PARCO NAZIONALE DI PORTOFINO

 

Salviamo l'allargamento del parco nazionale di Portofino, no ad un mini parco Nazionale




Perché sì al Parco Nazionale di Portofino?

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A seguito dei cambiamenti climatici in atto l’Europa ha riconosciuto con la recente approvazione della nuova strategia per il 2030, che l’umanità ha necessità di più natura: per questo prevede, tra le altre cose, nella propria Strategia per il 2030 non solo il ripristino degli habitat e degli ambienti urbani degradati, la creazione di parchi urbani all’interno delle città, ma altresì l’aumento delle aree protette ad almeno il 30% di ogni nazione con un investimento economico enorme per raggiungere tali obbiettivi di decine di miliardi di Euro.

All’interno di tale contesto, si svolge la battaglia per l’istituzione del Parco Nazionale di Portofino previsto dalla legge sin dal 2017, legge mai attuata per precisa scelta di politica regionale.           

L’attuale perimetrazione provvisorio del Parco è il frutto di studi scientifici effettuati da ISPRA, l’istituto statale deputato a fornire i pareri tecnici in materia ambientale. 

Tralasciando le regioni di natura ecosistemica relativa all’importanza dell’inclusione nell’area protetta della zona di crinale che comprende tre SIC quali Rio Tuia (Rapallo Zoagli) e lecceta di (chiavari) i vantaggi del parco sono i seguenti:

Migliora la qualità di vita dei residenti
Il Parco migliora la qualità della vita dei residenti, non il contrario.

Nel parco infatti è possibile raccogliere i funghi, pescare, fare legna, ricostruire i muretti a secco, manutenere e ristrutturare le proprie abitazioni, costruire nuovi manufatti edilizi, se relativi allo svolgimento della attività agricola.

A regime il parco sarà suddiviso in quattro aree contraddistinte da diversi gradi di tutela: dalle aree più selvagge a quelle abitate.                                                                                                                                                                                                Sarà possibile accedere anche da parte dei privati residenti a finanziamenti erogati direttamente da Parco Nazionale sia per quanto riguarda le attività di miglioramento ambientale ed urbano sia per le attività economiche ed artigianali compatibili con le finalità del Parco.                                                                              Infatti, dal 2019 i parchi nazionali sono diventati ZEA (Zone economiche ambientali) nelle quali sono previste forme di sostegno alle imprese locali: i parchi nazionali sono diventati veri laboratori di sperimentazione per promuovere l’economia circolare, l’uso delle energie rinnovabili e favorire la coesione sociale e la cura del territorio.

Crea nuove imprese e posti di lavoro qualificati e ben retribuiti.
Nuovi posti di lavoro non solo all’interno del Parco ma soprattutto legati allo sviluppo dell’economia circolare all’interno del Parco, incentivando lo sviluppo delle attività produttive agro-silvo-pastorali e agrituristiche e di attività connesse.

Aumenta la coesione sociale ed identitaria degli Enti Locali e delle relative popolazioni.

Fare parte di un Parco Nazionale crea sistema tra gli Enti locali che vi fanno parte: una coesione territoriale e sociale ed una identità di obbiettivi che rende le amministrazioni che fanno parte del Parco più efficienti a gestire progetti di sviluppo di interesse comune per le proprie popolazioni residenti.

Nuovi flussi turistici e sviluppo del relativo indotto 
L’entrata di territori - oggi ai margini quali ad esempio i nuclei frazionali - all’interno del Parco porterà alla scoperta e alla valorizzazione di tali zone attraverso la rete sentieristica del parco con ulteriori possibilità di sviluppo economico di tali zone.

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