NON SAPERE

 Preferisco non sapere…  


È facile supporre, anche se ne avremo la certezza solo più avanti, che siamo entrati in una fase di ‘mutamento di paradigma’ su vasta scala. Presupposti fondamentali, come perfino il distinguo socialmente basilare tra i due sessi, uomini e donne, vacillano e una macchina ben oliata come la finanza internazionale inizia a mostrare crepe evidenti. Può darsi che la pandemia COVID verrà un giorno considerata il colpo di grazia, come pure il ritorno dopo tanti anni della minaccia atomica.

Comunque sia, la coincidenza di tanti elementi nefasti alimenta la convinzione che si stia chiudendo una lunga e complessivamente piacevole epoca d’oro. In queste circostanze, non sarebbe una sorpresa se la reazione del grande pubblico—la massa che sente di dover solo subire gli eventi—fosse quella di volerne sapere il meno possibile.

È esattamente ciò che – anche grazie alla veloce avanzata delle nuove tecnologie di comunicazione – sta succedendo ora. Uno studio del Reuters Institute dell’Università di Oxford — il Digital News Report 2022, basato su dati raccolti in 46 mercati distribuiti su sei continenti — rivela infatti che una parte ormai molto consistente e in crescita della popolazione mondiale sceglie deliberatamente di evitare di seguire le notizie, soprattutto perché 'rovinano il buon umore'. Negli ultimi 5 anni gli 'obiettori' ai notiziari sono arrivati al 54% della popolazione in Brasile e al 46% nel Regno Unito.

L’effetto di tutto ciò sulla ‘classica’ stampa convenzionale è evidente, come nel caso de Il Sole 24 Ore, fino a tempi relativamente recenti un’istituzione unica, il maggiore giornale economico d’Europa, con una circolazione superiore a quella del Financial Times inglese. Finiva sulla scrivania di ogni dirigente d’azienda in Italia. Che fine ha fatto oggi? Ha dovuto abbandonare la fastosa sede di Via Monte Rosa a Milano, progettata da Renzo Piano, per trasferirsi in uffici anonimi dell’Urban Cube alla Bicocca: a ‘inculandia’ secondo un frequentatore. Lì il giornale sopravvive con le unghie e con i denti.

Ad oggi, secondo lo studio Reuters (qui), la testata giornalistica più letta del Belpaese dovrebbe essere ‘Fanpage’, registrata nel 2011 partendo da una pagina Facebook e ormai composta da una redazione indipendente di 60 giornalisti/collaboratori. È leggera, popolare, parecchio orientata alla cronaca nera e al ‘celebrity gossip’, ma dà le notizie e non è fatta male—anche se non è certo una testata di ‘approfondimento’.

I tempi cambiano, e non sempre a un ritmo graduale. Chiudere gli occhi davanti a questi stravolgimenti è molto umano e forse, in fondo, una reazione ragionevole all’eccesso di novità—di cui troppe sgradite. “Wake me when it’s over”, si dice in inglese, ‘svegliatemi quando è finita…’

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Nota Diplomatica esce con il sostegno di: iCorporate, MSC Cruises, Class Editori e Telecom Italia Sparkle

© Copyright 2022 James Douglas Hansen

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Questo libro è dedicato a tutti quelli che desiderano imparare a pescare con la canna fissa e ottenere qualche buon risultato. Le mie ricette e i miei segreti, come le esche e la pastura artigianale economica infallibile, ad esempio, sono utili anche a chi non è principiante ma vuole migliorare e raggiungere un pescato soddisfacente. Io ho un’esperienza più che quarantennale di tutti i tipi di pesca sportiva, seguo le ultime novità, leggo, sperimento. Per questo posso dare molti suggerimenti e informazioni. Nel testo, tratto quindi di lenze, galleggianti, tarature e concludo con i nodi. Cioè, con tutto quello che serve sapere per pescare con la canna fissa. La canna fissa è la base di tutto, chi si approccia alla pesca utilizzando la fissa anzitutto incomincia a farsi esperienza con un'attrezzatura più contenuta e, senza spendere molto, inizia a capire cosa gli potrebbe interessare per il futuro, ovvero magari di approfondire qualche altra tecnica. Diciamo che è la scuola base, anche a livello manuale il fatto di saper gestire canne di 7/9 metri, rende più facile l'approccio con altre tecniche come, ad esempio, la bolognese che molto le assomiglia. Il fatto di saper gestire un pesce solo con l'ausilio di una canna senza l'uso di un mulinello che con la frizione ammortizza le fughe, la dice lunga! Insomma, è la base di tutte le pesche.
Ho inserito, poi, un'appendice che riguarda
 un'antica pesca tradizionale caprese delle occhiate. Le pagine, infine, sono arricchite da foto di sorprendenti pescate. Mi potete trovare su YouTube e sul blog SenzaFine. Ma soprattutto mi potete trovare a pescare dove spero di incontrare tutti voi. Vi farò la dedica personale sul libro.



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