ESCI DALL'INDIFFERENZA di Maria Altomare Sardella
MARIA ALTOMARE SARDELLA
ESCI DALL’INDIFFERENZA!
ATTO UNICO
SINOSSI
Al termine di una lunga pandemia, in un condominio brianzolo, tutti sanno che uno di loro picchia sistematicamente la moglie. Vorrebbero intervenire ma non sanno come. La condomina più anziana non ne può più e informa l’amministratrice, la quale convoca un’assemblea straordinaria per trovare insieme una soluzione. Durante l’assemblea si ride, si scherza e si fanno discorsi seri. Emerge anche che i due condòmini più giovani si amano ma che non riescono a dirselo. Riusciranno i Nostri ad aprire la porta chiusa di un appartamento dove avvengono atti di violenza? Riusciranno a convincere due innamorati a non avere paura dell’amore e a dichiararsi? Una volta tanto in un condominio non si litiga ma si uniscono le forze per aiutare due coppie in difficoltà.
La pièce pone l’accento non solo sulla violenza di genere, ma anche sulla violenza in generale; mette sotto i riflettori l’aggressore piuttosto che la donna offesa e indica nell’azione congiunta di uomini e donne la possibilità di vittoria dell’intelligenza e della civiltà contro la barbarie.
TRAILER – Tre sequenze dall’atto unico “ESCI DALL’INDIFFERENZA!” di MARIA ALTOMARE SARDELLA.
Nel condominio tutti sanno.
GIULIO OCCHINI - (Stringendosi nella giacca), comincia a fare freschetto. E poi cos’è questa stravaganza di convocarci in giardino? Siamo a metà marzo, non è Ferragosto. Non dobbiamo mica fare un barbecue?! Speriamo di sbrigarci presto, almeno. La Giordano mi sembra sempre più strampalata. Questa donna vive su un altro pianeta. Il pianeta di chi se ne frega dei problemi altrui ché tanto lei sta comoda!
LUIGIA PERETTI – Sei troppo duro.
GIULIO OCCHINI - Figurati!
LUIGIA PERETTI - La Giordano ci convoca in giardino per una questione igienica così non dobbiamo mettere le mascherine e ci possiamo guardare in faccia.
GIULIO OCCHINI - Qualche faccia io farei a meno di vederla, se posso essere sincero.
LUIGIA PERETTI - A chi lo dici! (Abbassando la voce), avete sentito stanotte?
GIULIO OCCHINI – (Abbassando la voce di rimando), stanotte? No.
LUIGIA PERETTI – Tu e Giuseppina abitate sul retro. Certo, non potete sentire, meglio così. E’ uno strazio.
GIULIO OCCHINI – Ancora quella storia?
LUIGIA PERETTI – Ancora? Capita sempre più spesso. Sento il pianto della Francesca. Soffocato, ma lo sento. E poi, il mattino, fa una pena!
GIULIO OCCHINI – L’ho vista. La settimana scorsa l’ho incrociata. Occhiali scuri, foulard sceso sulla fronte.
LUIGIA PERETTI – Ha un bel ripassarsi la faccia col fondotinta e portare gli occhiali scuri, i lividi si vedono. Sembrano schiaffoni dati in faccia apposta, in modo che gli altri vedano.
GIULIO OCCHINI – La Giuseppina dice che non è solo una faccenda fra loro due, vuole umiliarla anche davanti agli altri, questo mascalzone!
LUIGIA PERETTI – Lo penso anch’io. Vuole che la sua supremazia su di lei si veda! Sua moglie non è un essere umano di dignità pari alla sua! E’ un bene di consumo da poter bistrattare come gli gira la fantasia! In questo consiste il suo godimento.
GIULIO OCCHINI – Certe volte, credimi, mi vergogno di essere un uomo. Ma bisogna dire che lei subisce, non fa nulla per sottrarsi! Almeno così sembra.
Michela parla del sentimento che sta nascendo fra lei e Marco.
ROBERTO MIANI – Non è da sottovalutare il signor Marco, neh!
MICHELA LA FONTE – Ancora una volta sono d’accordo, Roberto! Il fare calmo e pacifico di Marco non è segno di sottomissione. Anzi!
GIULIO OCCHINI – Che avvocata appassionata saresti!
ROBERTO MIANI – Solo perché sta parlando del signor Marco, neh!
MICHELA LA FONTE - (Alla Peretti, ignorando il Miani), verrà oggi il Marco?
LUIGIA PERETTI – Non manca mai quando ci sei tu. Verrà anche questa volta. A proposito, si è deciso il Marco?
ROBERTO MIANI – Non si dica poi che l’impiccione sono solo io! (Gli altri lo ignorano).
MICHELA LA FONTE – Se il Marco si è deciso? Non ancora. Temporeggia.
GIULIO OCCHINI – Che ti fa il filo, si vede da lontano.
MICHELA LA FONTE – Non passa giorno che non mi viene a bussare per qualche motivo.
LUIGIA PERETTI – Per quali motivi? Se posso … (Il Miani gesticola come per dire ‘che dicevo?’).
MICHELA LA FONTE - Una volta mi porta un libro. Un’altra mi regala della frutta, dicendo di averne comprata troppa. A volte mi porta un trancio di pizza. A volte mi vuole far leggere un articolo.
GIULIO OCCHINI – Ma …
MICHELA LA FONTE – Ma poi finisce lì.
LUIGIA PERETTI – E fiori? Fiori non te ne regala?
MICHELA LA FONTE – Piantine in vaso.
GIULIO OCCHINI – Piantine in vaso?
MICHELA LA FONTE - Maggiorana, rosmarino, persino prezzemolo e basilico.
ROBERTO MIANI – Buono il basilico! Il signor Nicolini ha un gran senso pratico.
LUIGIA PERETTI – Fiori recisi?
MICHELA LA FONTE – Mai. Forse gli sembrano troppo impegnativi. Però non passa sera senza che mi mandi un messaggio per darmi la buonanotte.
ROBERTO MIANI – E che cosa scrive?
MICHELA LA FONTE – Roberto, non sono affari suoi!
ROBERTO MIANI – Scusi tanto! Se però ad impicciarsi è la signora Peretti, lei non dice niente. Mi devo offendere? Non è discriminazione di genere, questa?
LUIGIA PERETTI – Roberto! …
ROBERTO MIANI – Ok!
GIULIO OCCHINI – (Alla La Fonte), ma …
MICHELA LA FONTE - Ma non si decide.
GIULIA PERETTI – A te piace?
MICHELA LA FONTE – Non si vede?
LUIGIA PERETTI – E allora che aspetti? Incoraggialo, Michela! Voi ragazze moderne! Fate tanti discorsi sulla vostra autonomia! Dirigete banche, guidate moto! Ma poi non sapete prendere l’iniziativa con un uomo! Ai tempi miei, io me lo sarei già! …
ROBERTO MIANI – Continui, signora Peretti! Sono molto interessato. Cosa avrebbe fatto lei ai tempi suoi?
LUIGIA PERETTI – Ma insomma, Roberto!
ROBERTO MIANI – D’accordo, torno a potare la siepe!
LUIGIA PERETTI – Ecco, bravo, torni a potare la siepe! (Alla La Fonte), che aspetti? Prendi il Marco per la cravatta e portatelo a … a …
ROBERTO MIANI – A …
LUIGIA PERETTI - A cena!
ROBERTO MIANI – Giusto! A cena! Per un attimo avevo pensato … ad altro! (Le signore scuotono la testa bonariamente come per dire ‘impossibile liberarsi di questo rompiscatole’).
GIULIO OCCHINI – A me piace il Marco. Pensa, prima di muovere le mani! Bisogna pensare prima di muovere le mani. Soprattutto di questi tempi. Come niente si viene accusati di stupro.
MICHELA LA FONTE – Pensa troppo.
GIULIO OCCHINI – Voi donne non siete mai contente! Scusate la sincerità. Hanno torto quando dicono di voi che siete dei casini?
ROBERTO MIANI – Forse no, ma sono deliziose così.
MICHELA LA FONTE – Grazie, Roberto, lei è gentile!
ROBERTO MIANI – Di nulla, dottoressa La Fonte, ne sono convinto!
LUIGIA PERETTI – Ma lui l’ha capito che tu ne sei innamorata? Tu gliel’hai fatto capire?
MICHELA LA FONTE – Luigia, un uomo lo capisce quando può farsi avanti. Marco è intelligente. E’ sensibile. E’ colto. E’ sicuro di sé …
LUIGIA PERETTI – E’, è , è , è lui!
MICHELA LA FONTE – Eh, sì!
GIULIO OCCHINI – Ne sei cotta!
ROBERTO MIANI – Arrostita!
MICHELA LA FONTE – Ma voglio che sia lui a fare il primo passo!
GIULIO OCCHINI – Come da tradizione.
LUIGIA PERETTI - Voi ragazze di oggi siete una delusione.
ROBERTO MIANI – Lo dico anch’io, neh!
MICHELA LA FONTE – Roberto?! Continui a fare il suo lavoro! Mi sa che s’impiccia un po’ troppo! Vero, Roberto?
GIULIO OCCHINI – Posa le cesoie e vieni qui a chiacchierare con noi, Miani!
ROBERTO MIANI – Ma no! Continuo col mio lavoro, signor Occhini. Siete voi quelli sfaccendati, mica io, neh!
MICHELA LA FONTE – Se mi vuole, il Marco deve prendersi le sue responsabilità. Non tutte le tradizioni devono essere sovvertite. Deve dimostrarmi di essere innamorato. Andrei in capo al mondo per lui, ma lui deve dimostrarmi di sapere ciò che vuole.
ROBERTO MIANI – Cioè deve fare l’uomo!
GIULIO OCCHINI – Ben detto! Non puoi essere tu a togliergli le castagne dal fuoco! (Garbatamente ironico), il Marco si deve comportare da uomo! E tu da donna!
LUIGIA PERETTI – Non è uno scherzo, Giulio!
GIULIO OCCHINI – Non sto scherzando!
ROBERTO MIANI – Per dirindindina! Non sono cose su cui si Scherza, queste!
Gino, responsabile di violenza domestica, si interroga.
GINO LANDRI – Cosa significa un vero uomo? Chi è un vero uomo?
GIULIO OCCHINI – Comincia a piacermi questa conversazione. Forse non ho perso tempo a venire qui questo pomeriggio.
MARCO NICOLINI – Un vero uomo, come la penso io, è un uomo sicuro di sé. Con una concezione talmente alta di se stesso che non può volere nemmeno sfiorare una donna che non lo desidera a sua volta. Come si fa a stare con una che ti dice di no! Ogni cosa in me si ribella.
GINO LANDRI – Anche se è tua moglie? Lo dico così per dire. Tu sei uno scrittore, ci rifletti su queste faccende. Ne sai più di noi.
GIULIO OCCHINI - Certo. A maggior ragione, dico io, una moglie la devi rispettare. La devi rispettare soprattutto se è tua moglie o la tua compagna di una vita!
ROBERTO MIANI – Se un uomo deve picchiare una donna per poter stare con lei, vuol dire che non ne può avere altre. Quell’uomo di se stesso pensa che non vale niente.
GIULIO OCCHINI - Quell’uomo di se stesso non ha nessuna considerazione. Già! (Miani gesticola con le mani per dire che quell’uomo è a livello di sottosuolo).
MARCO NICOLINI - Mi viene la nausea a pensare che si possa fare diversamente!
MICHELA LA FONTE – (Alzandosi in piedi, al Nicolini), non ho sbagliato a innamorarmi di te!
Da “ESCI DALL’INDIFFERENZA!”
di MARIA ALTOMARE SARDELLA
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