VITE PARALLELE racconti e testimonianze di CHI HA VARCATO LA SOGLIA: Aria blu di Pietro Catalano

                                     


 VITE PARALLELE

racconti e testimonianze di
CHI HA VARCATO LA SOGLIA

mettere a confronto i diversi punti di vista per
SVELARE IL CARCERE,
con l'augurio che le molteplici storie personali di coloro che,
a qualunque titolo, hanno varcato la soglia del carcere, condivise,
possano essere spunto di riflessione,
arricchimento intellettuale e letterario


una iniziativa di Cascina Macondo
www.cascinamacondo.com

con il contributo dell' UBI (Unione Buddhista Italiana)
https://unionebuddhistaitaliana.it/

con il partneriato del Centro Hokuzenko di Torino
https://www.zentorino.org/

                                 




  ARIA BLU

di Pietro Catalano

 

 

Il 23 novembre del 2017 ho avuto l’opportunità di partecipare alla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, organizzata dalla Direzione e dall’Area Educativa di Regina Coeli. All’iniziativa erano presenti studenti del Liceo Classico Virgilio, dell’Università Europea di Roma e una congrua rappresentanza di detenuti dell’istituto. Tutti i presenti abbiamo potuto riflettere sulle storie umane e artistiche di tre donne illustri (Ipazia d’Alessandria, Artemisia Gentileschi, Sibilla Aleramo) che hanno dovuto difendersi dalle violenze, variamente agite, per affermare i loro valori di libertà ed emancipazione.

A margine dell’incontro, ho notato una zona limitrofa alla Sala Teatro che riportava la scritta Aria blu. Incuriosito ho chiesto e appreso dagli Educatori che L’aria blu è uno spazio polivalente situato all’interno del carcere dove i detenuti hanno l’opportunità di dedicarsi alle cosiddette attività trattamentali e di partecipare a corsi di ceramica, pittura, bricolage, scrittura creativa e culturali in genere.

Ho così immaginato che il detenuto, in tale spazio, abbia la possibilità di ripercorrere oniricamente i propri trascorsi e di riappropriarsi, attraverso la memoria, della propria umanità, dei propri sentimenti e delle proprie speranze; dimensioni queste che, al termine delle attività, tornano ad essere relegate nel “cono d’ombra” della propria irrisolta esistenza.

A tale proposito ho scritto la poesia dal titolo L’aria blu, dedicandola a tutti coloro che per vari motivi si trovano in una difficile condizione, nella speranza che possano trovare persone e istituzioni pronte ad “ascoltarli”.

 

 

L’aria blu

Regina Coeli, Roma

 

C’è una zona chiamata aria blu

in questo spazio ristretto, dove

ritrovo il colore del mare e del cielo

e il dondolare lieve di mia madre.

Adesso ho una finestra chiusa davanti

e guardo le stelle riflesse nello specchio

rotto dai sassi lanciati per fare rumore

in questo silenzio che soffoca

la memoria, perduta nei giorni uguali

a ubbidire alla conta della sera.

Nell’aria blu respiro ancora l’odore

di zagara e gelsomino, sento il frinire

dei grilli e danzo a piedi nudi

nell’erba bagnata dalla brina del mattino.

Passi cadenzati e tintinnio di chiavi

annunciano la fine del viaggio,

il fischio del treno è un ricordo lontano,

il rumore secco della porta di ferro

chiude il giorno delle notti a venire.

                 

 VEDI ANCHE:

https://www.senzafine.info/2021/02/vite-parallele-racconti-e-testimonianze_25.html

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