GUERRE, TERRORISMO, DISTRUZIONI da MEMORIA CONDIVISA
SEPTEMBER 2021
GENTILISSIME/I,
" Ammiro così tanto Peaceful Tomorrows : persone coraggiose e determinate: Questo libro ci ricorda con forza che il circolo della violenza e delle vendetta può essere spezzato". MICHELE MOORE
Chi ha perso dei familiari l'11 settembre si è trovato in una posizione particolarmente difficile. Quelle morti (...) avevano assunto il ruolo di simboli, incidenti internazionali. (...) Quelle vittime sarebbero state invocate in molte occasioni, e per gli scopi più vari, da persone che non conoscevano e che con le quali spesso non erano d'accordo.
Buona parte dei familiari delle vittime hanno scelto di spegnere la televisione e la radio, per vivere in pace un dolore difficile. Ma c'è stato chi (...) ha scelto di dare un senso al proprio dolore attraverso dichiarazioni (...) contrarie a quelle che la gente si aspettava da noi.
La storia di "Peaceful Tomorrows", nata da alcune famiglie delle vittime dell' 11 settembre, è diversa da quella di altra associazione pacifista: non nasce da un'idea, ma dalla condivisione di un'esperienza. E dalla ricerca di un modo comune di capire, elaborare il lutto e trasformarlo in azione di pace.
" Non usare il nostro nome " è prima di tutto la storia del percorso umano e per dividere l'esperienza di "vittime" con le "vittime" della violenza della guerra, anche americana. Vanno in Afghanistan a incontrare i civili colpiti dalle bombe americane, in Giappone a conoscere le vittime dell' atomica, nell' Iraq che aspetta di essere colpito. Imparano a confrontarsi con chi a casa li accusa di antipatriottismo, con le altre associazioni pacifiste, con i media.
E' la storia della loro fatica, dello stupore, del progressivo radicamento in loro dell' opzione non violenta. Fino a diventare una delle associazioni che ha dato maggior forza alle iniziative contro l'occupazione dell' Iraq.
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