L'EVOLUZIONE E' SENZA TEMPO... di Paolo D'Arpini
Dopo aver toccato il fondo sentiamo il richiamo sostanziale della coscienza che – come da sua natura – si pone a emendare ciò che è disdicevole per la crescita del nostro carattere.
La capacità evolutiva è la capacità di rialzarsi dopo ogni caduta; rappresenta anche ogni inversione di rotta, l’autocritica, la conoscenza di sé: si voltano le spalle alla confusione dell’esteriorità (l’apparire, la ricchezza, il consumismo, ecc.) e si scorge il divino nel profondo dell’anima, ovvero l’Uno, o il Sé.
La suddetta visione, nella fase che stiamo vivendo, è ancora in stato germinale ma possiede già un valore intrinseco rispetto agli oggetti esteriori: l’Uno è la nostra vera natura e troviamo l’identità con Esso nella forza evolutiva che si compie nell’esistenza.
In questa epoca materialista viviamo in un mondo dove, nella penombra, il falso e l’artifizio hanno preso il posto del vero e del semplice. Questo il meccanismo dell’apparenza che prende il posto del naturale -dell’intrinseca verità- e che favorisce il gioco sterile dell’esteriorità. La seduzione dell’illusione che si manifesta nella semioscurità mostra ciò che l’altro vorrebbe vedere, semplice barbaglio proiettivo di una immagine costruita a misura per attrarre l’altro. E chi è l’altro? Chi svolge la funzione separativa tra l’io e l’altro? Perché si sente la necessità di appropriarsi della attenzione dell’altro?
L’apparenza insomma è camuffamento, mentre la chiara visione, potremmo dire la chiaroveggenza si accompagna alla luce dell’intelligenza, rappresentata dal Sol Invictus, ovvero la capacità percettiva di scorgere il bello in ciò che è, senza orpelli, senza luminarie, senza zavorra inutile di finzione incipriata.
Il Nobile e l’Ignobile (secondo il Libro dei Mutamenti)
Le vie del Nobile e dell’Ignobile sono prodotte dal movimento interno alla psiche collettiva. Il Nobile non può seguire la via degli Ignobili per sconfiggere i medesimi, in quanto seguirebbe il “male” nel suo percorso. Ciò che il Nobile può fare è conservare il seme dell’intelligenza, non certo ricercare risultati nel mondo esteriore. Questa qualità va preservata in vista di un successivo sviluppo della coscienza a favore dell’evoluzione.
La massa segue sempre l’energia dominante, positiva o negativa che sia. Al momento in cui la massa raggiunge il suo massimo livello di espansione ci si innalza al successivo livello evolutivo della coscienza.
Ci è concesso coltivare noi stessi a patto di rispettare le condizioni in cui ci troviamo: non dobbiamo quindi rinunciare allo svolgimento delle funzioni nell’ambito esterno ma evitare accuratamente di subire il fascino di tutti quei meccanismi che indeboliscono il potere della coscienza (qui intesa anche in senso morale).
Si trova il “retto agire” per mezzo di verosimili sforzi volti ad ampliare e condividere la coscienza che ci appartiene.
Il mondo spirituale si trova qui nella vita quotidiana, è sempre presente nella manifestazione a rappresentare il potere della manifestazione stessa.
Le identificazioni sono tutte di carattere illusorio ma allargando il campo da un interesse esclusivamente personale a quello della propria famiglia, della terra di origine e così via, si allargano i confini della nostra “gabbia” mentale fino a trascenderli, in un vero e proprio processo di espansione della coscienza… che infine trova il compimento in se stessa.
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