POESIA D'AMORE di Alessandro Monticelli (1)
ARTEMISIA
Mi inchino davanti al tuo corpo nudo come
può fare solo un servitore
di fronte al suo signore.
Mi inchino perché sei speranza.
Poiché tu conterai più del mio essere e
del mio essere stato.
Tu, che sarai una domanda in meno e una
risposta in più.
Mi inchino a te in quanto figlio non
importa di quale padre o madre
ma figlio di questo mondo figlio che porti
pace.
La luce delle stelle impiega anni a
giungere fino a noi
così guardiamo il cielo come era in
passato.
Ma oggi in questa stanza Io osservo la
luce dei tuoi occhi
e vedo ciò che ancora deve accadere.
Così ti scoprirò poco a poco come mosaico
antico che svela il suo nuovo splendore.
E come ti ho affidato all'acqua della vita
piccola pietra grezza
dopo lunghi mesi di attesa il mare ti ha
restituito
come gioiello prezioso smussato e levigato
opera di antico ed esperto artigiano.
Io scaverò la terra fino a dopo la morte
per scoprire il tuo corpo d'oro e di luce
e prima di lasciarti mi nasconderò a
guardarti danzare ed ascoltarti cantare e poi ridere
e continuare a sognarti bella da vivere.
Ma oggi portami lontano sopra e sotto il
mare portami lontano fammi naufragare.
Tu che venisti alla luce, dalla luce.
E dopo mille anni così come dopo un giorno di nuovo ti chiamerò amore.
VEDI ANCHE:
https://www.senzafine.info/2021/02/una-poesia-di-alessandro-monticelli.html
https://www.senzafine.info/2021/01/una-poesia-di-alessandro-monticelli.htm
Commenti
Posta un commento