FINALMENTE IL VACCINO! di Renata Rusca Zargar
Finalmente, era venuto il tempo di prenotare il vaccino: cioè, in Liguria, toccava a quelli della mia leva.
Il 15 aprile, sono
andata, allora, in Farmacia a prenotare, però, ho chiesto che vaccino mi
avrebbero somministrato.
Da quello che
sentivo alla televisione, alla mia età, senza gravi problemi di salute, in
questo periodo, mi sarebbe toccato AstraZeneca.
Non sono un
esperto scienziato, né un virologo e persino le mie nozioni matematiche sono
del tutto elementari. Non mi permetto, quindi, di avere certezze su alcun
argomento scientifico.
Sono, però, sempre
stata favorevole ai vaccini perché ancora ricordo, ad esempio, le persone
giovani che morivano di poliomelite nel nostro paese, come pure oggi, ad esempio,
muoiono di morbillo, di tubercolosi, di malaria in Africa, perché non hanno i
vaccini.
Sul vaccino
AstraZeneca ho avuto, nel tempo, tuttavia, notizie che mi hanno lasciata
perplessa.
Prima avevo
sentito che, per un errore nella sperimentazione, si erano accorti che mezza
dose immunizzasse più dell’intera. “Come fanno le sperimentazioni in quell’azienda?”
mi ero chiesta. “Come possono sbagliare? Si erano distratti?” Non lo so, ma non
mi era piaciuto.
Dopo, avevano
detto che quel farmaco era adatto per le persone sotto i 55 anni, e avevano iniziato
a somministrarlo. Bene.
Subito, però, si era
verificato qualche raro caso di trombosi, eventi rarissimi. Sono morte delle
persone chiamate, dunque, effetti collaterali, incerti trascurabili a fronte
del grande vantaggio di evitare gli omicidi di milioni di persone causati dal
Covid. Giustissimo. Ma se a essere un evento trascurabile, un raro effetto
collaterale, fosse tua figlia?
Tra l’altro, da
quel momento, il vaccino non si faceva più ai giovani ma agli anziani, over 60.
Intorno a queste
notizie mediche, ce ne sono state altre: è una guerra tra le big pharma, sono
manovre politiche, l’Italia punta tutto su AstraZeneca perché costa meno, chi
combatte quel vaccino vuole danneggiare la Gran Bretagna che è uscita dall’Europa
ecc.ecc.
A furia di annunci
tanto confusi e contradditori, ben sapendo che le risposte non sono mai
semplici, che l’uomo è un corrotto di natura, che non guarda in faccia chi
manda a morire (si pensi all’industria delle armi, ad esempio, che in Italia è
molto forte), che “a pensare male si fa peccato ma di solito ci si azzecca”, ho
deciso irrevocabilmente, essendo io l’unica padrona del mio corpo, che avrei
scelto il mio vaccino.
In Farmacia, però,
mi avevano prenotata per il 23 aprile presso il Palacrociere di Savona ma non avevano
saputo dirmi che vaccino mi avrebbero fatto.
I giorni dell’attesa
sono stati terribili. Sapevo che avrei dovuto presentarmi e, poi, in quella
sede, magari, dire:
-No, non lo
faccio, vado a casa. -
E se dopo non mi
avessero più vaccinato?
Io credo
fermamente che per uscire da questa drammatica situazione di morte, malattia,
dolore, strazio economico e sociale, l’unica salvezza sia il vaccino.
Ho visto amici/he
morire, o stare molto male, non ho più incontrato i figli, non ho più svolto i
miei corsi di scrittura creativa agli anziani, non sono più andata in piscina, non
ho più viaggiato, neppure brevemente, non sono più andata in un ristorante, una
pizzeria, non ho più avuto una vita sociale.
Ho vissuto nell’ansia,
senza tregua, terrorizzata dai tubi in gola, dalle bare, dal dolore di troppe
persone morte senza neppure un parente vicino.
Ho avuto tanta paura,
specialmente che mio marito si contagiasse, che si ammalasse…
Per questo, quando
mi sono presentata al Palacrociere, ero molto preoccupata.
Prima di entrare nella sala, c’era una breve coda di persone che avevano l’appuntamento o come me, alle 9,20, oppure poco prima o poco dopo.
La giornata era
primaverile e si stava molto bene.
Infine, sono
arrivata allo stand dove distribuivano i moduli da compilare.
Ho subito chiesto:
-Che vaccino?
-Pfizer. - mi è
stato risposto dalla bella ragazza che mi porgeva i moduli.
Grazie al cielo, ero
stata fortunata!
Così, ho compilato
i moduli.
Poi, mi sono
presentata a un banchetto dove c’era un medico che li ha guardati e mi ha fatto
alcune domande sul mio stato di salute e, quindi, a un altro banchetto dove mi
sono state fatte altre domande e mi hanno dato indicazioni sul dopo (ghiaccio
sul braccio se fa un po’ male e paracetamolo se mi venisse qualche linea di
febbre).
Infine, mi ha
preso in carica una dottoressa molto gentile che mi ha condotta dietro un
paravento.
Dato che io sono
paurosa all’inverosimile (caratteristica genetica familiare!), avendo visto due
sedie, una per posare borsa, giacca, ecc. e l’altra per sedersi, ho ritenuto di
informarla: -Pensi, che io faccio persino l’esame del sangue da sdraiata…-
Lei mi ha risposto
prontamente: -Anch’io! - il che mi ha spiazzata.
In quei pochi
attimi, ero già seduta, la manica della camicia (larga per l’occasione) era già
su, chiusi gli occhi…
-È tutto fatto. -
mi ha detto.
Non avevo sentito
nulla assolutamente! Una frazione di secondo!
Poi, mi ha
accompagnata nell’altra stanza dove sarei rimasta mezz’ora (gli altri un quarto
d’ora ma io sono allergica a vari cibi e farmaci) per essere sicuri di non
avere reazioni allergiche.
Quando sono
uscita, sulla mia destra, si vedeva la magnifica nave della Costa Crociere.
Ho pensato: “Forse,
potrò un giorno andare in crociera. Sicuramente, però, potrò rivedere i
familiari, potrò prendere un Flixbus e andarmene, magari, a Ravenna… oppure a
Madrid con mio marito…”
Da tanto tempo,
non mi sono più comprata neppure una camicia, “Tanto a cosa serve?”, pensavo, non
avevo neppure voglia di cambiarmi, mettevo sempre gli stessi indumenti.
Passeggiando per
tornare a casa, sotto un bel sole gentile, mi sono guardata attorno: “Mi
servirebbe una giacca.”
E i negozi mi sono
sembrati di nuovo, dopo più di un anno, assai attrattivi.
P.S. Sul foglio
informativo di Pfizer, tra le altre cose, c’è scritto:
“Negli studi
clinici non sono stati osservati decessi correlati alla vaccinazione.”
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
LEGGI L'ESTRATTO:
LA SEGUIRÒ OVUNQUE ED ELLA MI SEGUIRÀ: Amazon.it: RUSCA ZARGAR, RENATA: Libri
Sono contenta, Renata, che ti hanno fatto lo PFIZER! Mi sono prenotata anch'io la settimana scorsa (quando qui a Ferrara era previsto il nostro anno) e vado a vaccinarmi l'11 maggio. Non in Farmacia, qui bisogna andare in zona Fiera e mi devo far accompagnare. Cosa mi propineranno? Mistero.
RispondiEliminaAngela