Una stimata famiglia di negazionisti Provengo da una stimata famiglia che non ha mai accettato l'invecchiamento. Mia madre a novant'anni si definiva "giovincella matura". Mio padre, che aveva avuto una gioventù da calciatore con i sogni spezzati dalla guerra, ci mostrava con orgoglio una sua fotografia appesa in casa della nonna in pantaloncini e maglietta con il pi e de appoggiato sul pallone. Ogni volta, ci fa ceva notare quanto avesse le gambe belle (da calciatore) . Anche quando, poverino, ormai malato, scheletrico, era prigioniero in un letto di ospedale, sosteneva che le infermiere apprezzassero le sue gambe. “Sono uno sportivo, io!” ribadiva, alludendo al fatto che fosse un fanatico appassionato tifoso di calcio. Io, negata per la ginnastica di scuola , invece, cadevo dall’asse di equilibrio e somigliavo parecchio a un elefante negli esercizi con i cerchi (una ridicola moda dei tempi) . Ma non solo! Durante le orribili partite di pallavolo
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