Se una persona cara sparisse
da un giorno all'altro,
smetteresti mai di cercarla?
Le "Madri del sabato"
cercano da anni risposte sul destino dei loro parenti
scomparsi
forzatamente negli anni '80 e '90 in Turchia. Invece di
essere ascoltate, finiscono sotto
processo.
Da oltre 28 anni,
ogni sabato,
decine di persone si riuniscono nel centro di Istanbul per chiedere giustizia
per i loro familiari scomparsi: figli, mariti, mogli, padri, fratelli e
sorelle.
Negli anni '80 e '90, infatti, centinaia di persone, inclusi
alcuni bambini, dopo essere state arrestate dalle
autorità statali,
sono sparite nel nulla. Ancora oggi non si hanno loro
notizie.
Dal 1995 le “Madri del sabato” chiedono che la verità
venga a galla. La
loro è sempre stata una protesta pacifica.
Nell’agosto 2018,
"Le Madri del sabato" si erano riunite per la settecentesima
volta di fronte al liceo
Galatasaray in Istiklal Street, quando, con una scusa, la
polizia ha chiesto loro di disperdersi. Al loro rifiuto, le autorità hanno reagito con
la forza, usando gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e proiettili di
plastica.
Quarantasei persone che erano lì,
tra cui molti parenti degli scomparsi, sono ora sotto processo per aver partecipato alla
manifestazione. Proprio oggi si terrà l’udienza alla
quale parteciperanno anche dei nostri osservatori.
Chiedere giustizia non è un reato. Le autorità turche devono
cercare i responsabili di queste sparizioni, non punire chi protesta
pacificamente.
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