MARIA ALTOMARE SARDELLA recensisce LE MIE LETTERE NEL TUO RICORDO SONO DIVENTATE RACCONTI di Zargar&Zargar


MARIA ALTOMARE SARDELLA legge 

LE MIE LETTERE NEL TUO RICORDO SONO DIVENTATE RACCONTI” 

di Zargar e Rusca Zargar

“Un pacco di lettere di carta a righe, ingiallite dal tempo, legate insieme a un quaderno dalla copertina nera.” Pag. 4.  Un pacchetto di lettere, appunto, un carteggio, conservato con cura in una cassapanca e poi dimenticato, è ciò che attira l’attenzione di Ernesto, quando si reca in soffitta per riordinare. Sono state scritte da Nicoletta, sua moglie, quando era appena adolescente e frequentava i primi anni della scuola superiore, e da un suo amico, Nazir, un coetaneo indiano. Ernesto non resiste alla curiosità e comincia a leggere: è l’occasione per conoscere sua moglie indietro nel tempo, quando lui ancora non condivideva la vita con lei. La prima lettera è datata 16 novembre 1970, Nicoletta viveva in Liguria e desiderava conoscere il mondo al di là dei confini della sua città. Quale occasione migliore per farlo se non attraverso gli occhi di un amico di penna, proposto dalla sua insegnante di lettere. Nazir scrive in un italiano incerto ma col cuore in mano, con sensibilità. I due ragazzi si raccontano ciò che vedono intorno a loro, gli episodi della loro quotidianità e si scambiano opinioni su questioni importanti come la povertà, il razzismo, le differenze di genere. Man mano che passano gli anni e si evolvono come persone, muta la loro sensibilità e si interrogano su questioni etiche. Nazir vorrebbe diventare medico, Nicoletta sogna di insegnare e fare la scrittrice. Ernesto continua a leggere avidamente, vorrebbe sapere se Nazir ha realizzato il suo sogno, ma le lettere si interrompono il 17 giugno 1973 quando Nicoletta sta per dare gli esami di maturità. Che ne è stato di Nazir? A questo punto, comincia una nuova avventura che condurrà Ernesto e Nicoletta alla ricerca dell’amico perduto. Lo avranno ritrovato? ... Il libro è corredato di bellissime fotografie  in bianco e nero che ritraggono i luoghi di Nazir e quelli della città di Nicoletta quando era una ragazza. Dal tutto emerge una sensazione di freschezza, quella di due cuori giovani che credono nell’amicizia al di là della longitudine o latitudine in cui si vive, al di là dei cibi che si mangiano, degli abiti che si indossano e del credo che si professa.  È una buona lettura che abbatte molti stereotipi e pregiudizi e lo fa senza discorsi roboanti, ma con la semplicità disarmante di due penne adolescenziali. Consigliabile a tutti.  

VEDI ANCHE:

https://www.senzafine.info/2021/01/le-mie-lettere-nel-tuo-ricordo-sono.html

https://www.senzafine.info/2021/01/oriente-e-occidente-negli-anni-70-del.html

IMPRESSIONI DI LETTURA di DANILA OPPIO: Le mie lettere nel tuo ricordo sono diventate racconti (senzafine.info)

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