UCRAINA di Paolo D'Arpini

 Ucraina: l’attacco lo lanciò la Nato otto anni fa... ma ora la Russia ha il cerino in mano






                           Vittime  civili russe nel Donbass - 

http://www.madrerussia.com/

  

  



                                                                                         Fonte: 

https://retedellereti.blogspot.com/2022/03/ucraina-lattacco-lo-lancio-la-nato-otto.html

  "Nel febbraio 2014 la Nato, che dal 1991 si era impadronita di posti chiave in Ucraina, effettuava tramite formazioni neonaziste appositamente addestrate e armate, il colpo di stato che rovesciava il presidente dell’Ucraina regolarmente eletto. Esso era orchestrato in base a una precisa strategia: attaccare le popolazioni russe di Ucraina per provocare la risposta della Russia e aprire così una profonda frattura in Europa.  Quando i russi del Donbass (bombardati da Kiev anche col fosforo bianco) si trinceravano nelle due repubbliche, iniziava contro la Russia la escalation bellica della Nato. La sosteneva la Ue, in cui 21 dei 27 paesi membri appartengono alla Nato sotto comando Usa. In questi otto anni, forze e basi Usa-Nato con capacità di attacco nucleare sono state dislocate in Europa ancora più a ridosso della Russia, ignorando i ripetuti avvertimenti di Mosca...". Ciò è uno stralcio di  quanto scrive Manlio Dinucci nella sua rubrica "L'Arte della Guerra" del 1 marzo 2022.


Certo la pazienza ha un limite, ma ho la sensazione che la mossa di Putin di avviare un'azione militare in Ucraina possa ritorcersi infine contro la Russia. Forse Putin sperava in una campagna lampo con i soldati ucraini che si arrendessero senza combattere ma così non è stato. Per non colpire i civili l'esercito russo deve affrontare una guerra di posizione e questo va a vantaggio dell'Ucraina poiché nel frattempo può lanciare una campagna di solidarietà, addirittura attraendo volontari o "terroristi" stranieri come è accaduto a suo tempo in Siria. 

Non vorrei fare la parte di Cassandra ma temo che alla fine la Russia sarà costretta a ritirarsi senza aver ottenuto risultati soddisfacenti, come accadde al tempo dell' “aiuto fraterno” offerto nel 1979  dall'URSS al governo laico dell'Afghanistan che infine si risolse in una debacle militare ed economica con ritirata ignominiosa dell'Armata Rossa nel 1989. 

Ai signori della guerra USA e UE fa comodo che la Russia si esaurisca con una campagna di posizionamento in Ucraina. Tra l'altro ho notato che la stragrande maggioranza della popolazione in Italia,  ed  in generale nel mondo occidentale, non è minimamente consapevole delle vere cause del conflitto in corso. Alla fine alla Russia non resterebbe che o aderire ad un accordo vergognoso con l'Ucraina oppure allargare il conflitto a livello mondiale... ed allora saranno cardi  amari...” 




                                                                                                                                               Paolo D'Arpini


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