Intervista alla Drammaturga MARIA ALTOMARE SARDELLA
SENZA FINE (blog di Arte, Cultura, Società) INTERVISTA LA DRAMMATURGA
MARIA ALTOMARE SARDELLA
Leggiamo su FB che è appena andata in scena una nuova commedia di Maria Altomare Sardella, un atto unico dal titolo intrigante: “Tutti a Montmartre, per favore! – Modigliani e Picasso”. la contattiamo e lei accetta di farsi intervistare. La nostra redazione si trova a Savona, Sardella risiede a Desio in Brianza. Decidiamo di videochiamarci. È una mattina soleggiata di un novembre che invoglia a chiacchierare. La troviamo seduta davanti al computer, ha alle spalle una libreria in cui, fra i libri, fanno bella mostra targhe e coppe, segni tangibili di tanti premi vinti. La prima domanda sorge da una comprensibile curiosità.
Sf – Fra questi riconoscimenti quale ti è più caro?
Maria - Il premio Philobiblon di Italia Medievale conferitomi nel 2020 per la commedia storica “Quel 10 dicembre 1252” che racconta la nascita del comune di Meda in quella data. Patrizia Del Fabbro, regista medese della compagnia Teatro Vivo – Gli Antistress, già da due anni mi aveva incaricato di raccontare la storia medese in corti teatrali che poi vengono messi in scena durante le manifestazioni delle Ville Aperte di Monza Brianza a Meda nella splendida Villa Antona Traversi. L’incarico, che porto avanti tuttora, mi inorgoglisce parecchio. Ma ne sento anche tutta la responsabilità e il premio confermò che stavo facendo un ottimo lavoro. Quindi ne fui davvero felice.
Sf – Tratti solo temi storici?
Maria – Ho scritto di temi attuali come la prostituzione, le carceri, la violenza domestica sulle donne ma anche sui minori, la diversità nei suoi tanti aspetti. E quando tratto argomenti storici, li collego all’attualità perché niente come la Storia, già vissuta e sofferta, può insegnarci a scegliere chi vogliamo essere, quale mondo futuro vogliamo.
Sf – Scrivi storie di Storia, se così possiamo dire. Ma il teatro fa agire personaggi con una loro psicologia non si limita a raccontare fatti. Come fai a sapere cosa hanno pensato, detto davvero quelle persone realmente vissute che tu fai diventare personaggi?
Maria – Ho fatto mia la lezione manzoniana del vero poetico che deve supportare il vero storico. Vale a dire che, se conosco i fatti, il mio compito è quello di far agire i personaggi in modo che dimostrino quei fatti.
Sf - Commedie storiche. Quindi una produzione costosa, pensando a costumi e scenografie.
Maria - Dei costumi non si può fare a meno, in quanto alla scenografia, la prediligo essenziale, simbolica. Il mio è un teatro in cui la parola è la vera protagonista, non ha bisogno di orpelli.
Sf - Scusaci tanto, Maria…
Maria – Non esitate, so cosa mi volete chiedere.
Sf – Cosa?
Maria - Vorreste sapere come mai per me non è ancora esploso il successo?
Sf – Già, come mai?
Maria – Il mondo del teatro, che dovrebbe essere il luogo dove nascono le idee rivoluzionarie, non accetta chi di quel mondo non fa parte. Io non sono un’attrice né una regista. Per questa chiusura il teatro sta morendo.
Sf – Veniamo a “Tutti a Montmartre, per favore!”. Come è nata l’idea di questo atto unico?
Maria – È stato commissionato dall’associazione Amici dell’arte di Meda per chiudere dieci giorni di attività dedicate a Modigliani e a Picasso.
Sf – E tu cosa hai pensato di fare?
Maria – Un discorso sulla difficoltà di essere artisti in un mondo in cui il talento è gestito dal potere economico e politico. La libertà di un artista di talento fa paura. Meglio asservirlo o impedirgli di esprimersi.
Sf – Quindi si tratta di temi seri.
Maria – Temi impegnativi trattati con pietas nell’accezione moderna del termine.
Sf – Ovvero con misericordia.
Maria - La commedia si sviluppa tra il 2024 e il 1907. Mette a confronto una talentuosa artista di mezza età sconosciuta e due giovani pittori sconosciuti quali erano Modigliani e Picasso nel 1907, quando intuivano la propria poetica ma ancora non l’avevano definita. Sappiamo come è andata la storia per Modigliani e Picasso.
Sf – E per l’artista sconosciuta come andrà a finire?
Maria – Bisognerà vedere la commedia per saperlo.
Sf – In bocca al lupo.
Maria – Viva il lupo!
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Nuove dall'hinterland. Ventidue racconti
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