UN PO' DI PACE PER MARADONA di Renata Rusca Zargar
Il clamore su Maradona non si è ancora spento. C'è chi lo osanna come un Dio, chi fa notare che l'Argentina, che ha proclamato tre giorni di lutto, ha ben altri problemi di debito pubblico (6800 $ pro capite) e chi, persino, accusa i moralisti di avere una vita inutile, nella sola attesa del camposanto, e di odiare chi è leggenda ed è al di sopra del bene e del male. Più originale è il post di Marco DiDomenico, fotografo freelance (Maradona a Napoli... | Fotografo Freelance Marco DiDomenico (chepallestefoto.com) - la foto a corredo di questo articolo è sua), che titola: Maradona a Napoli era già Santo prima (della morte).
Da quando è iniziata questa fiera, ho pensato
che anch’io avrei avuto qualcosa da dire. Non certo dal punto di vista
calcistico. Io non ho mai seguito il calcio e non ho mai visto giocare Maradona
o chiunque altro. Mio padre era stato calciatore, a dir suo, bravissimo: si
calava addirittura dalla finestra del primo piano di casa per andare a giocare
perché mio nonno non glielo permetteva, voleva che studiasse. Infine, è
arrivata la guerra e ha distrutto le sue speranze. Ma il nostro appartamento è
sempre stato abbellito da una sua foto in mutande da calcio. Per tutta la vita,
poi, è sempre stato un tifoso accanito della Juventus e del Savona. Avrò avuto
sei anni, forse. Già deluso dal fatto che fossi femmina e che quindi non avrei
fatto il calciatore (erano altri tempi), mio padre ha pensato, allora, che mi
avrebbe introdotta alle delizie del tifo. Così, mi ha portata con lui a vedere
una partita del Savona. Ero una bambina timida, negata per qualsiasi tipo di
attività fisica, paurosa, incapace di qualsiasi cosa (a quel tempo non ero
ancora la ribelle sessantottina). Improvvisamente, mi sono trovata davanti a un
esagitato che correva di qua e di là, urlando, aggrappandosi alla rete, rosso
paonazzo in viso. Non sono mai più andata allo stadio con lui.
Quindi, non posso esprimere alcun giudizio sul
genio calcistico. Inoltre, non ho alcuna simpatia per uno sport che fa
guadagnare milioni ai calciatori mentre un ricercatore universitario, che porta
progresso scientifico e tecnologico nella società tutta, ha uno stipendio da
fame.
Comunque, in questi giorni, mi sono posta una
domanda: che esempio possa essere Maradona per i giovani.
Si dice “genio e sregolatezza”. Ho fatto
infinite discussioni con i miei alunni, quando insegnavo all'Artistico. Proprio
i ragazzi più fragili, quelli che di geniale non avevano nulla di nulla,
sostenevano che tutti i geni (riferendosi a molti artisti dalla vita
disgraziata) sono sregolati, assumono droghe, alcool e quant'altro.
Probabilmente, volevano giustificare se stessi in caso avessero preso droghe e
alcool perché erano "artisti". Io ho sempre sostenuto che genio e
sregolatezza non sono sinonimi, bastava pensare a Dante, il più grande di
tutti, o a Manzoni e a tanti altri che non si sono abbassati alla perversione e
hanno affrontato le loro tragedie personali con consapevolezza e dignità.
Ora, tutto questo osannare una persona terribilmente
infelice, che ha eluso il suo dolore esistenziale nascondendosi dietro sostanze
allucinanti, un grande evasore fiscale, colluso, a quanto ho sentito, con la
malavita, mi sembra un brutto esempio per i giovani.
Quando ci liberemo di mafia, camorra, ‘ndrangheta,
evasione fiscale, se sosteniamo che, per qualcuno, tutto sia un piacevole vezzo
perché è un "genio del pallone"?
La gente che, in questi giorni, affolla le
strade per un defunto che ha guadagnato tantissimo, che si è detto amico del
popolo essendo, però, amico di chi il popolo lo affama, come la malavita e
l'evasione fiscale, scende mai per strada contro i corrotti, i ladri, gli
assassini?
In questo ultimo anno, infine, tanti hanno sofferto
e soffrono per il Covid: molti hanno perso i loro cari, o magari il lavoro, tutti
incappiamo in difficoltà e paure. Per questo, forse, è facile trovare conforto
in un Dio pagano, una religione prêt-à-porter.
Ma, domani, i giovani che esempio avranno avuto?
Che cosa desidereranno fare? Una dura vita di lavoro o cercheranno, invece, le
scorciatoie per una ricchezza smodata a qualunque costo?
Forse, era meglio fare meno chiasso e avere
pietà di quella persona. Bisognava chiedersi, sinceramente, "Vorrei una
vita così per mio figlio/a, è questo il modello che vorrei che seguisse?"
Io credo che nessuno di noi si augurerebbe tanta
tragedia e infelicità nella vita di un figlio/a.
Dunque, bisogna dirlo apertamente e, magari, se
si è credenti, rivolgere una preghiera per chi non ha saputo gestire una
fortuna troppo grande per le sue capacità. Che la sua anima possa trovare un
po' di pace, quella che non ha avuto sulla terra.
Renata
Rusca Zargar
P.S. non bisogna pensare male di mio padre, era
un grandissimo lavoratore, faceva due o tre lavori per guadagnare parecchio,
era molto intelligente, anche se aveva in carattere un po' fumantino (che ho
consapevolmente ereditato). Anche lui, come tutti, non era perfetto.
https://www.controluce.it/notizie/un-podi-pace-per-maradona/
Commenti
Posta un commento