UNA QUARESIMA DI POLVERE NEL SAHEL di Padre Mauro Armanino
Una quaresima di polvere nel Sahel
di Padre Mauro Armanino
Lei, la polvere del deserto, è tornata a Niamey in questi giorni. Lei, la polvere, non ci abbandona mai perché di polvere siamo fatti e il prossimo inizio della quaresima ce lo presenta con crudezza. Ricorda che sei polvere di cenere e alla polvere tornerai. Nel Sahel, anche volendo, non possiamo evitarlo affatto. Di polvere è il colpo di stato del passato 26 luglio, di polvere le frontiere che portano al mare, di polvere le tante scuole chiuse nelle zone rurali nei tre Paesi che hanno scelto di fare fronte comune contro la piovra battezzata ‘terrorista’ in mancanza di nomi più appropriati.
Lei, la polvere del deserto, si trova dappertutto e non sempre gli occhi ne sono consapevoli. Difficile infatti vedere con limpidezza il volto dell’altro come costituito dalla stessa nostra polvere. Le parole sono impolverate e vogliono sembrare magicamente risuonare come nuove. La sovranità al popolo e per il popolo sembra dimenticare che solo i poveri, abbandonati al loro quotidiano silenzio, possiedono la chiave perduta della verità. La giunta militare, il presidente tenuto prigioniero da sei mesi, il nuovo governo che cerca alleanze improbabili con russi, turchi e iraniani dalla polvere sono attraversati.
Lei, la polvere del deserto, compra le armi che, credono, potranno sbarazzare la zona delle Tre Frontiere, dai gruppi armati che si confondono con banditi, criminali e fanatici con armi e motociclette. Il realtà i giochi si fanno altrove e solo la polvere che il vento trasporta a suo piacimento, confonde le piste e i piani dei potenti. I nostri popoli vivono una quaresima permanente perché il deserto da attraversare sembra spostarsi assieme al popolo. La colonna di fuoco di notte e la nube di giorno sono impolverati e la stessa manna, prima portata dalle agenzie umanitarie, si è fatta rara e l’acqua della roccia scende come polvere.
Lei, la polvere del deserto, trova nel Sahel fragili e forti comunità cristiane portate dal vento che della polvere si ammanta come un re. Si mettono all’ascolto di un Dio che tace e di una Parola scritta sulla sabbia che giace, precaria, al bordo delle strade. La via crucis del venerdì è quotidiana col lavoro preso in ostaggio. L’affitto delle case reso impraticabile da un’economia agonizzante. Le attese di un futuro differente sembrano miraggi che la polvere antica offusca di novità. Quanto alla Terra Promessa, anch’essa di polvere, si trova solo negli occhi dei bambini che, ogni giorno, inventano un mondo senza guerre da combattere.
Mauro Armanino
Niamey, febbraio 2024
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