DISPERSIONE DELLA SOCIETA' CIVILE E ALLA INDIFFERENZA.

"Siamo una rete globale di organizzazioni costituita da persone che hanno perso i propri cari a causa di guerre, armi nucleari, terrorismo, genocidio, criminalità organizzata e violenza politica o che sono state personalmente colpite.

Lavoriamo Insieme per spezzare il cerchio della violenza e della vendetta e siamo impegnati ad onorare le memorie delle vittime e della dignità dei sopravvissuti."


Sviluppando e difendendo opzioni ed azioni non violente nella ricerca della giustizia, speriamo di spezzare il ciclo della violenza generata dalla guerra e dal terrorismo. Riconoscendo la nostra esperienza comune con le persone che nel mondo sono state colpite dalla violenza, operiamo per creare un mondo più sicuro e più pacifico per tutti.

Ricordare Gino Strada è un grande onore per tutti, anche per i politici che lo hanno osteggiato. "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc. 23,33-34). Furono le parole pronunciate da Gesù nell'ora più buia della storia, quando a morire non era Dio, ma una umanità divorata da bocche fameliche di cattiveria. Con questa supplica Gesù ha placato l'ira del Padre e dal cielo, con la potenza distruttrice e ricreatrice di un diluvio, scese una lacrima … Dio piange al vedere suo Figlio, l'Unigenito, l'Amato morire come un verme. Avrebbe voluto soffrire, morire Lui al posto del Figlio: mai un padre accetterebbe la morte di un figlio. Eppure per essere fedele al sì all'uomo, Dio dice no a sé stesso!Il Dio di tutti credenti e non.

Il popolo di Emergency è in fila dalle due del pomeriggio in via santa Croce a Milano per dare l'ultimo saluto a Gino Strada. L'urna con le ceneri è arrivata dalla Normandia, dove il fondatore del'Ong è morto il 13 agosto, mentre era in vacanza. Un lungo applauso è scattato alle 16, quando è arrivata l'auto con a bordo la moglie, Simonetta Gola, che l'ha accompagnato in questo ultimo viaggio dalla Francia. L'urna è stata esposta in una grande sala, con una parete dipinta di turchese sulla quale campeggia la scritta "i diritti devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti. Altrimenti sono privilegi".

Fuori dalla sede milanese di Emergency la coda di sostenitori, volontari, ma anche medici e infermieri dell'organizzazione è molto lunga. C'è chi viene da Milano, chi è tornato apposta dalle vacanze, ma ci sono delegazioni anche dal sud Italia, da Genova un folto gruppo di operatori, come da Piacenza. In arrivo volontari e sanitari che hanno operato nei centri chirurgici aperti da Strada in tutti i punti più caldi dello scacchiere internazionale.

Gino Strada, lunghe code alla camera ardente. Emergency: "Questa è la sua eredità"

La prima autorità che ha voluto omaggiare la memoria del chirurgo milanese sostando nella camera ardente è il sindaco di Milano Beppe Sala: "Sono qui per ricordare un amico, una grande figura, una persona che ha lavorato per la pace nel mondo. L'ho sempre ammirato perché era un uomo che prima di parlare, faceva. Anzi, faceva, e a volte non parlava nemmeno. Questo mi sembra un bell'esempio". Il sindaco ha confermato che ancora non è stata scelta la strada o la piazza da intitolare al fondatore di Emergency. Una petizione in questo senso su Change org ha raccolto oltre 50mila adesioni. "Devo consultarmi con la famiglia e con Emergency", ha detto Sala. A Gino Strada, ha precisato, "credo che sia importante dedicargli qualcosa che rimanga, ma anche un momento di ricordo, come credo avrebbe voluto lui. Un momento anche allegro, anche vivo".

Don Luigi Ciotti 

E fuori, in coda, Luca Paladini, portavoce de I Sentinelli, fra i promotori della petizione, chiede di intitolare la strada "a Gino e a sua moglie Teresa Sarti, senza la quale Emergency non sarebbe diventata quello che è". 

Sono poi arrivati il fondatore del Gruppo Abele e di Libera, don Luigi Ciotti accolto da un lungo applauso. Quindi il conduttore e attore Flavio Insinna: "Se tutti vivessimo come ci ha insegnato Gino Strada - ha dichiarato - sarebbe un mondo perfetto dove tutti possono essere curati e tutti si prendono cura di chi ha bisogno".

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