SACRALITA' DELLA NATURA E SPIRITUALITA' NATURALE di Paolo D'Arpini
Sacralità della natura e
spiritualità naturale…
Vorrei solo confermare che io uso il termine spiritualità laica, per indicare la sacralità della vita in senso naturalistico, non essendocene altri disponibili. L’ecologia profonda nasce dalla considerazione di questa sacralità, nel senso più antico del nome, quello anche usato nell’antichità matristica per individuare la “presenza viva” nella materia, in forma di Coscienza.
Gli stessi pagani usavano il termine “spiritus loci” per definire l’anima del luogo e non solo del luogo in quanto territorio ma pure dei boschi, dei fiumi, degli animali, etc. Io stesso non saprei che altro nome dare a quella “presenza” e siccome il nome originario è “spirito” credo sia più che giusto usare la parola antica piuttosto che cercarne una nuova, come purtroppo hanno fatto i “bioregionalisti” nordamericani rispetto al più antico “panteismo” (tutto è Dio/Dea). Il maluso del termine “spirito” accreditabile alle religioni patriarcali (giudaismo, cristianesimo, islam) non è ragione sufficiente per rinunciarvi, anzi dobbiamo denunciare l’ipocrisia religiosa che addirittura ed inoltre definisce “laico” un credente di una religione che non è “ordinato” nel sacerdozio, mentre sappiamoi benissimo che il significato originario di “laico” è “al di fuori di ogni contesto e struttura politica e religiosa”.
Questo discorso potrebbe proseguire all’infinito, inseguendo possibili dettagli, ma vale la pena? Non è meglio ed “ecologicamente” preferibile vivere in comunione con la “presenza” piuttosto che fare discussioni di lana caprina sui termini politicamente corretti secondo il concetto di "copyright"?
Non voglio disquisire sul “sesso degli angeli”.
Ripetutamente ho spiegato che il significato che io do alla parola “spirito” è quello più remoto e genuino di “intelligenza/coscienza”, la stessa definita Es nella psicologia transpersonale. Possiamo chiamarla “essenza sottile” della materia… da cui si evince che non può esserci separazione fra la materia e lo spirito. Come può esserci separazione fra la rosa ed il suo profumo? Fra l’umidità e l’acqua? Tra il fuoco e la sua capacità di emettere luce e calore?
Paolo D’Arpini – spiritolaico@gmail.com
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