LA PREGHIERA ISLAMICA E IL RISPETTO PER LA DONNA

 Considerazioni a margine della trasmissione Dritto e Rovescio del 14 aprile


La preghiera islamica e il rispetto per la donna



Durante la trasmissione del 14 aprile “Dritto e Rovescio” di Rete 4, sono stati sollevati alcuni problemi che riguardano le Comunità Islamiche in Italia.

Era presente in studio il Presidente della Comunità savonese e referente UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia) per la Liguria, dottor Zahoor Ahmad Zargar.

Tutti sappiamo che il primo obiettivo di una trasmissione televisiva delle tivù private (ma ormai anche della RAI) è fare ascolto perché così ha una buona raccolta pubblicitaria, cioè un forte guadagno.

Come si fa a fare ascolto? Di solito, sollevando qualche piccolo scandalo e invitando in studio, in un piccolo match, favorevoli e contrari.

Così è avvenuto in tale trasmissione utilizzando una notizia di giornale che parlava di “recinto” in cui erano rinchiuse le donne durante la preghiera di fine del Ramadan. (https://www.today.it/politica/donne-recinto-ramadan.html)

In effetti, tale foto ci genera molta tristezza. In Italia, non si possono avere moschee decorose anche per la mancanza di un’Intesa tra Stato italiano e Islam, patto che invece è stato stretto, oltre che con il Cristianesimo, con religioni minoritarie. Quando c’è, come in questo caso, una delle due Feste importanti dell’Islam e si presume che mille e più persone si recheranno alla preghiera, non potendo accogliere tanta gente in un sottoscala o in un negozio sfitto adibito a moschea, si chiede al Comune uno spazio pubblico per il tempo necessario. A Savona, ad esempio, si è ottenuta un’enorme palestra e, altre volte, un grande giardino.

Sicuramente tutti avranno visto almeno una volta in televisione la preghiera islamica. Prima di tutto i musulmani e anche le musulmane si devono affiancare in righe orientate verso La Mecca, spalla a spalla. Questo simboleggia che tutti sono uguali davanti a Dio, non ci sono re o sudditi, davanti a Dio si è semplicemente figli/e.

La preghiera comporta che più volte ci si prostri fino ad arrivare a inginocchiarsi e mettere la fronte a terra.

È evidente che le donne devono essere posizionate dietro gli uomini o, se in moschea, in un’altra sala di preghiera. Non ci vuole molta fatica a comprendere che non si tratti di segregazione ma di rispetto perché la parte posteriore seppur coperta del corpo femminile attirerebbe senz’altro l’attenzione degli uomini distraendoli dalla preghiera. Come ha detto una giovane universitaria musulmana durante la discussione, una giovane e bella ragazza, avere gli occhi degli uomini addosso la disturberebbe.

Dante andava in chiesa per vedere la sua amata Beatrice, infatti, ne era distratto. Poi, sarà proprio per intercessione di Beatrice ormai in Paradiso che egli uscirà dalla selva oscura e si concentrerà, invece, sulla salvezza eterna.

Stiamo parlando, infatti, di preghiera, cioé di un momento intimo e profondo di unione dello spirito con l’Assoluto e non di una sfilata di moda anche se le donne musulmane, spesso bellissime, indossano gli abiti della festa.

Durante la trasmissione televisiva, Zargar, che è mio marito, ha cercato di far capire questa realtà che nulla ha a che vedere con i diritti delle donne. Anzi, l’Islam, nel Seicento dopo Cristo, è stato la prima e unica religione che ha considerato la donna capace di avere proprietà e di gestirle in modo indipendente, cioé di avere diritti legali. La stessa Khadija, moglie del Profeta, era una donna d’affari di successo e controllava una delle rotte commerciali carovaniere più importanti del suo paese.

In Italia, noi abbiamo avuto per la prima volta un Presidente del Consiglio donna e non abbiamo mai avuto un Presidente della Repubblica al femminile a differenza di vari stati con popolazione musulmana che vantano donne come capi di stato e di governo.

Questo non significa affatto che la situazione della donna sia rosea nel mondo nonostante le lotte del femminismo occidentale e dell’esistenza di un importante femminismo islamico (.https://www.huffingtonpost.it/cultura/2024/04/15/news/karima_moual_islam_foto_roma_donne_uomini_femminismo_musulmano-15645169/)

La donna, specie delle classi meno abbienti, è ancora considerata inferiore quasi dappertutto. Se non lavora, non è autosufficiente e quindi non può prendere decisioni libere, se non studia non può neppure comprendere che cosa significhi la libertà.

L’Islam, invece, fin dal Seicento d.C., considera la ricerca e l'acquisizione della conoscenza come un dovere per ogni uomo e ogni donna e il primo comando rivelato al Profeta Muhammad (pbsl) che era analfabeta fu proprio: "Iqra!" (Leggi!). L’Islam raccomanda anche di insegnare agli altri quello che si sa.

Gli immigrati fuggono dal loro paese in cerca di una vita migliore, spesso non hanno cultura e addirittura possono persino non conoscere correttamente la loro stessa religione.

Per dare un’esistenza dignitosa e consapevole a loro e alle loro famiglie, quindi, noi dobbiamo aiutarli a imparare la nostra lingua e a frequentare la scuola.

Così il loro cammino di integrazione e di emancipazione sarà più breve.


Renata Rusca Zargar


Stralcio Video della trasmissione

https://www.facebook.com/zazargar/videos/957983205768503


https://www.facebook.com/photo/?fbid=457508659959832&set=pcb.457508716626493


https://www.facebook.com/profile.php?id=100063702953028



PUBBLICATO:


https://www.lanuovasavona.it/2024/04/16/leggi-notizia/argomenti/lettere-alla-nuova/articolo/la-preghiera-islamica-e-il-rispetto-per-la-donna.html


VEDI ANCHE:


https://www.senzafine.info/2024/04/dritto-e-rovescio.html




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"Quando soffia il vento del ricordo, / il sonno va via dalla testa / e il cuore balza alla gola. [...]"

"Sussurrava intorno un’aria così sottile / che svegliava i desideri del cuore, / il vento trascinava via la mia sciarpa / e pareva accarezzare la sua pelle.[...]"

“Dio mio, / perdono / di non visti peccati / mentre il mio giovane corpo / privo di fioritura / è legato con tubi / -radiazioni-chemioterapia- / torture-dolore-sofferenza-[...]".

"Scene di crudeltà massacri spari / bombe fuoco urla pianti / Poi un lungo silenzio.../ L’uomo ha dimenticato che anche lui / era un bambino![...]"
Un ventennio di pensieri di amore e spiritualità.




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