DOMENICA DI PENTECOSTE di Marina Zilio


 Domenica di Pentecoste 


Procedo Lentamente
Nel Mio Sofferto Cammino
In Un Mattino
Di Passione.

Le Mie Membra Stanche
Accolgono 
I Raggi Benefici
Del Sole 
E Le Brezze Provvide.

I Miei Occhi
Godono
Le Bellezze del Creato.

Sovrasto 
Dal Ponte
Il Torrente.

Il Frastuono
Dello Scorrere Impetuoso
Delle Acque 
Di Nevi 
Or Ora discioltesi 
Pervade
Il Mio Animo 
Assetato di Pace.

Intenso È Il Desiderio
 di Confondermi,
Tramutata in Goccia,
Fra Le  Acque 
Fluenti 
Per Raggiungere 
Il Mare.

Sosto
Ora 
Rapita
Dall' Ammirazione
Per i Rami 
Di un Amareno
Carichi di Frutti
Che Ammiccano
Invitanti.


Noto 
Poi 
In Una Ampia  Pozzanghera
Il Cielo E Le Piante
Che Si Riflettono
Lievi.

Una Pianta di Rose
Ricolma di Corolle Gialle,
Prorompente
Di Beltà,
Emana
Effluvi
E  Ispira Sogni Onirici.

Le Alte Erbe
Ondeggianti 
Nei Verdi Pascoli 
Mi Attraggono.
Vorrei Essere
Ape
Che Sugge il 
Nettare
E Vola
Gioiosa
Di Corolla in Corolla.

Domenica Di Pentecoste.

Io,
Peregrina
In un Mondo
Sconvolto,
Rivolgo 
Una Prece
Accorata

A Che lo Spirito Santo
Discenda
Su Ciascuno
A Placare gli Animi
E Ad Illuminare Le Menti.

Melodioso
Si Eleva al Cielo
Il Canto degli Uccelli
E Celebra
La Santissima Trinità.

"LAUDATO SII MIO SIGNORE !"

Marina Zilio

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