SE NOI NON SIAMO IN PACE, NON POSSIAMO FARE NIENTE PER LA PACE (Thich Nhat Hanh)
2023: CONDIVIDERE LUCE, NUTRIRE LA SPERANZA
Mentre ringraziamo per quanto di buono è avvenuto nell’anno appena trascorso, non possiamo non ricordare quanto di sconvolgente è avvenuto nello stesso anno.
Alle numerose guerre locali ed attività terroristiche in varie parti del mondo si è aggiunta la terribile guerra in Europa a seguito dell’invasione dell’Ucraina con ripercussioni internazionali di vasta portata.
Altro motivo di grande turbamento è stato e continua ad essere la violenta repressione in atto in Iran nei confronti delle donne e di quanti hanno solidarizzato con la loro richiesta di “vita e libertà” gridata pubblicamente con un coraggio che sta sta sorprendendo il mondo. A loro si unisce la reazione delle donne afghane alle inaudite esclusioni dalla vita sociale e dalla possibilità di studio imposte dal loro attuale governo.
Non è mancata nel mondo l’attenzione e la solidarietà verso tutta questa sofferenza dovuta alle guerre ed alla negazione dei diritti umani fondamentali. Ma occorre intensificare gli sforzai.
Facciamo appello alle comunità religiose, alle autorità politiche ed alle tante realtà della società civile a collaborare nel prendersi cura di tali sofferenze dovute ad insensate avventure di guerra ed abusi del potere statale, accogliendo quanto emerso dal Congresso dei leader delle religioni mondiali il 15 Settembre 2022 a Nur-Sultan in Kazakhstan.
I partecipanti hanno, fra l’altro, esortato “i leader mondiali ad abbandonare ogni retorica aggressiva e distruttiva che porta alla destabilizzazione del mondo e a cessare i conflitti e lo spargimento di sangue in ogni angolo del nostro mondo”; hanno inoltre esortato “i leader religiosi e le figure politiche di spicco delle diverse parti del mondo a sviluppare il dialogo instancabilmente nel nome dell’amicizia, della solidarietà e della pacifica coesistenza”.
Non va trascurato d’altra parte il contributo alla pace che ciascuno di noi può dare nel quotidiano con azioni positive e , per quanti vivono un’esperienza di fede, con la preghiera e la meditazione.
Vale la pena ricordare a questo proposito la riflessione di Thich Nhat Hanh, il monaco buddhista vietnamita che ha dedicato la sua vita alla costruzione della pace e che ci ha lasciati un anno fa: “Nel protestare contro una guerra, possiamo credere di essere una persona pacifica, un vero rappresentante della pace, ma questa nostra presunzione non sempre corrisponde alla realtà. Osservando in profondità ci accorgiamo che le radici della guerra sono presenti nel nostro stile di vita privo di consapevolezza. Se noi non siamo in pace, non possiamo fare niente per la pace.”
Auguriamo per il 2023 di riuscire sempre più a condividere luce e seminare speranza intorno a noi.
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